IX Concorso Nazionale “Roberto Gavioli”: una giornata per raccontare l’Italia del lavoro attraverso il cinema documentario

Venerdì 11 novembre sarà annunciato il vincitore del IX Concorso Nazionale «Roberto Gavioli», dedicato a documentari sul mondo dell’industria e del lavoro. La cerimonia di premiazione, coordinata dal presidente della giuria prof. Gian Piero Brunetta, avrà luogo a partire dalle ore 18.00 al MO.CA (via Moretto 78). Prima e dopo, in vari luoghi della città, proiezioni e incontri con registi e critici cinematografici per l’avvio di un progetto dedicato al cinema documentario, promosso da MUSIL e Fondazione ASM, i cui prossimi appuntamenti sono previsti nel febbraio e nel maggio del 2017.

La nona edizione del concorso ha raccolto quasi 40 candidature, provenienti da case di produzione e videomaker di tutta Italia. Le opere pervenute offrono un quadro articolato ed estremamente ricco della realtà lavorativa attuale, come attestato dai profili delle otto opere finaliste: dal lavoro artigiano alla logistica, dalla cooperazione internazionale al mondo della finanza, dalle storie di industrie di ieri alla documentazione delle nuove professioni, il lavoro viene osservato nella sua complessità, tecnologica e umana. La qualità delle opere pervenute conferma l’utilità e l’interesse dell’iniziativa. Tutti i film entreranno a far parte dell’archivio del musil e potranno quindi essere riutilizzati a fini didattici o di documentazione storica nell’ambito dell’attività del museo. Anche l’edizione 2016 del Premio è stata realizzata grazie al prezioso sostegno di AIFOS – Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza.

Il Concorso Gavioli rientra da quest’anno in una cornice più ampia, volta a realizzare, nel periodo 2016-2017, una serie di eventi dedicati al cinema documentario, inteso come strumento prezioso e imprescindibile di racconto e analisi della realtà contemporanea. Il progetto, risultato della collaborazione tra musil – museo dell’industria e del lavoro e Fondazione ASM e curato da Silvio Grasselli (critico e docente di cinema), è volto a valorizzare l’apporto del cinema documentario nella rappresentazione di aspetti centrali del presente, con particolare riferimento al mondo del lavoro. Gli eventi coinvolgeranno luoghi, istituzioni e associazioni culturali del territorio anche attraverso incontri con autori ed esperti nazionali e internazionali.

In linea con tale impostazione, la cerimonia di premiazione, che si terrà venerdì alle 18.00 al MO.CA sarà accompagnata da altri due momenti di grande significato.

Venerdì 11 novembre (dalle 10.00 alle 12.30), presso la Sala della Gloria dell’Università Cattolica (via Trieste, 17), master class organizzata dal titolo: “Memorie, identità, lavoro nel cinema di Andrea Segre”. Si tratta di un incontro rivolto agli studenti ma aperto a tutta gli interessati, organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Andrea Segre, il regista di Sangue verde, Io sono Li e I sogni del lago salato, analizzerà sul piano estetico e su quello tecnico-pratico metodi e strumenti del cinema documentario contemporaneo, utili al racconto e all’indagine del lavoro.

Alle 20.30, presso il Cinema Nuovo Eden, “La musica delle immagini”, omaggio a Roberto Gavioli con al centro la sua passione per l’intreccio tra cinema e musica. La serata sarà aperta dalla proiezione di una serie di brevi lavori provenienti dall’archivio della Gamma Film di Roberto Gavioli: dalla sperimentazione audiovisiva di Musica vibrata – Esperimenti di visualizzazione della musica all’animazione in tecnica mista di Imagination e Crepuscolo veneziano, fino al documentario musicale della serie Concerto a modo mio, nel quale Gavioli siede alla moviola usando le immagini come musica visiva e accompagnando i brani più celebri della storia della musica classica. A seguire, lo storico e critico cinematografico Tatti Sanguineti racconterà il ruolo di Roberto Gavioli e della Gamma Film nella storia del cinema pubblicitario e di animazione.

Contatti: Stefania Itolli: itolli@musilbrescia.it – cell. 336 387531

Concorso Gavioli 2016 – Sinossi opere finaliste

Capo e croce

Nel giugno del 2010 migliaia di pastori provenienti da ogni parte della Sardegna si riuniscono nel Movimento Pastori Sardi per dar luogo a una protesta clamorosa. Durante una lunga estate i pastori invadono porti, aeroporti, strade, inondano le vie del capoluogo Cagliari, occupano il palazzo del Consiglio Regionale per cercare di ottenere dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte. Questo film, però, non è la cronaca di quegli eventi, ma un viaggio inedito, attraverso le ragioni dei pastori e la loro realtà quotidiana, alla ricerca delle origini della protesta.

Il successore

Vito Alfieri Fontana è un ingegnere ed ex proprietario della Tecnovar, azienda specializzata nella progettazione e vendita di mine antiuomo. In seguito a una profonda crisi esistenziale l’ingegner Fontana mette in discussione se stesso, il suo lavoro e i rapporti con la famiglia, in particolar modo con il padre, figura carismatica e ingombrante. Il peso della successione e delle responsabilità si scontrano così con l’intima esigenza di interrompere la produzione di mine antiuomo. Una domanda lo assilla: quante vittime avrà causato il lavoro della Tecnovar? La risposta a questa domanda assume per l’ingegner Fontana contorni inquietanti, ma è anche il punto di partenza di un viaggio esistenziale dall’Italia verso gli ex teatri di guerra della Bosnia Erzegovina dove ancora oggi squadre di sminatori sono attive nella bonifica dei terreni. Nel conflitto tra dovere e coscienza si muovono i passi di un uomo in cerca di riscatto, seppur consapevole che il bilancio tra bene e male non potrà mai più essere in attivo.

The Mushroom Rush

Arrivano da tutto il mondo e per qualche settimana abitano le aree più remote del Canada, fra British Columbia e Yukon, devastate l’anno prima da un incendio. Sono i raccoglitori e i compratori di morchelle, funghi pregiati che crescono soltanto fra la cenere e la fuliggine. In campi allestiti ai margini dei boschi, a centinaia di chilometri dal villaggio più vicino, la comunità nomade di cercatori e commercianti sfida la wilderness coltivando rispetto, libertà e spirito di avventura.

Brasimone

Come si narra nelle antiche leggende c’è sempre un mostro ad agitare le acque di un lago. Chi lo considera una minaccia lo tiene a distanza, chi invece ci intravede un’opportunità comincia a conviverci. Attorno alle splendide acque montane del lago di Brasimone, nell’Appennino sopra Bologna, la piccola Sharon vive in un ambiente, in cui l’incantevole natura e la fantascientifica industrializzazione si sono incontrati in un inconsapevole e ambizioso sogno. La vita di montagna, le stagioni e le vicende della storia recente italiana, ruotano attorno alla costruzione di una centrale nucleare, mai entrata in funzione, per ora, dove si studia per un reattore di quarta generazione.

Influx

Londra non ha mai attirato tanti italiani come negli ultimi anni. In un periodo in cui la migrazione all’interno dell’Europa è continuamente dibattuta dalla politica, e dopo il controverso risultato del referendum sulla Brexit, critico per il futuro dell’Europa, Influx, attraverso la prospettiva dei nuovi e vecchi migranti, offre un’autoanalisi emotiva che rivela le forze e le debolezze degli italiani, l’unicità della loro mentalità e le mille contraddizioni che li caratterizzano. Un mosaico di voci e volti della sempre più ricca comunità di Italian Londoners, il film analizza la psiche di un intero paese, sempre in bilico tra rabbia, paura, voglia di riscatto, successi, fallimenti, consapevolezza di sé.

Ex

Attraverso trenta interviste il film ricostruisce un clima e restituisce un linguaggio. Il racconto si snoda seguendo il filo di una memoria ora imprecisa e suggerita dalle emozioni, ora estremamente dettagliata e puntigliosa. La povertà dell’Italia degli anni ’50, l’immigrazione, i letti condivisi…la voglia di riscatto, la scoperta di un mondo nuovo, la scuola per tutti…la politica, il sindacato…le rivendicazioni, le lotte…esperienze sedimentate nel tempo, divisioni che bruciano ancora, echi di fortissimi sentimenti, malinconia e rabbia, rancore e rassegnazione.

Storie personali e collettive, la sensazione di aver partecipato a qualcosa di importante. Sullo sfondo la grande mamma Fiat che tutto sa e a tutto provvede: ferocemente odiata e appassionatamente amata. Affiorano termini ormai inconsueti, dismessi come la fabbrica che li aveva coniati (padroni, conflittualità permanente, catena di montaggio, delegato, corteo interno…). Una serie di capitoli: momenti topici di un periodo (1967-1990) che racchiude ascesa e sconfitta del movimento operaio, il terrorismo, il cambiamento tecnologico, l’inizio dell’era digitale. La fine di qualcosa, l’inizio di qualcos’altro.

Pesci piccoli

A pochi passi dalla stazione centrale di Yongkang (Zhejiang) Huang Caigen – ex operaio vittima di un incidente sul lavoro – ha preso in affitto un garage e lo ha trasformato nella sede di “Small fish”, organizzazione non governativa che offre supporto e consulenza legale ai lavoratori della città. I migranti arrivati qui provengono dalle province cinesi più povere, non sono giovanissimi (circa il 60% ha più di 30 anni) e hanno una scarsa formazione sia scolastica che professionale. Per tutti loro la destinazione è la stessa: una delle migliaia di fucine in cui si lavorano i metalli e che hanno fatto della città il maggior centro di produzione e vendita di manufatti in metallo di tutta la Cina. Le condizioni di lavoro sono fra le più scadenti del paese e l’ufficio-casa di Huang e i suoi collaboratori è diventato in pochi anni un punto di riferimento per i migliaia di lavoratori che subiscono infortuni nelle officine della città.

Shadows of Endurance

Shadows of Endurance è un corto documentario girato in Kentucky a partire dal capolavoro di storia orale di Alessandro Portelli, America Profonda. Il film è al tempo stesso un reportage e un resoconto di viaggio sulla contea di Harlan, ieri segnata dall’alta concentrazione di miniere, oggi dalla disoccupazione e dalla miseria. Nel documentario, le voci registrate da Portelli trent’anni fa si mescolano alle testimonianze di oggi, fornendoci il ritratto di una waste land cruda e desolata, specchio dell’attuale provincia statunitense.

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