La gloria dei vinti. Pergamo, Atene , Roma Passare alla storia dalla porta sul retro

Anche gli sconfitti possono passare alla storia. Questo è il messaggio che ci invia la nuova esposizione a Palazzo Altemps, in programma fino al 7 settembre. La gloria dei vinti. Pergamo, Atene , Roma porta in scena le più celebri figure di sconfitti della storia dell’arte. Le loro immagini sono riecheggiate nei secoli, riprese dalla pittura rinascimentale e dalla scultura barocca; loro, i fieri perdenti, sono i Galati, un popolo invincibile tra i più forti che abitassero in Asia, come scrive lo storico Polibio, sconfitti solo dal re greco Attalo I nel 240 a.C. La storia ha riconsegnato loro fama e onore anche attraverso la mostra, curata da Filippo Coarelli, che riunisce per la prima volta le 10 sculture che componevano il cosiddetto Piccolo Donario Pergameneo, in occasione del quinto centenario del suo ritrovamento. Tali statue costituivano la riproduzione di una parte dell’ex voto per le vittorie di Attalo I, la cui versione bronzea originale si trovava ad Atene, sull’Acropoli. Differentemente dalle copie romane, in questo gruppo sono raffigurati non solo i vinti, ma anche i vincitori con immagini prese dalla Gigantomachia, della Amazzonomachia, della Medomachia e della Galatomachia. Palazzo Altemps è la sede ideale della mostra, poiché custodisce permanentemente la statua del Galata suicida, già appartenuto alla collezione Ludovisi, il cui originale si trovava a Pergamo. L’esposizione si articola su tre punti fondamentali, che studiano le 17 opere in modo da confrontare, tra le altre cose, anche lo stile e l’iconografia dei busti e dei rilievi di epoca romana, a testimonianza dell’enorme influenza esercitata dal mito della Galatomachia sin dall’Antichità. Il Piccolo Donario, dunque, deve essere inteso come la copia parziale del più grande complesso statuario ateniese a opera di Attalo I, databile subito dopo il 200 a.C., in cui si è scelto di rappresentare solo i Galati sconfitti e non i Greci vincitori. Al Grande Donario appartiene invece il Galata suicida di Palazzo Altemps, in cui sarebbe riconoscibile il re stesso attorniato dai parenti e collaboratori più stretti. Facevano infatti parte del complesso anche il Galata morente dei Musei Capitolini e una statua di madre che allatta un bambino oggi perduta ma nota a Plinio.La%20Gloria%20dei%20Vinti La morte eroica del re nemico conferisce ancora più prestigio e “leggenda” alla vittoria di Attalo I, che proprio in seguito a questo trionfo conquistò il titolo di basileus (re). In mostra è riprodotto, in scala, il complesso progetto originario posto anticamente su una base circolare anch’essa riprodotta. Ad accompagnare la mostra una monografia del curatore, Filippo Coarelli, che rilegge in maniera sapiente ed efficace le fonti materiali, epigrafiche e letterarie per ricostruire la storia dei complessi statuari. Attraverso intuizioni mirate si è potuto così far luce definitivamente sull’annosa questione dei tempi di realizzazione degli originali e delle copie. Una mostra piena di sorprese, che descrive un retroscena della storia davvero eccezionale.

 

Box informazioni:La gloria dei vinti. Pergamo, Atene , Roma

Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps (Piazza di Sant’Apollinare, 46 Roma)

Dal 18 aprile al 7 settembre 2014

Info: www.archeoroma.beniculturali.it

       www.electaweb.com

 

Patrizio Pitzalis

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