Un regard sur l’avenir de la maison

Hermès, la maison che conquista da sempre l’aristocrazia europea. Nasce a Parigi nel 1837 da Thierry Hermès, cittadino francese che crea la qualità eccelsa in ciò che fa. Nel 1897 Charles-Emile, il figlio, mette in commercio il Sac Haut à Courroies, una grande borsa di cuoio destinata a contenere la sella e le briglie dei cavalli. Presto, però, la borsa diventerà un oggetto di desidera per molte persone. Da allora la maison non ha mai smesso di produrre oggetti d’arte e artigianato che in ogni occasione e in ogni angolo del mondo hanno sicuramente pizzicato l’invidia di molte persone.

Nel 1951 nasce il primo profumo che porterà il nome Eau D’Hermes, un’estensione sensoriale che si aggiunge alla moda, un connubio perfetto oggi sempre più saldo nell’outfit delle donne. Insomma, una maison che si muove nel segno dell’eccellenza e che punta sempre al meglio anche con la nuova apertura ad Osaka. Questa importante città portuale, porta con se secoli di storia e di tradizioni che nel corso degli ultimi anni hanno aiutato a raffinare la moda giapponese dell’Ovest. Sui suoi imponenti ponti e sui riflessi del fiume Yodo risaltano abiti sempre più particolari ma allo stesso tempo pieni di fascino che ricordano il mondo d’oriente. Grazie alla sua storia e ai suoi mercati (comparabili a quelli di Venezia e Milano) Osaka si presenta come la principale fonte di commercio e mercato di tutto il Giappone, superando in guadagni anche Tokyo e Kyoto, con un mercato strettamente turistico. Forse sono state proprio le sue caratteristiche ad invogliare l’apertura della Boutique situata a Kita Ward, Umeda, 1 Chome−8−16.

Aperto il 19 settembre del 2020, situato nel centro commerciale Daimaru Mall, la boutique si estende su una superficie di 515mq, distribuiti su due livelli e illuminato da luce naturale grazie alla grande facciata in vetro ondulato. Dietro i pannelli di vetro scendono elegantemente corde che stanno a simboleggiare e rafforzare la cultura giapponese che vede in esse un legame tra generazioni presenti e future. Le collezioni all’interno dedicate a uomo e donna, articoli per la casa , calzature, gioielli e orologi sembrano quasi uno stile dentro la moda ma al di fuori delle mode, nella loro sobrietà, con le meravigliose cinture strizzate in vita abbinate a guanti e foulard di pura seta che danno una certezza inscalfibile per le donne che cercano tendenza e classe. Le meravigliose scatole arancioni utilizzate dalla maison sono un riconoscimento di contorno, per così dire, quasi oggetti del tutto irrinunciabili perché rappresentano da sempre l’immagine di questa casa di moda. Il meraviglioso nastro di tessuto color marrone cacao che avvolge le confezioni crea un insieme di eleganza.

Il meraviglioso logo, nato nel 1945: Le Duc Attelé, il logo della maison, ovvero un cocchio scoperto trainato da un cavallo, osservato da un uomo vestito da fantino. Si legge in questo le forti radici della maison. Di certo questo logo ha il pregio della semplicità nel raccontare la sua storia, la storia di un marchio, la sua tradizione, la sua forza.

La più famosa della maison è indubbiamente la Birkin, che porta il nome di Jane Birkin, attrice e cantante degli anni 60’, lei stessa dirà in un viaggio “Nessuno è riuscito a creare una borsa weekend”, intendeva dire elegante, leggera, capiente, tanto da contenere tutte le necessità che una donna porta con se. Nasce così il prototipo della borsa destinata ad entrare nel mito, da allora ogni donna “amerà per sempre le borse Hermes”, la più desiderata dalle devote della maison. La richiesta è sempre altissima pur avendo un prezzo che si aggira tra i 5000 e i 50000 dollari. Le più care sono quelle in coccodrillo australiano, ne vengono realizzate 3000 pezzi l’anno.

Sicuramente anche questa nuova apertura sarà il futuro del fatturato e dei bilanci della maison. Il mio augurio è che possa continuare per le future generazioni l’amore per questo marchio che ha fatto innamorare tutte le donne nel suo canto fuori dal coro rappresentato da infinita eleganza, raffinatezza e fascino.

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