Le opere recuperate dall’Arma dei Carabinieri in mostra a Palazzo Barberini

vIndividuazione, indagine e recupero: la mostra “L’arma per l’arte e la legalità” presenta le opere, capolavori archeologici o artistici e manufatti poco conosciuti, recuperate dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, in singole azioni mirate o in complesse operazioni in Italia e all’estero. L’importante raccolta, la più grande mai esposta del suo genere, è ospitata nel circuito delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, nella splendida cornice di Palazzo Barberini, fino al 30 ottobre 2016. La mostra, visitabile gratuitamente, è realizzata in concorso dal MiBACT, Arma dei Carabinieri e Università Roma Tre.

Oltre al rilievo delle opere esposte, che vanno da bellissimi crateri greci, a sculture in marmo romane, affreschi e quadri che coprono praticamente tutte le epoche storico-artistiche, la mostra può vantare un altissimo valore didattico e sociale: l’iniziativa ha infatti il merito di consapevolizzare il cittadino sull’importanza della salvaguardia dei beni culturali e sulla difficoltà della loro protezione in un paese ricco di arte come il nostro. Il ruolo del TPC in questo campo è fuori discussione: costituito nel 1969 per evitare la dispersione di opere d’arte a causa del mercato nero, alimentato da tombaroli e collezionisti senza scrupoli, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico è stato sempre in prima linea, ottenendo riconoscimenti nazionali ed internazionali. Nel 2001 il TPC assume l’attuale denominazione (Comando Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale), ed oggi può contare 270 militari in possesso della specifica preparazione, oltre a software all’avanguardia ed enormi banche dati online, delle “carte d’identità” per le opere che permettono un loro riconoscimento ed evitano che si perda il loro ricordo. Sì perché oltre ai grandi capolavori finiti nel mercato nero, che rimangono sotto la lente di stampa, esperti e comunità locali, come ad esempio i 17 quadri saccheggiati dal Museo di Castelvecchio a Verona e poi recuperati in Ucraina, la storia italiana degli ultimi decenni è costellata da furti “minori” che, oltre a infliggere gravi danni alla cultura di un luogo, rischiano di essere irrimediabilmente dimenticati e perduti. L’attenzione del TPC si rivolge anche a questi casi, come chiese di provincia spogliate dagli affreschi medievali e tombe etrusche private del loro corredo. Altro tema fondamentale affrontato è quello del grave danno causato dalla de-contestualizzazione dell’opera: anche nel caso del suo effettivo recupero un’anfora, un sarcofago o una scultura sarà irrimediabilmente “strappato” dal suo contesto originario, privando o perlomeno diminuendo il carico di informazioni che può trasmetterci.

Eccezionale la collezione pittorica esposta a Palazzo Barberini a testimoniare i successi di alcune operazioni condotte dal TPC, come il “Mezzobusto di Bacco con uva e coppa di vino” del pittore caravaggesco Loth Johann Carl detto il “Carlotto”, trafugato nel 1986, in un palazzo a Rieti; “Il giudizio di Paride” di Guido Reni; “Frutta su un tavolo” di Paul Gauguin; “Le cabanon de jourdan” di Cézanne; e “L’Arlésienne” del maestro olandese Van Gogh. I pannelli espositivi creati dall’Università Roma Tre spiegano come sono state condotte le indagini, quali sono stati i protagonisti, svelando alcune curiosità e retroscena. Il visitatore potrà così conoscere i dettagli dell’Operazione Teseo che ha interessato il sud Italia e le Isole per un recupero complessivo di oltre 5.000 reperti, alcuni dei quali esposti per l’occasione. Tra i più interessanti manufatti classici citiamo una kylix ad occhioni, attribuita al pittore di Andokides, rientrata solo qualche giorno fa da Monaco di Baviera e la scultura in marmo del “Mitra tauroctonos” trafugata durante scavi clandestini nell’area archeologica di Tarquinia.

Una mostra all’insegna della legalità e della tutela dei beni culturali italiani che ha il merito di incoraggiare il visitatore a difendere, apprezzare e vivere l’arte italiana in tutte le sue sfaccettature. Rispettandola, sempre.

Box informazioni:

“L’Arma per l’Arte e la Legalità”

Roma, Palazzo Barberini,

Fino al 30 ottobre 2016

Ingresso gratuito

Francesco Consiglioil-giudizio-di-paride-di-guido-reni

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