La Curiel, magie d’Oriente per Alta Roma Alta Moda 2014

Raffaella Curiel gennaio 2014Sabato mattina siamo al piano terra dell’Hotel d’Inghilterra in via Bocca di Leone e la Curiel presenta in conferenza stampa una preview di 12 pezzi della collezione SS 2014 Glamour and International. L’occasione è naturalmente Alta Roma Alta Moda 2014. La città eterna è splendida e gelida, coperta da un cielo azzurro che racconta una bellezza difficile da esprimere a parole. Raffaella Curiel, la stilista milanese più amata qui e a capo dell’omonima maison, ci ricorda con Oscar Wilde che “la bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni ed è un possesso per tutta l’eternità.” La bellezza è dunque sinonimo di vita. Altrove  ci sono soltanto oscurità e morte. L’ispirazione viene da lontano, dall’Oriente ed in particolare dal Sud Est asiatico. Si tratta di un omaggio come spiega la stilista “alle donne asiatiche, al loro incedere, al loro modo di vestire e cucire, al loro straordinario modo di proporsi, fatto di creatività, di sperimentazione, di dolcezza e di bellezza.” Abbiamo visto abiti dai ricami sofisticati e inafferrabili, un esplodere di fantasie che rimandano ai fiori di pesco di Kyoto. Un abito in particolare è stato ideato e realizzato come “un bosco di ortensie in onore di mia nipote Ortensia”. Le culture etniche, d’altronde, hanno sempre esercitato un grande fascino su di lei. Soprattutto le spalle di alcune creazioni sono particolarmente pronunciate all’esterno sul modello delle divise dei guerrieri del generale cinese Ban Chao. Gli abiti da giorno sono i tailleur tipici “curiellini” in crepe nero, bianco e nero insieme, blu, turchese e rosso. Quelli da cocktail invece assomigliano a nuvole di chiffon. Ad impreziosire gli abiti hanno indubbiamente contribuito i gioielli realizzati ad hoc da Gerardo Sacco. Bellissimi gli orecchini a forma di lanterna con smalti iridescenti come le collane-cintura con medaglioni in giada e oro e i bracciali con cammei di pasta vitrea. Cappelli e scarpe sono invece frutto dell’arte di Gigliola, figlia di Raffaella. La Curiel è una Maison tutta al femminile dove le donne da generazioni si tramandano il mestiere. Le cosiddette scarpe “furbe” hanno attirato la nostra attenzione, perché il loro essere trasparenti le rende adatte ad ogni vestito e basta cambiare nastro per averne un nuovo paio. Un altro elemento fondamentale è la parte nascosta degli abiti che ne valorizza lo strato superficiale, soprattutto dal punto di vista cromatico. D’altra parte – come ha detto la Curiel stessa – lei veste le donne sperando che vengano spogliate! Dopo diverse ore, presso la Sala Baglivi situata nel complesso di Santo Spirito in Sassia, abbiamo potuto ammirare l’intera collezione. 52 abiti Haute Couture, capolavori di sartoria, che confermano la straordinaria capacità artigianale e artistica di Curiel.

 

Pasquale Musella

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