«BISOGNA VIVERE PIÙ DI UNA VITA» Giuseppe Vannicola cento anni dopo

Il 26 e 27 novembre un convegno a Macerata e a Montegiorgio e la ripubblicazione del romanzo Il veleno (1911) per riscoprire l’opera dello scrittore e musicista Giuseppe Vannicola, «ultimo bohémien d’Italia», primo traduttore italiano di Oscar Wilde e amico di Papini, Prezzolini, Marinetti e André Gide, nel centenario della morte.

 

 

Un convegno dedicato all’arte e alla vita di Giuseppe Vannicola, «ultimo bohémien d’Italia», nel centenario della sua morte. Una vita breve la sua, segnata da estro ed esagerazioni: nato a Montegiorgio il 18 novembre 1876, e morto a Capri il 10 agosto 1915 (in condizioni misteriose), Vannicola è stato musicista, traduttore, scrittore, giornalista, poeta, editore, promotore culturale. Dalla poesia alla musica, dal giornalismo al teatro, Vannicola ha sperimentato percorsi creativi differenti e maturato collaborazioni prestigiose, con i vociani e i futuristi in particolare, interagendo con l’ambiente culturale parigino e i circoli romani e napoletani, a conferma del suo eclettismo.

Di qui la proposta di approfondire “le opere e i giorni” di Vannicola a cento anni dalla sua scomparsa, nel corso di due giornate di studio promosse dall’Università di Macerata e dal Comune di Montegiorgio, con la collaborazione dell’Academia elpidiana di studi storici, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della provincia di Macerata e il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche. L’obiettivo è riscoprire e valorizzare un marchigiano versatile che si è mosso tra letteratura, arte, comunicazione e società.

«Amico di Marinetti, Papini, Prezzolini, Giuseppe Vannicola appartiene a quella schiera di intellettuali di primo Novecento che sono stati capaci di valicare la dimensione meramente locale per affermarsi sul piano nazionale (a Milano, Firenze, Roma, Napoli) ed europeo (soprattutto a Parigi), all’insegna di un eclettismo culturale tipico dell’Italia post-unitaria», ha spiegato la prof.ssa Laura Melosi, docente associato di Letteratura italiana presso l’Università di Macerata e componente del Comitato scientifico per le celebrazioni del centenario dello scrittore.

L’apertura del convegno è in programma a Macerata giovedì 26 novembre (ore 15.30), presso l’Aula magna dell’Università, con le relazioni di Giovanni Martinelli (Una vita tra estro ed eccessi), Andrea Gialloreto (Vannicola e i Vociani), Bianca Sulpasso (Vannicola e il côté russo di Olga de Lichnizki), Costanza Geddes da Filicaia (La direzione di “Prose” e l’accademia romana), Pierluigi Ortolano (Vannicola sperimentatore linguistico), Laura Melosi (“Uomini di caffè e d’ospedale”: Vannicola traduttore di Oscar Wilde).
I lavori proseguiranno a Montegiorgio il giorno dopo (ore 9.30), presso il cineteatro Manzoni, con gli interventi di Armando Benedetti (Nel centenario di un artista dimenticato), Mario Liberati (Vannicola a Montegiorgio), Diego Poli (Arte e mistica nel Futurismo di Vannicola), Andrea Lombardinilo (Vannicola giornalista culturale), Paolo Peretti (Di “Ut” in “Ut”. Tema con svariazioni).

Per l’occasione l’editore Andrea Livi ha deciso di celebrare la straordinaria figura di Giuseppe Vannicola con la ripubblicazione della sua opera in prosa Il veleno, edita come primo numero della Collana “Prose” per Baldoni (Firenze) nel 1911.

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