L’artista svelata

Sfogliando i manuali di storia dell’arte echeggiano nomi di sublimi maestri, ove le donne paiono assenti o marginalmente presenti. Invece autrici eccellenti sono sempre esistite, occultate da una declinazione al maschile dell’artista.

Donne straordinarie, lacerate tra assolvimento di compiti socialmente definiti, di assistenza e cura, ed esternazione del “sacro fuoco” che le animava, nell’intento di partecipare attivamente alla cultura coeva.

La prima scrittrice di professione, nonché filosofa, poetessa e miniaturista, di cui si abbia notizia fu Christine de Pizan, la cui ironia sulla dominante misoginia, la rende antesignana delle rivendicazioni femministe.

I monasteri fungono da scuola artistica delle prime pittrici: Caterina de’Vigri, fondatrice, poi canonizzata, del monastero del Corpus Domini di Bologna, e Plautilla Nelli, miniaturista autodidatta, considerata prima pittrice fiorentina.

Solo con il rinascimento alcune donne, i cui nomi evocano quelli di loro fratelli, mariti o amanti, ben più famosi, hanno accesso alle botteghe e dal 1400 iniziano ad affermarsi come pittrici.

Così fu per Marietta Robusti, figlia del Tintoretto; Artemisia Gentileschi, prima donna ammessa ad una Scuola d’arte; Lavinia Fontana, beniamina del papa Gregorio XIII tanto da meritare l’appellativo di “pontificia pittrice”; Diana Scultori Ghisi, famosa per le sue incisioni, ma, soprattutto per le sue doti affaristiche, prima donna cui verrà concesso di vendere le opere in proprio ed apporre propria firma, anziché quella del padre o marito come avveniva.

Il Barocco testimonia artiste che ebbero in vita riconoscimento e benemerenza come la monaca Lucrina Fetti; Elisabetta Sirani, precoce ed abile artista che a soli 17 anni avviò una scuola d’arte per fanciulle; Fede Galizia, la cui “natura morta con frutta” nel 1602 anticipò il genere; Barbara Longhi, le cui opere si sono però perse nel tempo; Orsola Maddalena Caccia che dal convento dipinge nature morte e ritratti di ispirazione fiamminga.

Ma solo dal 1700 le artiste entrano a pieno titolo nel fermento culturale dell’epoca ed iniziano il loro lungo cammino per l’affermazione.

 

Sabrina Cicinz

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