Ha posto le fondamenta della fisica classica ed è considerato uno dei più grandi fisici della storia, ma Sir Isaac Newton era anche interessato all’occulto ed all’approccio scientifico alle scritture ed al misticismo ebraico. La Biblioteca Nazionale Ebraica, che contiene una vasta collezione degli scritti esoterici di Newton, ha digitalizzato la collezione dell’occulto e l’ha pubblicata on-line. Fra gli scritti più discussi vi è quello che tratta della sua famosa predizione dell’apocalisse del 2060. Newton rivoluzionò l’approccio scientifico alla fisica, alla matematica ed all’astronomia nel XVII e XVIII secolo, ponendo le basi per molto della meccanica classica, incluso il principio di gravitazione universale e le tre leggi che prendono il suo nome. Il curatore della biblioteca in cui sono conservati i preziosi manoscritti lo decrive comunque come un devoto cristiano che credeva al fatto che le scritture fornissero un “codice” interpretativo della Natura. “Oggi tendiamo a fare una distinzione fra scienza e fede, ma per Newton faceva tutto parte dello stesso Mondo”, dice Milka Levy Rubin, “credeva che uno studio accurato dei testi sacri fosse un tipo di scienza, che se analizzata correttamente potesse prevedere eventi ancora di là da venire”.Per approfondire la comprensione, Newton, studio l’ebraico e studiò a fondo la filosofia esoterica ebraica, il misticismo della Qablah ed il Talmud. Per esempio, ha basato i suoi calcoli sulla fine dei giorni raccogliendo informazioni dal libro di Daniele, che prevedeva l’apocalisse 1260 anni dopo. Newton immaginò che il conteggio dovesse iniziare dall’incoronazione di Carlo Magno come imperatore nell’anno 800. Egli credeva anche che la geometria del tempio di re Salomone custodisse una sapienza antica circa le proporzioni e la posizione dell’uomo nella Creazione.Gli scritti coprono argomenti come l’interpretazione della Bibbia, teologia, storia delle culture antiche, il Tabernacolo e la geometria del tempio di re Salomone. La collezione contiene inoltre mappe che Newton aveva disegnato per aiutarsi nei suoi calcoli e dei suoi tentativi di rivelare la conoscenza segreta che egli riteneva vi fosse celata. Cercò anche di predire come avrebbe potuto sembrare la fine del mondo ed il ruolo che avrebbero potuto avere gli ebrei quando sarebbe accaduto. La curiosità oggettiva di Newton nel giudaismo cozza contro i sentimenti anti-giudaici che molti studiosi dell’epoca avevano espresso.
La biblioteca ha reso pubblici gli scritti per la prima volta nel 2007, ed ora sono disponibili per tutti, gratis, su internet. La collezione contiene centinaia di pagine manoscritte nella fluente scrittura di Newton su fogli di pergamena in un inglese del diciottesimo secolo. Sono disponibili due versioni digitalizzate: una “diplomatica” che include le modifiche e le correzioni che lo stesso Newton eseguì sul manoscritto originale ed una versione “pulita” che incorpora direttamente le correzioni. Tutti gli scritti sono ospitati dall’Università del Sussex che include nella collezione anche altri frammenti delle opere di Newton.
Giampaolo Giudice