«VERITAS EST HOMO QUI ADEST» Arte fatta ad immagine e somiglianza dell’uomo

 

Dal 28 ottobre al 7 maggio 2017, la Mole Vanvitelliana di Ancona ospita la mostra Ecce Homo. Da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura in Italia, a cura di Flavio Arensi.

Organizzata da Civita Mostre, Fondo Mole Vanvitelliana, Museo Tattile Statale Omero – CoopCulture e OPERA Società Cooperativa Sociale ONLUS, con il contributo e il patrocinio di Regione Marche, Fondazione Domus, Fondazione Marche Cultura e Università Politecnica delle Marche, la rassegna illustra l’evoluzione della figura umana nell’arte plastica italiana, fra i primi decenni del secolo scorso e i giorni nostri.

Le quarantaquattro opere esposte compongono un amalgama assai ricco e variegato sia per forme che per materiali, rivelando l’adozione di molteplici tecniche, sia nuove che antiche. Molti lavori sono in bronzo, come il Piccolo nudo di Marino Marini (1929), L’amplesso di Arturo Martini (1941) e Tebe distesa nell’ovale di Giacomo Manzù (1985); altri in ceramica, come la Testa di donna di Lucio Fontana (1950) e Leonardio di Luigi Ontani (2000), oppure in terracotta, come I dormienti di Mimmo Paladino (2008). Non mancano marmi di Carrara e sculture in legno, ma ancora più cospicua è la presenza di prove realizzate con procedimenti misti e insoliti: Pioggia artificiale di Gino Marotta (metacrilato e neon, 1969), Apollo e Dafne di Alik Cavaliere (bronzo, poliuretano espanso, acciaio lucido, specchio, 1970), Le morte stagioni di Valeriano Trubbiani (alluminio, corde di nylon, ganci d’acciaio, carrucole in legno, palle parabordi, 1973), Landscape di Enzo Cucchi (olio su tela e scultura in legno, 1980) e Dal Tutto il Nulla e dal Nulla il Tutto ma se dal Nulla non viene il Tutto il Tutto è Nulla di Donato Piccolo (vetroresina e circuito LED rotatorio, 2010–2014). L’intento del curatore appare soprattutto evidente ed è quello di instaurare un dialogo fra arte e vita in cui l’uomo non sia spettatore, ma attore, ossia rifletta sul proprio ruolo nel mondo, come fanno in genere gli artisti. Per questa ragione, nell’allestire la mostra, l’architetto Andrea Mangialardo ha preferito organizzare i materiali per soggetto, piuttosto che mantenerne il consueto ordine cronologico. L’“ordine logico” più vero e attendibile è infatti quello della nostra coscienza.

 

Box informazioni:

Ecce Homo. Da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura in Italia

(28 ottobre 2016 – 7 maggio 2017)

Magazzino Tabacchi, Mole Vanvitelliana

Banchina Nazario Sauro 28, Ancona

Martedì e mercoledì visita su prenotazione

Giovedì e sabato 16.00 – 19.00

Venerdì 16.00 – 22.00

Domenica 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Lunedì chiuso

www.lamoleancona.it

 

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