Jefferson e Palladio: l’architettura veneta ad uso moderno per i nuovi Stati Uniti d’America

Prenderà avvio il prossimo 23 settembre 2015 la mostra Jefferson e Palladio. Come costruire un mondo nuovo, in programma al Palladio Museum a Vicenza fino al 28 marzo 2016. Il progetto, curato da Guido Beltramini e Fulvio Lenzo, si svolge grazie alla collaborazione tra Fondazione Canova di Possagno e  Stiftung Bibliothek Werner Oechslin di Einsiedeln.

Il Veneto dell’italiano Andrea Palladio e la Virginia dell’americano Thomas Jefferson, ma anche l’arte architettonica del maestro cinquecentesco e la personalità ed il pragmatismo del terzo Presidente degli Stati Uniti d’America: questi i mondi che la mostra fa emergere e ricompone, in un unicum in omaggio alla figura e alla grandezza dei due protagonisti. Il percorso espositivo ne pone al centro le forme e le idee, presi ad elementi guida nella scoperta e nella lettura del contributo di Palladio e di Jefferson nei rispettivi campi, in chiave presente e futura.Rotunda Universit+á Virginia

Jefferson ha costruito il volto della nuova Nazione facendosi promotore di interventi artistici, architettonici ed urbanistici che rivelano un legame con la razionalità e la bellezza proprie del Palladio. Oggetto di esplorazione della mostra sono collezioni d’arte, progetti d’architettura, sogni, tratti e contraddizioni dell’operato politico del Presidente statunitense, ricavati in disegni, sculture, libri, modelli architettonici, video e multimedia. Con un approfondimento sull’interesse di Jefferson per l’architettura concepita come strumento per migliorare il mondo circostante, il percorso espositivo allunga lo sguardo sulla progettazione per il Campidoglio nella città di Richmond, per il quale il Presidente stabilì le forme dell’edificio del potere civile americano, e sulla creazione del prototipo del “campus universitario”. A questo corrisponde la sede dell’università della Virginia, contraddistinta dall’architettura aperta e dall’intersecarsi delle aule nei padiglioni con le residenze di studenti, gli spazi verdi e la biblioteca monumentale, che nell’insieme esprimono un’idea di comunità e l’importanza della cultura per i nascenti Stati Uniti d’America. A Palladio Jefferson volle ispirarsi altresì nella concezione della “villa” quale residenza dei gentiluomini dediti alle attività pratiche e spirituali tra la natura della campagna. La mostra, infine, rivela un elemento di distanza tra le due personalità, individuato nella presenza della schiavitù nelle proprietà terriere di molti americani, comprese quelle del Presidente: chiara esemplificazione di come i diritti sanciti dalla Dichiarazione d’Indipendenza riconosciuta da Jefferson rimanessero privilegio dei bianchi.

A completamento della mostra si collocano trentasei fotografie di Filippo Romano, realizzate in occasione di una campagna fotografica in Virginia nella primavera del 2014, oltre a tre bozzetti originali di Antonio Canova per la statua di George Washington commissionata dallo stesso Thomas Jefferson.

Il progetto è dedicato alla memoria di Mario Valmarana, professore alla University of Virginia, e ne celebra la capacità di creare ponti fra il Veneto di Palladio e la Virginia di Jefferson.

 

Box informazioni: http://www.palladiomuseum.org/.

Clara AgostiniPresident_house

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