Santo Paolo Guccione e la lavorazione della materia

Come nella tradizione artistica di questo plasmatore della materia la composizione si erge in tutta la sua potenza mediata da linee curve che ne attenuano l’espressività a stento trattenuta dalle figure che si avvolgono come pensieri intorno alla idea .Figure slanciate che alleggeriscono l’opera nella sua contestualità sprigionando pensieri di eterno, di infinito ,nella spirale simbolica della composizione. Costruzione idealizzata e semplificata dalla sua materica esposizione che riprende segni di classicità magnogreca nelle figure e nella realizzazione del soggetto che sfugge alle sue mani per diventare forma desiderio, istinto. In fondo una delle tante astrazioni materiche di un sensibilissimo maestro della forma che riempie di tantissima essenza, cultura, arte. Il percorso artistico di Guccione si svolge attraverso sentieri dell’anima che lo portano ad esplorare le sue esperienze in una luce ogni volta diversa a volte amplificata dai messaggi che le sue sculture trasmettono ma sempre comunicativa, espressiva e trascinante. Anche in questi ultimi lavori l’artista propone la sua visione dell’arte ancorata alle sue convinzioni e proposta in tutta la sua potenza comunicativa che fa divenire il linguaggio ancestrale della scultura attuale,moderno,coinvolgente.La sua religiosità si apre in questi ultimi lavori ad una riflessione profonda che scava nelle sue profondità mistiche per realizzare nella sua mente la concretizzazione del suo pensiero che prende forma nella plasticità delle sue figure. I soggetti vivono e respirano le sue fatiche che si incidono in ogni angolo della materia per restare come cicatrici della sofferenza artistica che e’ la sua passione, la sua forte applicazione ,il suo ardente desiderio di immortalare il sogno o semplicemente la sua raffinata, elegante capacità di plasmare le figure. Scuola certamente ma soprattutto talento che si scioglie dalle sue mani nella plasticità delle sue creazioni che muovono e quasi abbandonano al vento le pieghe del materiale che si volatilizza in angolature leggere, ieratiche e maestose. La stessa figura di S.Giuseppe appare in tutta la sua ieraticità fiera, alta, imponente ma nello stesso tempo vicina ,accattivante ,sicura. Proiezione metafisica che ferma lo sguardo e lo fa risalire in ogni piega della sua tonaca come una forma di ascesi intima, religiosamente profonda che fa riflettere e pensare. La stessa espressione del soggetto mite, rassicurante diventa l’attimo ,il punto più alto della riflessione che addolcisce la severità del soggetto nella delicatezza della mano del Bambino che si posa sulla barba in un atteggiamento cosi dolce che tutta l’opera ne viene coinvolta e trasforma l’austerità del soggetto in una melodica raffinata concretizzazione del messaggio. Il tempo si ferma, la fede o la distaccata ma rispettosa riflessione , trovano spazio nel cuore e il grande valore della religiosità non bigotta emerge in tutta la sua espressività. Alcuni particolari esaltano la composizione nel suo insieme e fermano lo sguardo che si perde nella imponenza delicata dell’opera per riconquistare la pienezza della forte comunicatività .Creazione bellissima in cui l’artista ricerca il suo intimo ,profondo essere per ripercorrere il sentiero della sua esperienza religiosa forse, o per tentare un percorso ancestrale fatto di fragile , credenze, e flash della memoria di emozioni vissuti nei racconti accanto al focolare domestico quando la fantasia si perdeva nelle parole dei vecchi che facevano la storia con gli episodi della religiosità domestica.E lo stesso candore della creazione e’ quello dell’anima che rimane legata a ricordi che forse non muoiono mai ma metabolizzati dalla propria esperienza di vita diventano però valori, punti di riferimento. Il mondo questo di Gruccione che disvela nella sua sincerità espressiva tutto il suo animo e tutta la sua passione artistica. Un artista che continua il suo viaggio incurante delle mode e delle modernità essendo lui stesso modernità nella misura in cui sa raccontare in modo nuovo le eterne certezze della nostra esistenza.


Romeo Aracri

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares