CHIARA DYNYS
per Fondazione Berengo
GLASSTRESS 2022
State of Mind
Dal 3 giugno al 27 novembre 2022
A cura di: Adriano Berengo e Koen Vanmechelen, con il contributo di Ludovico Pratesi
Murano (VE), Fondazione Berengo Art Space
Campiello della Pescheria 4
Comunicato stampa
PER LA PRIMA VOLTA CHIARA DYNYS TRA I PROTAGONISTI DI
GLASSTRESS 2022 – STATE OF MIND CON “GIUSEPPE’S DOOR”
Una porta è una sfida, una soglia, il coraggio di andare oltre. Una porta è sempre un nuovo inizio. Dove ci conduce questo passaggio? Probabilmente da nessuna parte: è la metafora dell’attraversamento, del continuo divenire della vita verso la scoperta della sua vera essenza.
Il concetto del passaggio attraverso una forma è il fil rouge della poetica artistica di Chiara Dynys. Un invito a cercare la propria soglia ideale rivolto ad ognuno di noi.
In contemporanea alla 59a Biennale di Venezia, Chiara Dynys partecipa alla settima edizione di GLASSTRESS – progetto di Adriano Berengo dedicato a promuovere nuove connessioni tra l’arte contemporanea e il vetro – presentando Giuseppe’s Door, opera monumentale in vetro opalescente e acciaio corten dalla spiccata valenza simbolica e la Giuseppe’s Door in casting, in vetro rosa opalescente, esposte presso la Fondazione Berengo Art Space a Murano, suggestivo spazio espositivo nato da una vecchia fornace abbandonata.
In programma dal prossimo 3 giugno fino al 27 novembre 2022 a Murano, GLASTRESS 2022-State of Mind – a cura di Adriano Berengo e Koen Vanmechelen, con il contributo di Ludovico Pratesi – riunisce un gruppo di importanti artisti contemporanei provenienti da Europa, Stati Uniti, America Latina, Africa e Cina in una mostra ambiziosa che esplora le infinite possibilità creative del vetro.
A partire dal debutto nel 2009 come evento collaterale della Biennale di Venezia, negli anni il progetto ha fatto appassionare al mestiere tradizionale della soffiatura del vetro di Murano decine di artisti e designer di fama internazionale, che si sono cimentati nel realizzare suggestive e innovative opere in vetro con il supporto dei maestri di Berengo Studio. Un’arte millenaria che la Fondazione Berengo, promotrice dell’iniziativa, si impegna a difendere, conservare e rivitalizzare proprio attraverso le sinergie messe in campo con gli artisti contemporanei.
Nasce così Giuseppe’s Door – esposta nell’esclusiva cornice di Villa Panza nell’ambito della mostra “Sudden Time” del 2021 che ha visto protagonista Chiara Dynys, insieme a Sean Shanahan, all’interno della Collezione Panza – fra le produzioni più significative dell’artista che, attraverso l’uso di materiali inediti, sperimenta la prodezza del lavoro in scala. Lo
speciale vetro cangiante di cui è composta l’opera ha la proprietà di “caricarsi” di luce, e di rilasciarla nel buio, come una “fluorescenza fantasmatica”, per utilizzare le parole di Chiara Dynys: un invito ad oltrepassare la “soglia” della realtà contingente.
La suggestione dell’andare oltre si ritrova anche nella Giuseppe’s Door in casting, porta opalescente – anch’essa esposta a Villa Panza – che si smaterializza e appare sospesa pur essendo una scultura in vetro in un pezzo unico. L’opera, che si rifà al modello concepito dall’artista nel 1993 – ai tempi della mostra al Museo di Saint-Etienne – assorbe la cromia della luce attorno e la materia trasparente rende volutamente difficile la percezione esatta della forma.
L’installazione dell’opera Giuseppe’s Door a Murano è stata possibile grazie a WEM – Empowering Art Platform, tra le gallerie di riferimento dell’artista, che crede fortemente nell’importanza di sostenere i progetti pubblici degli artisti che rappresenta.
GLASSTRESS 2022 – ARTISTI
NEW ARTISTS
Maria Thereza Alves (Brasile), Vanessa Beecroft (Italia), María Magdalena Campos-Pons (Cuba), Judy Chicago (Stati Uniti), Chiara Dynys (Italia), eL Seed (Francia), Endless (Gran Bretagna), Leandro Erlich (Argentina), Ryan Gander (Gran Bretagna), Sibylle Peretti (Germania), Alexander Evgenievich Ponomarev (Russia), Laurent Reypens (Belgio), Enrico Ruggeri (Italia), Liam Scully (Gran Bretagna), Paloma Varga Weisz (Germania), Osman Yousefzada (Gran Bretagna).
RETURNING ARTISTS
Monira Al Qadiri (Kuwait), Ayman Baalbaki (Libano), Tony Cragg (Gran Bretagna), Jimmie Durham (Stati Uniti), Jan Fabre (Belgio), Josepha Gasch-Muche (Germania), Kendell Geers (Sud Africa), Marya Kazoun (Libano/Canada), Brigitte Kowanz (Austria), Karen LaMonte (Stati Uniti), Tomáš Libertíny (Repubblica Slovacca), Massimo Lunardon (Italia), Federica Marangoni (Italia), Prune Nourry (Francia), Anne Peabody (Stati Uniti), Jaume Plensa (Spagna), Laure Prouvost (Francia), Thomas Schütte (Germania), Sean Scully (Stati Uniti), Lino Tagliapietra (Italia), Tim Tate (Stati Uniti), Koen Vanmechelen (Belgio), Erwin Wurm (Austria), Rose Wylie (Gran Bretagna).
Chiara Dynys è una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero. Tra le più importanti istituzioni che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne (1992), il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (1996), il CIAC – Centre International d’Art Contemporain di Montréal (1997), la Städtische Galerie di Stoccarda (1999), il Museo Cantonale di Lugano (2001 – 2015), la Quadriennale di Roma (1986 – 2005), il Bochum Museum, Bochum (2003), il Kunstmuseum di Bonn (2004), il Wolfsberg Executive Development Center, Wolfsberg (2005), lo ZKM- Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe (2005 – 2012), lo Spazio -1, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, LAC, Lugano (2012), Arkhangelskoye – VII Moscow Biennale, Mosca (2017); ICAE Armenia, Yerevan (2018), il MASI di Lugano (2018) e musei italiani come il MART di Rovereto (2005 – 2011), il Museo del Novecento di Milano (2012), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2013), il Museo Correr di Venezia (2019), Villa e
Collezione Panza di Varese (2009 – 2021), Palazzo Maffei Casa Museo di Verona (2021) e MA*GA – Museo Arte Gallarate l’ultima personale dell’artista “Chiara Dynys. Melancholia” (2022). Attualmente in corso, fino al prossimo 22 luglio, la mostra “Un’eterna ghirlanda brillante” presso la Cortesi Gallery di Milano.
WEM è una piattaforma nata con l’obbiettivo di sostenere artisti contemporanei nel loro percorso, attraverso una visione circolare del mercato dell’arte. Fondata nel 2021 da Marco Bracaglia, nasce dal suo spirito imprenditoriale, dalla sua passione per l’arte contemporanea e dalla volontà di ampliarne la fruizione. Come? Attraverso formule d’acquisto innovative che rivoluzionano le dinamiche del collezionismo ampliandone i confini. La nostra filosofia risiede nel legame tra arte e vita: un’opera d’arte deve poter essere fruita per essere viva, per esistere davvero. Credendo nel potere dell’arte e nel suo ruolo sociale e culturale, la core mission di WEM è quella di continuare ad innescare circuiti virtuosi per investire negli artisti in cui crediamo e realizzare mostre in musei e istituzioni culturali internazionali sempre più ambiziose