La spiritualità per Mirella Bufalini è un viaggio, senza meta, che crede fortemente nella propria parte spirituale e in Dio, ognuno come può concepirlo. “Ho provato più volte a separarmi da Dio – continua – a combatterlo e a voler contare solo su di me, facendo leva su quelli che poi si sono rivelati dei difetti di carattere, l’ego. Questi comportamenti non portano alla pace e già da ragazza, l’intuito mi suggerì di cominciare un cammino spirituale fatto di fratellanza, di condivisione, di preghiera e meditazione, per me fonte di vita”.
Viaggiare, oppur – meglio – volare. Volare in alto, “il più alto che si può, nel cielo a guardare giù, tutto e tutti, stando in vari luoghi in contemporanea, in un tempo senza tempo”.
Vivere nella costante crescita spirituale, amando e non avendo il timore, o il pudore, di dirlo, di manifestarlo, di farlo toccare, per capire e far capire come ciò che a volte riteniamo frettolosamente etereo è invece presente, qui e ora, senza alcun intermediario da frapporre. Perché tra noi e la luce un intermediario non può che fare ombra.
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