Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento

Sino al 2 Ottobre i grandi pittori del ‘500 marchigiano in mostra al Museo Piersanti di Matelica. Obiettivo dell’evento è valorizzare lo straordinario patrimonio della città attraverso una eccezionale selezione di pitture e sculture del Rinascimento

Organizzata da Alessandro Delpriori e Matteo Mazzalupi insieme con il Comune di Matelica ed il Museo Piersanti sarà possibile sino al 2 Ottobre ammirare e scoprire un patrimonio non sempre conosciuto del Rinascimento localizzato nel territorio marchigiano. “Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento” è, appunto, l’esposizione che prova a portare i visitatori, grazie a selezionatissime sculture e pitture in questo periodo davvero rigoglioso dell’arte di questo territorio. In mostra le opere di Lorenzo de Carris e quelle dei suoi contemporanei coma Luca Signorelli, Cola dell’Amatrice e Vincenzo Pagani.

Lorenzo Giovanni de Carris di Materica detto Giuda nasce tra il 1465 ed il 1466 e la sua prima opera è una Pala dilatare commissionatagli dalla famiglia Turelli per la Cattedrale di Matelica. Andata in gran parte persa, sono tuttavia stati ritrovati due frammenti che hanno permesso di risalire alla cronologia del percorso di questo pittore sin dall’esordio.

Seguire il cammino artistico di De Carris significa anche raccontare tutta la pittura marchigiana della prima metà del Cinquecento che conduce anche alla scoperta di altri artisti attivi sul territorio meno noti ma altrettanto significati.

La mostra parte appunto dalla Pala Turelli e raccoglie tutte le opere mobili sin ora conosciute di Giuda De Carris sino alla pala ora a Brera, ma in origine a Serra San Quirico la cui predella è a Palazzo Madama a Roma, ed alle opere dipinte per Macerata, città in cui il pittore vivrà fino alla fine della sua vita.

Accanto alle sue opere sono esposte le opere di artisti a lui contemporanei e con cui ebbe rapporti culturali e personali. Si tratta di Luca Signorili e Carlo Crivelli ma anche Cola dell’Amatrice a cui è dedicata una sezione a parte della mostra, Vincenzo Pagan,i Antonio da Faenza e una sorta di alter ego di Giuda, Baldo de Sarofini, che concludono il percorso e presentano in maniera completa il panorama artistico locale.

Importanti poi le tre sculture lignee del gruppo del Maestro della Madonna di Macereto la cui identità è ancora dibattuta tra Domenico Indivini e suo figlio adottivo, Sebastiano di Giovanni e il camerinese Lucantonio di Giovanni Barberetti.

Tappa significati della mostra è una sezione esterna localizzata nella chiesa di San Francesco appena riaperta, in cui è possibile vedere il maestoso dipinto di Palmezzano completo in ogni sua parte e perfettamente conservato, e un dipinto di Eusebio da San

Giorgio datato 1512 che rappresenta in maniera perfetta la penetrazione del raffaellismo umbro anche nelle Marche. Ancora possibile è vedere in via eccezionale un tondo di Luca Signorelli commissionato al pittore dal figlio di Luca di Paolo, Giovannantonio, che fu usato dagli agostiniani come tramite per arrivare al famoso pittore cortonese. La mostra è organizzata in collaborazione con la Regione Marche, l’Unione Montana delle Alte valli del Potenza e dell’Esino, la Camera di Commercio della Provincia di Macerata, con il contributo di Halley Informatica, Gobid casa d’aste, Grimaldi Costruzioni e Cipef e con il supporto organizzativo di Civita Mostre.

Box informazioni:

Mostra: Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento

Museo Piersanti 
Via Umberto I, 11 Matelica
Tel. 0737-84445

mail: museopiersantimatelica@virgilio.it

Grazia MannaDE CARRIS 2

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