Venezia e la laguna: da settembre una mostra sull’evoluzione del suo patrimonio di territorio e risorse

Al via il prossimo 26 settembre la mostra Acqua e cibo a Venezia. Storie della laguna e della città, dedicata alla storia del capoluogo veneto e allo sviluppo dell’universo lagunare. L’esposizione si terrà fino al 14 febbraio 2016 a Venezia, nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale, in richiamo ad EXPO 2015 e al tema “Nutrire il pianeta. Energia per la Vita”, a sottolineare il ruolo della laguna nell’ambito della produzione e della distribuzione alimentare.1

La mostra è prodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, con la Fondazione di Venezia, ed è curata da  Donatella Calabi, con il coordinamento scientifico di Gabriella Belli e con il contributo di un comitato scientifico di studiosi ed esperti. Dall’insieme dei lavori e delle ricerche eseguiti, emerge uno scenario esaustivo della vita in laguna nel corso dei secoli, finalizzato all’analisi evolutiva della rete dei sistemi di sussistenza che hanno favorito la crescita e la prosperità di Venezia.
Carte storiche, dipinti ed incisioni cosituiscono il punto di partenza di un approccio multidisciplinare alla base del progetto, che sfocia in un percorso multimediale ed interattivo. La documentazione archivistica, iconografica e testuale, include oltre un centinaio di opere, provenienti in gran parte dalle maggiori collezioni veneziane – Archivio di Stato, Biblioteca Nazionale Marciana, Fondazione Musei Civici, Fondazione Querini Stampalia, Gallerie dell’Accademia – e dall’Istituto Storico di Cultura dell’Arma del Genio di Roma. A queste si accompagnano “narrazioni digitali” di dipinti, videoproiezioni su modelli tridimensionali della laguna, ricostruzioni virtuali, elaborate dal Laboratorio di Fotogrammetria e Cartografia, e dal Laboratorio VISU dell’Università Iuav di Venezia.
Il percorso di visita si snoda lungo cinque sezioni, che delineano un quadro dello sviluppo della città lagunare, ponendo in evidenza la sua unicità nel campo del cibo, della nutrizione e delle produzioni agricole. Nella prima sezione La laguna si trasforma, alcuni plastici in 3D illustrano il processo di trasformazione morfologica e idraulica del territorio, per coglierne l’influenza endemica in merito alla produzione alimentare, 2l’approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione. Grandi cartografie storiche in esposizione, come quella di Anzolo Emo, Disegno della laguna di Venezia, realizzata nel 1763, arricchiscono la sezione con una narrazione delle complesse modificazioni territoriali. Nella seconda parte della mostra, intitolata Acqua e cibo in laguna e in terraferma, l’attenzione del visitatore si sposta sulle difficoltà di produzione alimentare in territori costeggiati da acque salse, e sui sistemi di vendita e di distribuzione dei cibi. Si inserisce qui il dipinto di Jacopo Tintoretto degli anni 1550-1553, La creazione degli animali, emblema della varietà di specie di pesci e di uccelli presenti nell’ambiente anfibio veneziano. La terza sezione, riservata all’usanza dei Banchetti, racconta il tradizionale mondo di parate, giochi e feste in voga nei secoli passati, offrendo una lettura del cibo a livello sociale, quale motivo di aggregazione e di confronto. Ne danno esempio diversi dipinti esposti, come il Convito in Casa Nani alla Giudecca, attribuito a Pietro Longhi attorno al 1775. Architettura e alimentazione è il titolo della sezione successiva, che si sofferma sui manufatti edilizi sedi di raccolta e distribuzione delle risorse alimentari, quali monasteri, presidi militari, ospedali e osterie. Attraverso numerosi documenti, tra tutti l’Insegna dell’arte dei Pestrineri del XVI secolo, si ripercorre qui il sistema di scambi e di regole tipico della vita dei veneziani, garanzia di ricchezza. La quinta e ultima sezione, In mezzo all’acqua/senz’acqua, fa luce su questo tratto paradossale della città lagunare, esaminando il sistema di approvvigionamento idrico con immagini cartografiche ed iconografiche che illustrano il trasporto dell’acqua dalla terraferma alla laguna. La Deficienza provveduta eseguita nel 1753 da Giovanni Grevembroch, ne offre un’immagine esemplificativa in tal senso.

Box informazioni: www.palazzoducale.visitmuve.it  

Clara Agostini

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