SPAZIO BATTE TEMPO DUE A ZERO Storia di un tacito accordo fra Morandi e Cézanne

Dal 22 aprile al 10 settembre 2017, la Villa dei Capolavori di Mamiano Traversetolo (PR) ospita la mostra Cézanne/Morandi. La pittura è essenziale, a cura di Stefano Roffi, dedicata al confronto stilistico-tematico tra Giorgio Morandi (Bologna, 1890 – 1964) e Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 1839 – 1906), due fra i protagonisti dell’arte europea contemporanea maggiormente apprezzati dal collezionista Luigi Magnani, artefice della Fondazione Magnani-Rocca, che organizza l’evento. Occasione della rassegna è l’arrivo, dal Museo Puškin di Mosca alla Fondazione Magnani-Rocca di Parma (per la prima volta in Italia), del dipinto cézanniano Baigneurs, realizzato fra il 1890 e il 1894.

Il dialogo fra le opere dei due maestri si sviluppa lungo un percorso espositivo che si estende per tre sale del piano superiore della Villa e prosegue la riflessione introdotta nel 1983 dalla mostra Da Cézanne a Morandi e oltre, allestita nella stessa sede. La relazione fra Paul Cézanne e Giorgio Morandi è di natura strutturale. Morandi ha tratto dal maestro di Aix-en-Provence il modello di una figurazione naturale, la quale si libera del contenuto e lo trasforma in una serie di equilibri plastici, che, tuttavia, non cancellano completamente il contenuto stesso. E, per quanto i contatti fra i due artisti, siano stati per ragioni cronologiche, soltanto ideali (Morandi era nato nel 1890 e sarebbe morto nel 1964, Cézanne nacque nel 1839 e morì nel 1906), si coglie una sorta di sviluppo in continuità, che porta l’arte affermatasi in Francia al tempo dell’Impressionismo e oltre fino nel pieno del XX secolo. Morandi vide dipinti cézanniani per la prima volta riprodotti nella monografia Gl’Impressionisti francesi di Vittorio Pica, poi ne ebbe ulteriori notizie da Ardengo Soffici, quindi ammirò direttamente un certo numero di acquarelli all’Esposizione Internazionale di Roma del 1911. In tutti i casi si trattò di autentiche rivelazioni, che gli consentirono di liberarsi delle tare realiste dell’ultimo Ottocento e di mettere a punto il proprio stile, divenendo a sua volta inconfondibile per essenzialità e precisione compositiva e di effetti chiaroscurali sia nei dipinti, spesso dedicati come aveva fatto Cézanne a pochi selezionatissimi luoghi d’affezione che nella produzione grafica, con incisioni che sono tra le più preziose e magistrali nell’arte del secolo scorso. La mostra organizzata a Parma vuole sottolineare questa ‘affinità elettiva’, che Luigi Magnani, da grande collezionista e da uomo di cultura, aveva compreso perfettamente e alla quale Morandi teneva al punto di rompere una grande e fattiva amicizia con Francesco Arcangeli che, in un celebre saggio a lui dedicato, si era permesso di attribuirli anche altri maestri di caratura minore.

I dipinti esposti a Parma evidenziano, all’interno dell’opera dei due grandi artisti, quegli elementi che permettono di parlare di una “poetica comune”, che, come afferma lo stesso Luigi Magnani nell’ultima intervista, vede la vittoria della forma sul contenuto, gradualmente ottenuta valorizzando la solidità del colore e dei volumi dei soggetti rappresentati: nature morte, paesaggi familiari e pochissime figure umane (la frutta, la Montagna Sainte-Victoire, i bagnanti per Cézanne; le bottiglie, i monti dell’Appennino

bolognese, gli autoritratti per Morandi). Imponendo la loro presenza nello spazio, le figure di Cézanne e quelle di Morandi si sottraggono così alla fuga del tempo.

 

Cézanne/Morandi. La pittura è essenziale

(22 aprile – 10 settembre 2017)

Villa dei Capolavori, Fondazione Magnani-Rocca

Via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).

Martedì – Venerdì 10.00 – 18.00

Sabato, Domenica e festivi 10.00 – 19.00

www.magnanirocca.it

Giada  Sbriccoli

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares