Smarginatura, la mostra evento dedicata all’opera di Elena Ferrante

Dal 23 aprile al 24 maggio la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, un autentico gioiello di arte e di storia della città che ne esibisce la stratificazione millenaria, ospita Smarginatura da L’amica geniale di Elena Ferrante, un evento lungo un mese ideato da Lia Polcari e Raffaele Lucariello. La mostra contenitore, nata dalla collaborazione tra evaluna-libreria delle donne, Legambiente Campania e Direzione Pari Opportunità del Comune, si arricchisce infatti di una serie di appuntamenti per far conoscere il lavoro delle artiste coinvolte; lavoro ispirato alla quadrilogia della misteriosa Ferrante nella quale le due protagoniste, Lila ed Elena, si muovono all’interno della città intrecciando ad essa le loro esistenze. Il titolo Smarginatura non è dunque casuale, poiché Napoli – per chi la conosce, la ama, la vive – è pura poesia nell’attraversamento quotidiano del limite e dei confini tra spazi molteplici e colorati, tra tempi lunghissimi e frenesie immediate. Le artiste che, con le loro opere popolano la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, sono Marisa Albanese, Carolina Ciuccio, Giulia Piscitelli, Paola D’Agostino, Licia Pizzi, Chiara Tortorelli, Carmen Vicinanza. Non vanno dimenticati i contributi alle musiche e agli effetti sonori di Lorenzo Campanese e Renato Fiorino, nonché la drammaturgia a cura di Lia Polcari, Emma Campili e Donatella Furino, che ha prestato la sua voce insieme alla giovanissima Maria Flora Polcari. Il contributo di Marisa Albanese, artista napoletana che si divide tra la sua città natale e Milano, consiste in una lunga fila di fotografie della città a partire dagli anni Cinquanta, passando per quelli del boom economico fino agli entusiasmi del ’68 e alle delusioni successive, al crollo delle ideologie e allo sprofondamento nella violenza urbana. L’intervento di Carolina Ciuccio, autrice di opere a carattere sociale e ambientale, lascia ‘un segno’ utilizzando il puzzle per concettualizzare i percorsi delle protagoniste, le cui composizioni, scomposizioni, sovrapposizioni ci mostrano la molteplicità delle interpretazioni dei vissuti individuali. Giulia Piscitelli, artista napoletana dedita nelle sue opere alla destrutturazione del quotidiano, pone le suole di due paia di scarpe, uno da uomo e l’altro da donna, in una delle cappelle laterali della chiesa e sull’altare di un’altra cappella prospiciente una gabbia d’alluminio per uccelli con dentro un’altra gabbia, il tutto per ricordarci che si può fuggire da tutto e da tutti tranne che da se stessi. Paola D’Agostino, Licia Pizzi, Chiara Tortorelli e Carmen Vicinanza hanno prestato le loro parole nella creazione di un diario intimo di ‘memorie smarginate’ (in foto). Nel corso del mese di maggio, sono inoltre previsti reading ad hoc, incontri letterari, danze e musiche per celebrare con le arti l’opera di Elena Ferrante.

 

Pasquale Musellalibro_memorie_smarginate

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