“GRISU’,GIUSEPPE E MARIA” L’ITALIA IN UNO SPACCATO ANNI ’50

 

Un parroco di Pozzuoli Don Ciro,un sacrestano in prova Vincenzo,le sorelle Rosa e Filomena e il farmacista don Eduardo sono i protagonisti della vicenda alla quale fanno da contorno gli invisibili emigrati,la povertà di un sud in miseria,l’analfabetismo ,le tragiche condizioni delle miniere e lo scandalo di un “pancione” senza fede nuziale.

Il sipario si apre in sacrestia dove don Ciro ha appena accolto Vincenzo,il nuovo sacrestano invalido e sfrattato dall’orfanotrofio dove viveva e dove donna Rosa,incinta del sesto figlio si fa aiutare a leggere le lettere che le manda il marito dal Belgio. Un giorno in confessionale donna Filomena,con fama di santa, confessa al parroco le sue relazioni con il cognato e il farmacista e di essere incinta. E’ don Ciro che continuamente disturbato dalle paturnie del sacrestano cerca di riparare il danno ,prima responsabilizzando(a livello economico) il farmacista e poi facendo credere al paese che donna Rosa avrebbe avuto due gemelli.

L’epilogo? un bambino di nome Grisù e uno di nome Isacco. Ma Grisù è nero! Nero come il carbone,nero come le miniere di Marcinelle in Belgio,dove Antonio,il marito di Rosa, lavorava e dove trova la morte con le esalazioni del gas grisù ,dopo l’emigrazione da un paese povero di fine anni ’50.

E’ la storia di un’Italia che non c’è più quella che viene messa mirabilmente in scena al Teatro Marconi. E’ l’Italia delle valigie di cartone piene di sogni, dei treni che si allontanano. Quella dove la povertà e l’analfabetismo erano saldamente radicate. Un’Italia giovane dove non ci si sentiva neanche tanto italiani e per Napoli i milanesi erano stranieri. La lingua italiana era neonata e solo per chi aveva studiato,con i dialetti invece si parlava e ci si capiva. E in questa Italia prendono vita i protagonisti della vicenda,attori perfettamente calati nella parte di una bravura strabiliante,due ore di napoletanità anni ’50 ,quasi una commedia alla De Filippo. Due ore che raccontano con ironica semplicità una vita complicata ma piena di speranze ,quella di un’Italia povera ma appassionata,purtroppo persa negli anni della tecnologia.

Semplice e scorrevole testo che ha regalato al pubblico sorrisi divertiti e anche amari. Una genuina interpretazione di uno spaccato sociale passato,con una coppia comica,Nicola Pistoia e Paolo Triestino, che tra vizi e virtù umane, hanno scatenato risate,sorrisi ed emozioni!

Box informazioni:

Grisù, Giuseppe e Maria

Di Gianni Clementi

Diretto Da Nicola Pistoia

Con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Franca Abategiovanni, Loredana Piedimonte, Diego Gueci

Scene Francesco Montanari

Costumi Isabella Rizza

Luci Marco Laudando

TEATRO MARCONI

viale Guglielmo Marconi 698e

dal 20 al 30 ottobre 2016

Ore 21,00

Martedì, Giovedì, Venerdì e Sabato ore 21,00

Mercoledì e Domenica ore 17,30 http://www.teatromarconi.it – info@teatromarconi.it –

tel 06 59.43.554

Michela Cenci

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