La novità trés chic della Capitale L’Hotel VILÒN e il Ristorante ADELAIDE a Roma, un feeling fuori dagli standard

La novità trés chic della Capitale
L’Hotel VILÒN e il Ristorante ADELAIDE a Roma, un feeling fuori dagli standard
La dimora annessa a Palazzo Borghese dove uno scenografo, un fotografo e un interior  designer hanno dato vita ad un altro modo di essere hotel e ristorante
L’Hotel VILÒN un nuovo spazio tutto da vivere a Roma: qui lo spirito del luogo, fatto di
calore e bellezza, ha grazia e intimità. Momenti di piccola perfezione basati su  un’accoglienza personale, riservata, un lusso appena sussurrato. Un’ospitalità d’altri tempi  ma al tempo stesso un’atmosfera giovane ed easy, senza alcuna soggezione.
Quasi nascosto dietro una piccola porta su una via defilata oltre la quale si apre uno spazio  dagli spunti evocativi. Un’emozione totalmente lontana dagli standard, un feeling domestico  e al tempo stesso vibrante e cosmopolita, molto vicino ad una pausa di felicità che non si  vorrebbe mai interrompere.
Qui ci si sofferma a lungo. E non è necessario essere viaggiatori, anche ai romani riserva un  certo stupore e l’eleganza di una Roma sottovoce.
Il VILÒN, è un hotel charmant, 5 stelle lusso membro della Small Luxury Hotel of the World,
18 camere e suites, in cui il fascino e l’emozione di una Roma aristocratica si fanno elegante  quotidianità. Siamo in un’ala dell’imponente Palazzo Borghese, considerato per la sua  architettura una delle “quattro meraviglie di Roma”.
L’unico hotel a Roma nella it list 2019 di Travel&Leisure dei nuovi hotel più belli al mondo. Al suo interno il Ristorante Adelaide, sala da pranzo trés chic. Una tavola molto cozy e una  cucina che ha stile, personalità e molta gioia. Mentre al Lounge Bar del Vilòn, In Salotto, è  “Pura Vida”!
Insomma, il Vilòn, Place To Be.LUOGHI – LA STORIA
Roma, il Rione, il Palazzo
Solare e un po’ sfacciata con quei tagli di luce purissima, visionaria e misteriosa sotto il cielo notturno. Sensuale ed
avvolgente come le sue curve barocche. Appassionata ma incline al disincanto, Roma ti seduce e te ne innamori
ancora una volta anche se sei passato mille volte da lì accarezzando con lo sguardo gli intonaci un po’ stinti contro
squarci d’azzurro, i marmi antichi di una facciata che nasconde un palazzo intriso di arti e cultura.
E la sorpresa è sempre in agguato proprio come varcando l’ingresso riservato, quasi segreto, dell’Hotel VILÒN nella
defilata via dell’Arancio, anticamente vicolo del Melangolo, a due passi dal Tevere.
Un vicolo quasi, una piccola porta discreta nella quale come Alice nel Paese delle Meraviglie passare attraverso e
scoprire un piccolo universo che non ti aspetti nel quale il tempo sembra essersi fermato.
“Roma è una città nella quale bisogna perdersi per meglio ritrovarsi”, suggeriva Chateaubriand. Una gioia concedersi
beati smarrimenti in quei labirinti di strade, sornione al mattino, quando il quartiere dorme ancora, aprono le prime
botteghe degli artigiani e i banchi del piccolo mercato di frutta e verdura, come incastonato tra i palazzi storici,
proprio lì su piazza Monte d’Oro.
Il Rione è quello di Campo Marzio che ha conservato per gran parte l’aspetto topografico ed urbanistico antico e
l’impianto viario dei secoli XVII-XVIII, con strade strette, riservate in parte.
E’ il rione che racchiude alcuni dei siti non solo più iconici ma anche sintesi mirabile di bellezza senza tempo e bel
vivere, come piazza di Spagna o Trinità dei Monti, o via Condotti, meta dello shopping del lusso.
L’Hotel VILÒN è un raffinato luxury hotel di 18 camere e suites in cui il fascino e l’emozione di una Roma principesca
si fanno elegante quotidianità. Siamo in un’ala dell’imponente Palazzo Borghese, considerato per la sua architettura
una delle “quattro meraviglie di Roma”, il cosìddetto cembalo per via della sua forma.
Questa ala, conosciuta come la “casa annessa al Palazzo Borghese”, diviene nel 1841 per volere della Principessa
Adelaide Borghese de la Roche Foucauld, moglie del Principe Scipione Borghese, donna d’indole colta e generosa,
Prima Scuola per Fanciulle Povere e affidata alle monache francesi Figlie della Croce perché realizzassero il suo sogno
“educare quelle bambine meno fortunate a quell’onestà di modi, atti e pensieri che le avrebbe distinte per la loro
eleganza”. E’ un omaggio a lei il nome scelto per il ristorante dell’Hotel Vilòn, Adelaide. Un tributo alla grazia e
all’accoglienza nel segno di un’eleganza senza tempo.
L’HOTEL
Il Nome
Vilòn è una parola ebraica, significa velo, tenda. Nella Kabala si trovano alcuni riferimenti al Vilòn per indicare quei
passaggi obbligati nella vita di ognuno, passaggi che puntano a migliore la condizione dell’anima. Di fronte ad ogni
“porta” intesa come “passaggio” c’è sempre un Vilòn. Spostandolo è possibile andare oltre, attraversare, per
incontrare il nuovo e migliorare. Forse anche un invito a varcare la soglia del Vilòn.
Concept ed Interni
Un attento lavoro di restauro durato tre anni ha restituito all’Hotel VILÒN quell’aura antica delle memorie
seicentesche declinate secondo una cifra stilistica eclettica e sottilmente colta. Antico e segno contemporaneo
convivono in ogni spazio.
Emblematica la vista che si apre dalle finestre delle camere e dalle terrazze private del secondo piano sullo splendido
cortile di Palazzo Borghese circondato e cento colonne, da statue, mascheroni e fontane. Appartati e rilassati l’occhio
si posa sulla magniloquenza. E per ogni ospite quello diviene il suo giardino segreto.
Al VILÒN si respira il mood di una Roma aristocratica, dal sapore vagamente cinematografico, il battito eterno di una
dimora nobiliare che ha stratificato le suggestioni creando un concetto d’interior fatto di dettagli sofisticati ed
eclettici al quale hanno contribuito in tre, uno scenografo prima di tutti, un fotografo e un interior designer.
L’estro creativo di Paolo Bonfini, scenografo cinematografico e designer romano che ha talento nel creare spazi densi
di suggestioni e che firma gli interior del VILÒN, si orienta verso una raffinata scelta di combinazioni armoniose fra
oggetti, materiali e colori entro un segno Deco. Una sovrapposizione di stili diversi. Palette vivaci, marmi pregiati,
legni dalle venature calde, mobilia disegnata su misura, tutto crea un ambiente molto stylish e caldo. Tanti gli artigiani
che hanno lavorato al Vilòn, falegnami, ebanisti, tappezzieri. Splendide le illustrazioni di Robert John Thornton, artista
botanico inglese i cui paesaggi e fiori notturni, misteriosi ed evocativi, decorano sia le pareti delle camere, sia sono
riuniti in una piccola preziosa quadreria. Ma è con le opere, i manufatti d’arte che qui c’è una familiarità naturale ed è
al fotografo fiorentino Massimo Listri che si deve la scelta dei quadri sparsi per l’hotel o raccolti nel piccolo spazio
della quadreria, quasi una galleria d’arte, che dà sul patio. Lo sguardo è catturato subito dalle sue fotografie alle
pareti degli spazi comuni.
Spazi ai quali è Giampiero Panepinto a infondere un tocco di estrosa creatività fatta soprattutto di colore, fantasie
dei tessuti a contrasto cromatico come nel Lounge Bar familiarmente detto In Salotto e nel Ristorante Adelaide. Qui
c’è un’atmosfera coloniale quasi esotica, tra citazioni di viaggio e lontane geografie, e un effetto jungle, un po’
bohemien nel patio esterno dove cenare nelle sere d’estate o prendere un aperitivo tra le felci e i filodendri lontani
da ogni frastuono. Quasi essere in un piccolo Riad di Marrakech.
La Proprietà
L’Hotel Vilòn appartiene ad una Holding, la Wellinghton Polo Fashion, già attiva da anni nella hôtellerie di lusso
nazionale in continua espansione.
Filosofia, Stile e Atmosfera
L’Hotel VILÒN è uno spazio tutto da vivere, qui lo spirito del luogo, fatto di bellezza e stile, ha grazia e intimità.
Momenti di rara perfezione basati su un’accoglienza molto personale, un invito a prendersi del tempo per sé, una
convivialità riservata, un lusso appena sussurrato, discreto. Un’emozione totalmente lontana dagli standard, uno star
bene con naturalezza, soprattutto un feeling domestico molto vicino ad una pausa di felicità che non si vorrebbe mai
interrompere. E’ la “padrona di casa”, il direttore Giorgia Tozzi, a dare il senso e l’unicità del soggiornare al Vilòn: “qui
gli ospiti percepiscono un’energia singolare, un’atmosfera incantevole, che fa apprezzare ancora di più gli infiniti
dettagli. È un luogo non luogo dove il tempo finalmente sembra fermarsi, ed è in questa condizione quasi surreale
che si sceglie di restare più del solito, e di tornare, per assaporare una insolita percezione di benessere”.
Musica
C’è una play list Vilòn su Spotify Vilòn Charming Sound con una lunga serie di compilation scelte da Giorgia Tozzi,
eclettica e instancabile viaggiatrice: dalla lounge alla world music, passando da sonorità jazz alla bossa nova o
all’ambient, ILoveVilòn, UnbelieVilòn, BrazilVilòn, SoulVilòn … e tante altre!
CAMERE e SUITES
Diciotto camere e suite, ognuna diversa dall’altra, di raffinata ospitalità, decorate in stile retrò-chic esaltato da una luminosità
naturale magica che amplifica quel fascino misterioso e una certa familiarità piena di eleganti dettagli. Molte delle camere
offrono l’esclusiva vista sul giardino privato di Palazzo Borghese. All’interno filtra quella luce speciale di Roma che muta a seconda
delle ore e delle stagioni e mantiene intatta la sua bellezza.
9 Vilòn Charming
Intime e confortevoli, impreziosite da un elegante stile Art Deco e da raffinate carte da parati, le Vilòn Charming affacciano sul
giardino privato di Palazzo Borghese, su Via dell’Arancio o sul riservato patio interno dell’Hotel. I bagni, ampi ed accoglienti,
dispongono di un’ampia cabina doccia e sono tutti rifiniti in marmo chiaro. Alcuni di loro, per questa categoria, dispongono anche
di una grande finestra che permette un’illuminazione naturale.
3 Vilòn Charming Terrace
L’incantevole terrazza ad uso esclusivo, con la romantica vista al giardino privato di Palazzo Borghese, è la principale caratteristica
di questa categoria. Decorate con originalità ed eleganza in un incontro di stile Art Deco, colori pastello e raffinate carte da parati,
le Vilòn Charming con terrazza dispongono di finestre luminose e pavimentazione in parquet. I bagni, rifiniti in marmo chiaro,
presentano un’ampia cabina doccia ed una zona toilette separata.
3 Vilòn Charming Deluxe
Un tocco speciale in più caratterizza questa categoria che presenta una vista romantica su Vicolo dell’Arancio o sul giardino
privato di Palazzo Borghese. Elegantemente arredate in un incontro di stile Art Deco e colori pastello le Vilòn Charming Deluxe
sono dotate di ampio letto matrimoniale, parquet e bagni rifiniti in marmo chiaro che dispongono di una cabina doccia e di una
zona toilette separata.
3 Signatures Suites
Sono tre Suite uniche, ognuna dallo stile particolare e dall’ampia metratura (oltre gli 80 mq ognuna).
La Vilòn Suite ha i toni pastello, la carta da parati, un tocco bohemien che garantisce un soggiorno dall’atmsfera quasi misteriosa,
un po’ magica. data anche da una tappezzeria di gusto orientaleggiante dove campeggiano le peonie. Situata al primo piano offre
la vista sul delizioso patio interno e si compone di un unico spazioso ambiente separato da una grande libreria a giorno, che
rende più intima la zona notte e l’accogliente soggiorno. La sala da bagno, che gode di luce naturale, è finemente decorata in
marmo e riflette i colori della Suite. Dispone di un’ampia cabina doccia e lavandini doppi. A rendere la Suite ancora più preziosa,
un bagno turco in un ambiente tutto per sé.
La Suite Melangolo Prende ispirazione dall’antico nome di Via dell’Arancio la luminosa e splendida Melangolo Suite. Situata al
secondo piano, offre un’ampia terrazza esclusiva con una suggestiva vista al giardino privato di Palazzo Borghese. La Suite,
pavimentata in parquet, si compone di una comoda area soggiorno e di un angolo studio, separati dalla zona notte che offre un
ampio letto matrimoniale. Il guardaroba così, come anche il bagno, godono della vista sull’incantevole Vicolo dell’Arancio. Il
bagno rifinito in marmo dispone di un’ampia cabina doccia e di una zona toilette separata.
La Suite Borghese
Il nome è un tributo a Palazzo Borghese, sul quale affacciano le sue finestre. La Borghese Suite incanta subito con la sua tonalità
pastello e l’arredo Deco. Situata al secondo piano, dispone oltre che di un’ampia e luminosa camera con letto matrimoniale, o
letti singoli, di un accogliente angolo soggiorno e studio. Le sue finestre accedono alla terrazza privata e regalano una suggestiva
vista al giardino di Palazzo Borghese. Una grande cabina armadio separa la zona notte dai 28 mq della sala da bagno,
elegantemente rifinita in marmo e delicata tappezzeria. Qui, quattro grandi finestre illuminano l’area che offre una doppia cabina
doccia, vasca da bagno, doppi lavandini e toilette separata.
RISTORANTE ADELAIDE
Cattura da subito lo sguardo e il palato quella che è la novità charmant della Roma gastronomica.
La colazione è il primo momento di felicità dell’ospitalità gourmet di Adelaide aperto fin dal primo mattino anche agli
ospiti esterni all’hotel con una prima colazione a buffet e alla Carta.
Un buffet pieno di colore, fragranza e sapori. Croissant, brioche, lievitati, tanti tipi di pane e dolci da credenza appena
sfornati, marmellate, confetture e composte di frutta, taglieri di formaggi. Succhi e centrifughe. Frutta fresca e una
selezione di frutta secca. Dalla cucina uova cucinate in tanti modi diversi, salumi.
Lo Chef Gabriele Muro, nato sull’isola di Procida 35 anni fa, romano di adozione per lavoro, tra cui anche la docenza
in passato presso Gambero Rosso Academy e un anno da Achilli al Parlamento, ha girato cucine significative oltre
confine tra le quali realtà stellate in Svizzera e in Spagna. Tra tutte è quella di Ramòn Freixa a Madrid che ricorda con
più piacere. Significativo è stato il passaggio da Pietro Leeman al Joia Alta Cucina Naturale in giovanissima età.
Gabriele ha verso il cibo e la cultura della tavola quell’amore e quella passione che poteva avere il cuoco di una
famiglia aristocratica d’altri tempi. Un approccio gioioso, lo stesso del suo sguardo incline al sorriso. È la novità che
Roma non aveva, è il “cuoco di casa”, di una grande casa, quasi in un’accezione d’altri tempi, una dimora dove alla
cucina si dedicano ore e dove allo Chef si può anche chiedere un piatto “del cuore” di tradizione familiare. Piatti che
rimandano alla cucina dei monzù, quell’arte culinaria tutta partenopea per quanto d’ascendenza francese che regala
pietanze iconiche come il sartù, il gâteau, il ragù, il crocchè, e che Gabriele Muro propone a volte o su richiesta per il
pranzo della domenica, magari talvolta con leggero disincanto.
Nel Menu di Adelaide invece, piatti dal gusto contemporaneo, ma estremamente veri, che soddisfano il gusto.
Fish&Cheap, Storia di un Pesce Povero, mantecato di pesce azzurro, cipster, pak-choi, prezzemolo; sapori che
spaziano nella cucina italiana, per esempio Capriccio d’Estate, Linguine di Gragnano mantecate ai ricci di mare,
carpaccio di pezzogna, menta, capperi e limone candito, aglio, olio, baccalà sfogliato, mollica di pane e polvere di
prezzemolo. Citazioni romane come Un Pizzico di Roma, Plin ripieni di vitello alla Fornarina e spuma di patate, che
non possono mancare e piatti simbolo della classicità mediterranea rivisitata secondo uno stile fatto di semplicità e
memoria, intuizione e storia, concretezza e creatività equilibrata, stagionalità dei prodottti, tecniche di cottura
leggere nel pieno rispetto e valorizzazione della materia prima. Un mix di tradizione e contemporaneità. Emblematico
ll Vizio del Marinaio, sandwich di spigola, scarola ripassata, lattuga di mare e caviale. O la Triglia Evergreen, piatto di
grande soddisfazione adagiata su una vignarola e aglio nero. Sapienza nella scelta delle materie prime rigorosamente
del territorio, le verdure dell’orto, le paste artigianali. Merita attenzione la Carta dei Dolci a cura del giovane chef
pâtissier Andrea De Benedetto, 27 anni. Vi svelo un segreto è un biscotto morbido alla mandorla, crumble di
mandorla, namelaka alla mandorla, gel di pompelmo e agrumi freschi. Tu vuò fà ll’americana è un brownie alle
banane, semifreddo alle noci pecan, pralinato di pecan, composta di banana, cialda di pane e banane caramellate. Il
Mont Vilòn, il dolce più iconico, solo in stagione, è una sfera di meringa ripiena di salsa di caki freschi, mousse alla
vaniglia e spaghetti di marroni.
Una cucina che regala gioiosità quella di Adelaide, che ha calore, sapore e colore. Colore anche nella mise en place
grazie ai contrasti cromatici e alle fantasie delle stoviglie della Manifattura Ginori e alle porcellane di gusto orientale
sui bei tavoli dai piani smaltati che fanno di Adelaide la sala da pranzo più chic della città. Un salotto, sempre pieno
di fiori, del gusto molto cozy da frequentare a cena per sentirsi ospiti attesi o da scegliere per un pranzo della
domenica intimo ed importante al tempo stesso. Secondo quella certa sofisticatezza leggera che fa tanto Vilòn.
Un’accoglienza molto personale, una convivialità riservata, un servizio pieno di attenzioni e mai troppo formale, un
lusso sottovoce, discreto fatto di dettagli e cura. Quaranta posti a sedere tra interno e patio, tra felci e filodendri,
sono anche l’ambiente giusto da riservare tutto per sé e sentirsi a casa eppure ospite privilegiato: colazioni di lavoro,
feste, un aperitivo speciale al Vilòn diventano unici. Una cena da Adelaide, un’esperienza da regalarsi.
Articolata, affatto banale, la Carta dei Vini con una scelta (oltre 80 referenze) tra i grandi classici italiani suddivisi per
aree geografiche e una selezione di champagne. Una Carta che oltre ad informare sui vitigni offre anche spunti e
suggestioni a margine.
LOUNGE BAR ADELAIDE IN SALOTTO
E’ lo spazio giusto dove oziare sorseggiando un aperitivo ma anche bere un the il pomeriggio. Atmosfera glam ma
friendly, molto rilassante, confortevole, piccole frivolezze, luci giuste, libri e riviste in giro, divani, specchi, lampade
déco. Al bancone o sui divani, ascoltando musica che spazia dal jazz alla bossa nova, il Vilòn Charming Sound, si
condivide il piacere di fare salotto, raccontarsi un viaggio come una cena. Qui si mangia, al bancone o sui divani, a
tutte le ore, anche con una Carta light che però è molto più che soli bites.
Ad accompagnare i drink per l’aperitivo dalla cucina arrivano finger ogni volta diversi a scelta dello Chef.
Molto bella la bottigliera e il bancone in rovere e ottone diretto da Magdalena Rodriguez del Costa Rica. Fascino e
talento da bar lady di grande professionalità ed estro nel bere miscelato. Il suo è uno stile di mixology che trasporta
verso atmosfere tropicali. A cominciare dai profumi e gli aromi delle acque aromatizzate che Magdalena prepara ogni
giorno diverse. Così come tutti gli sciroppi e le decorazioni facendo un grande uso di spezie, erbe aromatiche, fiori.
Boccioli di rosa, fiori di malva e di lavanda, cannella.
Molto amati i Rhum (più di 40 tipi), la Tequila, i Mezcal. Molte anche le varietà di gin, anche una selezione di arigianali
italiani. Una carta con 18 Cocktails che includono dai classici dimenticati riproposti, come l’Hemingway Daiquiri per
esempio, il Bamboo Martini, l’Old Pal, alle molte ricette vintage e i Signature Vilòn: Sangue Nobile, Luxurious Spritz, e
Ottobrata Romana che è tra i più amati, dove è il Blue Curacao a ricordare quei grandiosi pezzi di cielo romano
appena fuori di lì. Non per ultimo, per festeggiare la sua nascita nel 1919 “100 years of Negroni” che la Rodriguez
affina in una caraffa di cristallo.
E qui è “Pura Vida”! È il concetto che più rimanda al Costa Rica che riassume meglio lo spirito che si respira seduti al
bancone di questo hotel bar mentre Magdalena, dal sorriso indimenticabile, pesta, dosa, shakera e regala “un sacco
di vita” miscelata in un drink. E allora “Questo sì che è vivere” In Salotto al Vilòn!
VILÒN Luxury Hotel, Via dell’Arancio 69 – 00186 Roma – 18 Camere e Suite
Adelaide e In Salotto Ristorante & Bar
tel. 06/878187
www.hotelvilon.com
UFFICIO STAMPA LR COMUNICAZIONE – laura ruggieri – 06/66044600 – 339/4755329 lrcomunicazione@lrc

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