I monologhi di Teatrosophia

I monologhi di Teatrosophia

dal 20 al 23 FEBBRAIO

TEATROSOPHIA

via della Vetrina 7

Tornano I Monologhi di Teatrosophia. Dal 20 al 23 febbraio sul palco del teatro di via della Vetrina si alterneranno tre spettacoli diversi. Si parte il 20 e 21 febbraio con Pensare Programma Delicato di Laura Bucciarelli, con Flavia Germana De Lipsis, diretta da Pietro Dattola. Il 22 febbraio in scena Driving scritto e diretto da Alessio Pinto, con Fabio Mascaro; mentre in 23 febbraio, Storia di Anna la pazza di e con Marco Valeri.

Pensare Programma Delicato 20 e 21 febbraio di Laura Bucciarelli, con Flavia Germana De Lipsis, diretta da Pietro Dattola.

Piccole cose, per stare bene. Per non pensare. Guardare in basso, per non farsi accecare dal sole. Per non inciampare e cadere. Fare un programma e seguirlo passo passo, giorno per giorno, sempre uguale. Senza sbavature, senza alzate d’ingegno. Azioni semplici, dirette. Cose meccaniche, che non si guastano mai. Niente di memorabile. Volare basso. Anzi, non decollare nemmeno. La presenza può essere mortale. Può essere letale. Certe persone vanno avvicinate con più cura di altre. Sono leggere, ma non possono essere trattate con leggerezza. Non vedono il tempo come lo vediamo noi: hanno occhi più grandi e memoria più lunga. Stanno in equilibrio tra invisibilità e ossessione. Ci vuol niente e cadono giù. Certe persone non sono state fatte per imprese più o meno grandi, ma per piccole cose. Solo le piccole cose le fanno stare bene. Non privatele di queste. Loro non capirebbero. Non chiedete loro di più. Loro non capirebbero e non saprebbero come aiutarvi.

Non mettetele nelle condizioni di dovervi perdonare.

Loro non capirebbero: il perdono non è una piccola cosa. Con pochi ma precisi tratti, Pensare – programma delicato permette di sperimentarci addosso la vita vista attraverso gli occhi di una mente che molti bollerebbero come limitata. Pochi, ma precisi tratti, che permettono di immedesimarci in una coscienza pensante che i più ignorano o evitano.

Attraverso una narrazione non lineare, che si dipana tra presente, passato e fantasmi del futuro, due scene concentrate ed evocative ci catapultano senza preamboli nel vissuto a ritmo techno di chi il mondo lo deve sempre rincorrere, venendo spesso lasciato indietro.

Driving il 22 febbraio scritto e diretto da Alessio Pinto, con Fabio Mascaro.

E’ il nostro viaggio, il viaggio di un uomo, di chi sa che, a volte, la parte migliore del viaggio è proprio il viaggio stesso, che ci porta a riflettere su chi siamo, quali scelte facciamo e verso quali orizzonti ci proiettiamo.

Guidando, soli, al riparo da tutti, all’interno del proprio abitacolo, accompagnati dalle nostre canzoni che sono come benzina sulla scintilla del nostro pensiero.

Franco è in viaggio, da Milano a Roma, per raggiungere il padre ricoverato in ospedale. Ed in questo tragitto ripercorrerà quello che è stato e quello che potrà o potrebbe essere la propria vita.

Il rapporto con il padre, la famiglia, la sua compagna, gli amici e le passioni saranno il “motore” di questo monologo on the road.

I sentimenti sono in fondo la sola libertà ma siamo spesso incapaci di viverli pienamente.

Storia di Anna la pazza di e con Marco Valeri in scena il 23 febbraio.

Una storia contadina, in cui l’autore si confronta col filone teatrale dei narratori puri che, in Italia, si è sviluppato nel corso degli anni ’90, e si basa sul semplice ma ricco immaginario delle favole di estrazione popolare.

Lo spettacolo inizia con la perdita di una persona: gli astanti sono venuti a dare l’ultimo saluto al defunto e si trovano ora insieme a condividere tale emozione. L’attore in scena, senza mai esplicitare l’avvenimento in questione, cerca la verità del contatto con chi ha di fronte, e nel qui e ora crea un’atmosfera attraverso la sola rievocazione, cioè il racconto di quei ricordi che ci rendono presenti coloro che non ci sono più.

La realtà e la fantasia si danno la mano, e creano una tela multitonale. Le figure che incontriamo nella vicenda è come se le conoscessimo da sempre, e ciò permette un incontro fra narratore e pubblico, in cui sembra quasi che ognuno dei presenti diventi scrittore di alcune parti della vicenda, se non di tutta la storia. Tale genere ha origine nella tradizione orale, e richiama il mondo di quelle piccole comunità all’interno delle quali, colui che raccontava “le storie” delle persone comuni e dei fatti popolari, rendeva quelle stesse semplici e umili persone, dei “personaggi”, e da quelle storie creava una storia unica, quindi un immaginario vivo e vivente , un collante, un sentimento nel quale riconoscersi e unirsi. La narrazione permette un incontro molto speciale, un legame che si stabilisce durante tutto il flusso di parole, di gesti, immagini, suoni. Poi c’è la voce, gli occhi, l’ascolto, la voglia e il piacere, se il miracolo riesce, di stare tutti, nello stesso momento, all’interno della stessa impensabile storia.

Teatrosophia

via della Vetrina 7

dal 20 al 23 febbraio 2020

ore 21.00 / domenica ore 18.00

Biglietto 13 € + 3€ (tessera associativa teatro)

Tel: 06 68801089 / 375 5488661

Mail: info@teatrosophia.com

Sito: www.teatrosophia.com Fb: https://www.facebook.com/teatrosophia2018/

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