L’albero della pace nel bosco della Fondazione Giorgio Cini

L’albero della pace nel bosco della Fondazione Giorgio Cini

In concomitanza con la Festa della Madonna della Salute e la Giornata nazionale degli alberi, la Fondazione Giorgio Cini ed M9 – Museo del ’900 presentano la nuova pianta di Ginkgo nel Bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore: un simbolo di pace e resilienza.

A partire dal 21 novembre 2023 il percorso di visita alle Vatican Chapels includerà una tappa dedicata al Ginkgo biloba donato alla Fondazione Giorgio Cini dall’associazione Green Legacy Hiroshima, in collaborazione con Mondo senza Guerre e senza Violenza e Pefc Italia: si tratta della piantina nata da uno dei semi dell’albero sopravvissuto alla Bomba Atomica. Il progetto nasce da una collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini ed M9 – Museo del ’900 di Venezia Mestre e si presenta come riflessione sulla forza della natura e l’importanza della pace.

Green Legacy Hiroshima è un’associazione di volontariato nata nel 2011 con l’obiettivo di portare nel mondo gli alberi che sono sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima per condividere il duplice messaggio di monito verso i disastri della guerra e di speranza e meraviglia per la sacralità e capacità di resistenza della natura. Fino ad oggi GLH ha distribuito le piantine derivate dai semi degli alberi sopravvissuti alle radiazioni in ben quaranta nazioni nel mondo.

L’albero di Ginkgo è da sempre coltivato nei templi Giapponesi e venerato come sacro in quanto ritenuto capace di proteggere dagli spiriti maligni e simbolo di immutabilità; questa considerazione trova riscontro anche a livello botanico in quanto la devastazione portata nel 1945 dalla Bomba Atomica ha dimostrato la sua capacità di resistere alle mutazioni genetiche in caso di esposizione alle radiazioni nucleari. La piantina oggi presente nel Bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore deriva da un seme dell’albero di Gingko del Tempio di Hosembo a Teramachi. Attraverso Pefc Italia e Mondo senza Guerre e senza Violenza, GLH ha già distribuito sul territorio italiano 55 Hibakujumoku (dal giapponese pianta esposta al bombardamento atomico), e spera di affidarne anche in Libano e in Ucraina, grazie a contatti italiani.

La piantina è arrivata alla Fondazione Giorgio Cini grazie a M9 – Museo del ’900 che, avendolo ricevuto in dono da Pefc Italia e Mondo senza Guerre e senza Violenza per GHL in occasione della mostra “Foresta M9. Un paesaggio di idee, comunità e futuro”, ha pensato al Bosco dell’isola di San Giorgio Maggiore come luogo ideale in cui far crescere la pianta.

Grazie all’Arch. Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini, nel parco hanno trovato sede le 10 Cappelle Vaticane, progettate da altrettanti architetti internazionali in occasione della Biennale Architettura del 2018, come riflessione e indagine sulla forma dei luoghi della spiritualità nella realtà contemporanea. Quale luogo migliore per collocare l’albero sacro per eccellenza nella cultura giapponese?

La coincidenza tra la Festa della Madonna della Salute e la Giornata Nazionale degli Alberi è apparsa, per le caratteristiche del Ginkgo Hibakujumoku, la data più appropriata per dare inizio alla diffusione del racconto del viaggio di questo germoglio che ora più che mai assume un valore simbolico e ci spinge alla riflessione.

“Ci piace guardare al Ginkgo e alla sua storia come un’estensione del senso più profondo del nostro Museo”, ha esordito Luca Molinari, Direttore Scientifico di M9 – Museo del ’900. “M9 ha sempre inteso le sue mostre come progetti che proseguono oltre la loro vita al museo: proprio come gli alberi che ha ospitato, l’esposizione Foresta M9 di due anni fa ha piantato solide radici, è cresciuta e restituisce oggi i suoi frutti, a cui possiamo guardare con orgoglio. Il Ginkgo è dunque il frutto del percorso più ampio di scambio e dialogo con il territorio che M9 da sempre persegue per essere una casa aperta a tutti, e il legame con la Fondazione Giorgio Cini ne è la più felice dimostrazione” ha concluso.

“La partnership con M9, attivata con il direttore Luca Molinari nel 2021, ha trovato nella messa a dimora del Ginkgo biloba di Hiroshima una azione simbolica di impegno per la Pace che la Fondazione Giorgio Cini, in quanto Istituzione culturale internazionale auspica, in particolare in questo momento storico, che venga posta al centro dell’attenzione di tutti i paesi. Ora il Ginkgo crescerà rigoglioso nel bosco delle Cappelle Vaticane della Fondazione Giorgio Cini e sarà, per il futuro, il proseguimento di questo impegno” ha affermato Renata Codello – Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini.

“Proponiamo gli Hibakujumoku di Hiroshima come testimoni di capacità di ripresa e di rigenerazione ma anche come elemento di riflessione per due visioni dello stesso episodio: il pericolo rappresentato dalle armi di distruzione di massa e il carattere sacro dell’umanità e della Natura. Il Gingko Biloba che sta crescendo all’Isola San Giorgio Maggiore ne è perfetta testimonianza, fonte di ispirazione per chi lo visiterà. La Pace va coltivata giorno dopo giorno, nel profondo dei nostri cuori”, così dichiarano Antonio Brunori (Pefc Italia) e Tiziana Volta (Mondo senza Guerre e senza Violenza) per GLH.

È possibile visitare il bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore e ammirare il Ginkgo di Hiroshima prenotando una visita guidata alle Vatican Chapels della Fondazione Giorgio Cini sul sito www.visitcini.com. Aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 10:00 alle 17:00.

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