Più scuola, per tutte e tutti Pubblica, gratuita, inclusiva

Più scuola, per tutte e tutti Pubblica, gratuita, inclusiva

Mercoledì 11 settembre, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria Più scuola, per tutte e tutti, di Maria Chiara Acciarini e Alba Sasso. L’inizio del nuovo anno scolastico dà lo spunto per interrogarsi sulla salute della scuola pubblica. Un viaggio approfondito nel mondo dell’istruzione, alle prese con tagli, sfiducia e richieste dal mercato del lavoro.

L’istruzione conviene

«L’istruzione è necessaria, l’istruzione conviene: perciò è giusto destinare a questo settore una parte considerevole e crescente di risorse pubbliche». Tutto il saggio di Maria Chiara Acciarini e Alba Sasso si può riassumere in questo semplice concetto. Le due autrici, che dell’istruzione ne hanno fatto professione e attività politica, evidenziano la necessità di sviluppare una cittadinanza adeguatamente istruita e formata. Non solo aziende più produttive e longeve, ma anche persone capaci di affrontare le evoluzioni continue di un mondo sempre più digitale. Non solo benefici economici, ma soprattutto una capacità maggiore di problem solving, adattamento e, nei fatti, di raggiungimento della felicità. Contro ogni forma di federalismo dell’istruzione, tema molto discusso e attuale, questo libro è una difesa netta della scuola pubblica e gratuita, che contrasti il classismo nascosto nelle pieghe di un concetto distorto di meritocrazia: non un’istruzione di alto livello solo per chi se lo può permettere o vive nella regione giusta, ma una scuola utile, strategica e funzionante: per tutte e tutti, appunto.

Un pacifico esercito

Le due autrici ripercorrono, nel primo capitolo, dieci anni di riforme della scuola: dalle privatizzazioni di Letizia Moratti alle bacchettate di Marco Bussetti, ogni ministro dell’istruzione ha voluto mettere il nome a una riforma epocale, che poi epocale non era. Segue un’analisi dei movimenti sociali e studenteschi che hanno rivoluzionato la scuola pubblica nel corso dei decenni e un approfondimento puntuale e preciso dell’evoluzione socio-demografica degli studenti italiani: «Circa otto milioni e mezzo di alunni frequentano la scuola italiana: un numero elevato, destinato, però, molto probabilmente a diminuire nei prossimi anni». Gli ostacoli e le sfide dell’istruzione pubblica sono argomento del quarto capitolo: dall’analisi dei dati OCSE, le autrici approfondiscono il fenomeno dei NEET, giovani che non lavorano, non studiano e non si formano, si chiedono quanto il modello scolastico italiano prepari i cittadini di domani ad affrontare un mondo sempre più digitale e robotizzato e sottolineano poi i pericoli di una scuola frantumata e regionalizzata. Che fare, dunque? Alcune proposte concrete: più investimenti, più insegnanti e una scuola pubblica, unitaria e a libero accesso. «Ogni giorno circa 10 milioni di persone escono di casa ed entrano a scuola. Una parte grande degli italiani, un pacifico esercito. Che deve essere seguito e accompagnato con la cura che merita, se davvero abbiamo l’ambizione di costruire un futuro migliore per il nostro Paese». Semplice, no?

Le autrici

Maria Chiara Acciarini, già insegnante e preside nella scuola superiore, si occupa di politica, scuola e diritto allo studio da circa trent’anni. È stata parlamentare e sottosegretaria al Ministero della famiglia durante il II Governo Prodi; ha fatto parte della segreteria CGIL Scuola di Torino. Alba Sasso, già insegnante, presidente nazionale del CIDI e componente del Consiglio nazionale Pubblica istruzione. Impegnata nella Commissione cultura della Camera per due legislature, e assessora con delega al Diritto allo studio e alla formazione nella Giunta regionale pugliese presieduta da Nichi Vendola.

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