STEVE MC CURRY OLTRE LO SGUARDO 18 APRILE 20 SETTEMBRE TEATRO 1 CINECITTA’ – ROMA

Steve Mc Curry  fotoreporter statunitense, conosciuto principalmente per la fotografia della Ragazza afgana, pubblicata come copertina del National Geographic Magazine di giugno 1985, divenuta la più nota uscita della rivista.

La sua carriera è stata lanciata quando, travestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell’invasione russa. Quando tornò indietro, portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini, che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese. Ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. Il lavoro di McCurry è stato descritto nelle riviste di tutto il mondo e contribuisce sovente al National Geographic Magazine.AIl primo incontro tra Steve McCurry e Cinecittà è avvenuto qualche ano fa ed è stato subito colpo di fulmine. Tra set e magazzini della città del cinema il suo obbiettivo ha colto nuove suggestioni e arricchito la sua ricerca di un sapore surreale.La mostra presenta al pubblico i suoi lavori più recenti con l’aggiunta di scatti che sono legati ad una ricerca che si spinge oltre lo sguardo, che attraversa porte e finestre per raccontare lo spazio e la luce, per vincere il dolore e la paura. Oltre 150 immagini di grande formato, un’audioguida a disposizione di tutti i visitatori nella quale l’artista racconta in prima persona le sue foto e una serie di 6 video dedicati ai suoi viaggi e al suo modo di concepire la fotografia. Non mancano alcune delle sue immagini più conosciute, a partire dal ritratto di Sharbat Gula, pubblicato per la prima volta su National Geographic.

In ogni scatto di Steve McCurry è racchiuso un complesso universo di esperienze ed emozioni. Per questo non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro tempo, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, “si riconoscono”A questa nuova esposizione corrisponde un allestimento del tutto nuovo, progettato da Peter Bottazzi pe accompagnare il visitatore nel mondo di McCurry. La realizzazione, al Teatro1 acanto agli edifici che ospitano “Cinecittàsimostra”, costituisce un percorso di visita permanente dedicato al cinema e alla storia di Cinecittà che ha già raccolto un grande interesse da parte di un pubblico sia italiano sia internazionale.Oltre a presentare una originale selezione della produzione fotografica di Steve McCurry, la rassegna, curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi, intende raccontare l’avventura della sua vita e della sua professione, anche grazie ad una serie di video costruiti intorno alle “massime” in cui ha condensato la sua straordinaria esperienza e la sua concezione della fotografia.

Anna Germano

 

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