IL MONDO CHE VORREMMO CIRCE

STAGIONE 2019/2020

IL MONDO CHE VORREMMO

CIRCE

20 e 21 novembre 2019, ore 21

con

Teresa Timpano

musiche originali

Claudio Bagnato

costumi

Chiara Aversano

direttore di scena

Paolo Pannaccio

assistente scene e costumi

Antonio Serravite

assistente alla regia

Pasquale Pacilè

drammaturgia, regia, scene e luci

Matteo Tarasco

co-produzione

Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Scena Nuda –

Festival Miti Contemporanei

SPAZIO TEATRO NO’HMA TERESA POMODORO

diretto da Livia Pomodoro.

via Andrea Orcagna 2 – 20131 Milano (MM2 linea verde – fermata Piola)

ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti è richiesta la prenotazione, tel. 0245485085/0226688369 è possibile prenotare collegandosi al sito www.nohma.org

Comunicato stampa

Per il secondo appuntamento del programma 2019/20 il Teatro No’hma ha scelto Circe, una delle figure più note e ambigue della mitologia greca, una donna misteriosa e inquietante che attraverso l’intervento drammaturgico e registico di Tarasco diventa quanto mai pertinente al tema di questa stagione, “Il Mondo che vorremmo”. La cornice in cui Circe viene raccontata è fosca, definitiva, il confine verso un possibile riscatto sembra valicato senza possibilità di ritorno.

Note di regia

Chi è Circe? Una dea? Una maga? Un’ingannatrice? Un’avvelenatrice? Perché vive sola su un’isola sperduta in mezzo al mare? Perché trasforma gli uomini in maiali? Molti misteri avvolgono questa figura inquietante. Il nostro spettacolo è un’indagine, un viaggio alla scoperta di una donna la cui vera storia non è stata ancora raccontata. La nostra Circe vive in una casa-discarica, l’antro oscuro di un’accumulatrice seriale, un’isola di ciarpame, una distesa di sacchi della spazzatura e oggetti dimenticati, retaggio di una civiltà in rovina, la nostra. Fumi d’incendi oramai spenti s’innalzano stanchi verso il cielo. Il cielo è sempre plumbeo. Tuoni lontani che annunciano una tempesta sempre in agguato che non riesce mai a scatenarsi. Da una radio abbandonata fuoriesce una vecchia canzone. Sempre la stessa. In questa terra di nessuno assistiamo al finale di una partita che Circe ha giù perduto, come tutti noi.

Matteo Tarasco

Estratti dalla stampa

Tra i rifiuti di un’era post moderna una pazza cieca e visionaria, avvolta in una scintillante, lunghissima vestaglia di lustrini, si muove frenetica e scomposta su sandali dal tacco altissimo e ci consente anche una lettura ambientalista del presente in cui si ha particolare interesse per l’apparire, per la cura dell’abbigliamento, e una totale incuria dell’ambiente in cui si vive. (spotnews.it)

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