In occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, il 21 marzo (ore 21) al Teatro Argentina di Roma debutta in prima nazionale Dieci storie proprio così.
Lo spettacolo racconta di vittime conosciute ma dimenticate della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, di responsabilità individuali e collettive, di connivenze istituzionali e di taciti consensi. Racconta il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime e di tutti gli italiani che fanno dell’impegno un diritto inalienabile. Le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale. Protagonisti sono eroi conosciuti come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato e meno conosciuti come Annalisa Durante, Federico Del Prete, Silvia Ruotolo.
Dieci storie proprio così è una ragionata provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. Lo spettacolo, che nasce come opera-dibattito sulla legalità partendo dalle esperienze della regione Campania, si è arricchito, in una nuova veste drammaturgica, delle storie di dolore e riscatto della Sicilia e del Lazio, affrontando anche temi legati all’espansione delle mafie all’estero e a Mafia Capitale.
In scena, con musiche dal vivo di Tommaso Di Giulio al basso e chitarra elettrica e Paolo Volpini alla batteria, giovani attori professionisti, tra cui anche Alessio Vassallo, il famoso Mimì de “Il giovane Moltalbano” e interprete, con Beppe Fiorello, del film per la televisione sulla storia di Graziella Campagna.
Dieci storie proprio così è parte integrante del Palcoscenico della legalità, un progetto sperimentale di collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile, ed è promosso da The CO2 Crisis Opportunity Onlus con Fondazione Pol.i.s., Fondazione Silvia Ruotolo, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Centro Studi Borsellino e con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Dieci storie proprio così sarà in scena fino al 23 marzo al Teatro Argentina e proseguirà le repliche il 16 aprile al Teatro San Carlo di Napoli, il 23 e 24 maggio al Teatro Biondo di Palermo.
Lo spettacolo si inserisce nella rassegna IL TEATRO FA GRANDE, l’articolato programma di spettacoli e progetti per spettatori da 0 a 99 anni che il Teatro di Roma dedica al pubblico dei bambini, dei ragazzi, delle famiglie e delle scuole. Un’occasione per trasformare il palcoscenico in un atelier della fantasia per tutte le età, ma anche in luogo di riflessione e di dibattito su temi sociali e civili come la legalità.
Il Progetto
Il palcoscenico della Legalità è un percorso formativo, uno spettacolo itinerante, una sinergia tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile. Dieci storie proprio così, presentato all’interno della stagione Educational del Teatro San Carlo di Napoli nel 2012, nasce dall’incontro con decine di familiari di vittime innocenti di mafia, camorra, criminalità e con i responsabili di cooperative ed associazioni che sulle terre confiscate alla mafia hanno costruito speranze, lavoro, accoglienza, idee. In seguito a questo primo traguardo, lo spettacolo, replicato a Milano, Torino, nei teatri dei capoluoghi della Campania e in Sicilia, è diventato strumento di riflessione sul come strutturare un rapporto continuativo e di scambio benefico tra istituzioni (scuole, teatri e carceri) perché insieme si apprenda un nuovo alfabeto civile. Da allora sono stati attivati laboratori nelle scuole (più di 20.000 gli studenti coinvolti) e negli istituti penitenziari minorili (Airola e Malaspina). Il linguaggio e le tecniche teatrali sono diventati strumento per imparare il lavoro di squadra, ma soprattutto per ragionare sulla nostra responsabilità individuale e collettiva riguardo a logiche e culture mafiose. Crediamo che anche iniziative come questa possano contribuire a far rinascere la fiducia nell’avvenire del nostro Paese. Attualmente è in corso l’attività nelle scuole del Lazio e ad aprile e maggio il progetto proseguirà il suo percorso nella Campania e nella Sicilia.
STORIE DI VITTIME
MAGISTRATI
Giovanni Falcone: magistrato, fu ucciso il 23 maggio 1992 all’altezza dello svincolo di Capaci, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Paolo Borsellino: magistrato, fu ucciso il 19 luglio 1992 in via D’Amelio insieme ai cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
AMMINISTRATORI IMPEGNATI
Pasquale Cappuccio: consigliere comunale di Ottaviano, fu ucciso il 13 settembre 1978 per aver denunciato la collusione della malavita con la politica in merito ad appalti e speculazioni edilizie volute dal boss Cutolo.
Mimmo Beneventano: consigliere comunale di Ottaviano, fu ucciso dai cutoliani il 7 Novembre 1980 per aver denunciato le speculazioni edilizie della camorra.
Marcello Torre: sindaco di Pagani, fu ucciso dalla camorra l’11 dicembre 1980 per essersi opposto alle infiltrazioni dei clan negli appalti per la rimozione delle macerie post-terremoto.
BAMBINI E RAGAZZI
Fabio De Pandi: 11 anni, fu ucciso il 21 luglio 1991 al Rione Traiano da un proiettile vagante a seguito di una sparatoria tra clan rivali.
Annalisa Durante: uccisa a 14 anni a Forcella il 27 marzo 2004 in un conflitto a fuoco avvenuto in strada.
Graziella Campagna: 17 anni viene uccisa a Villafranca Tirrena il 12 dicembre 1985 per aver ritrovato, presso la lavanderia in cui lavorava, un bigliettino che rivelava il nome di un boss latitante.
COMMERCIANTI SOGGETTI AL RACKET
Federico Del Prete: sindacalista dei commercianti ambulanti, fu ucciso il 18 febbraio 2002 a Casal di Principe per aver denunciato il racket nei mercati della province di Caserta e Napoli.
Libero Grassi: imprenditore, fu ucciso il 29 agosto 1991 a Palermo per non essersi piegato al pizzo.
VITTIME COLPITE PER SCAMBIO DI PERSONA
Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio, Salvatore De Falco: uccisi a Pomigliano d’Arco il 20 luglio 1998 perché scambiati per appartenenti ad un clan rivale a quello dei killer.
MADRI
Teresa Buonocore: uccisa il 20 settembre 2010 a Napoli per aver testimoniato in processo contro l’uomo che aveva abusato di sua figlia.
Silvia Ruotolo: uccisa a Salita Arenella a Napoli l’11 giugno 1997 da un proiettile vagante nel mezzo di uno scontro a fuoco tra clan.
VITTIME DI CRIMINALITÀ COMUNE
Paolino Avella: ucciso a San Sebastiano al Vesuvio il 5 aprile 2003 a seguito di un tentativo di rapina del suo motorino.
UOMINI IMPEGNATI NELL’ANTIMAFIA SOCIALE
Don Peppe Diana: parroco di Casal di Principe, pagò con la vita la sua esposizione contro la camorra. Il suo scritto “Per amore del mio popolo non tacerò” è tuttora uno dei riferimenti culturali più significativi dell’antimafia sociale.
GIORNALISTI
Giancarlo Siani: giornalista de “Il Mattino” ucciso dalla camorra per aver denunciato le attività criminali della malavita e le sue infiltrazioni nella politica.
Peppino Impastato: fu ucciso a Cinisi il 9 maggio 1978 per aver denunciato le speculazioni e gli affari della mafia anche interni alla sua stessa famiglia.
Lunedì 21 marzo (ore 21) al Teatro Argentina
Repliche per le scuole il 22 e 23 marzo
drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli
regia Emanuela Giordano
con Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Tania Garribba, Valentina Minzoni,
Salvatore Presutto, Diego Valentino Venditti, Alessio Vassallo
musiche originali Antonio di Pofi e Tommaso Di Giulio
Info: diecistorie@gmail.com
3484562477
http://www.theco2.org/palcoscenico/
FB: Il palcoscenico della legalità
INFO TEATRO DI ROMA
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