«ANOTHER BREAK IN THE WALL» L’arte agonica di Bruno Ritter

Dal 9 giugno al 15 settembre 2017, la Galleria Credito Valtellinese di Sondrio ospita la mostra Bruno Ritter. Dietro le mura, a cura di Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, dedicata ai cicli più rappresentativi del noto pittore svizzero (Schaffhausen, 1951).

Diplomatosi presso la Scuola d’Arte di Zurigo (1975), Bruno Ritter ha insegnato per alcuni anni nelle scuole superiori del cantone zurighese, per trasferirsi, nel 1982, a Canete e, nel 1989, a Chiavenna, dove ha aperto lo studio in cui lavora ancora oggi. Dopo la prima mostra personale, allestita presso la Galleria Stadthausgasse di Schaffhausen, nel 1980, l’artista ha collaborato con numerose gallerie europee e esposto in Svizzera, Italia, Austria e Germania. Originale nell’uso di tecniche più tradizionali, come l’acquerello, il guazzo e la pittura a olio, Ritter dipinge su tele di iuta, una superficie grezza e materica, che esalta la vigorosa espressività dei suoi soggetti, ispirati a una vastissima ed eterogenea gamma di modelli, che include Dürer e Grünewald, l’Espressionismo tedesco e la Neue Sachlichkeit, non meno che il Novecento italiano, la Scuola Romana e le esperienze di Ennio Morlotti e di Emilio Vedova.

Della ricca produzione di Ritter, la rassegna presenta una selezione di sessanta dipinti, suddivisi per nuclei tematici. Con la serie degli Autoritratti severi, il pittore presenta se stesso, raffigurandosi come uomo concentrato, attento, quasi “murato” nel proprio lavoro, ma altrettanto generoso e disponibile all’incontro e al confronto con gli altri. Severa, ma umana, è, infatti, la sua Weltanschauung, densa di riferimenti alla filosofia occidentale (Søren Kierkegaard, Friedrich Nietzsche, Jean-Paul Sartre) e orientale (Taoismo e Buddhi-smo zen). Per Ritter, artista dal temperamento riflessivo e introspettivo, la pittura è, innanzitutto, strumento di ricerca (ontologica prima ancora che estetica) delle radici e del significato dell’esistenza, fondata su un approccio alla natura contemplativo-meditativo, che ricollega alcune sue prove alla pittura di paesaggio cinese, la Shanshui (letteralmente: “Monte-Acqua”). La montagna, luogo di ritiro spirituale per eccellenza, era, nella pittura Shanshui, simbolo di forza, coraggio, fermezza, di fronte agli imprevisti e agli ostacoli da superare nel corso della vita, rappresentati dall’acqua. Allo stesso modo, nel ciclo di dipinti eseguiti con inchiostro di china, Rocce sagge (2016), Ritter sembra invitare lo spettatore ad avventurarsi, in solitudine, per i tortuosi (ma percorribili) sentieri del bosco, per raggiungere la vetta della conoscenza; mentre, nei cicli di dipinti a olio, Rematori (2014) e La Zattera, ricordando i drammatici viaggi per acqua di Odisseo, di Dante e, soprattutto, dei naufraghi de La Zattera della Medusa di Théodore Géricault, abbandona i suoi personaggi in balia di fosche e agitate correnti marine, che minacciano di trascinarli nell’abisso. L’abisso è quello delle vicissitudini quotidiane, fatto di dovere e volere, gioia e dolore, guerra e pace, quello in cui precipitano i protagonisti, ribelli e impotenti, delle serie La lotta (2016) – parenti non troppo lontani degli Eroi di Georg Baselitz – e L’insonnia (2016), questi ultimi in contrasto con se stessi per tutti i dubbi, le paure e i desideri che li perseguitano durante la notte. A ciò si aggiunge però che la natura, leopardiana “madre-matrigna”, è, per Bruno Ritter, anche

musa, come evidenziano i Paesaggi, frutto d’un originale compromesso fra la purezza statica e corposa di un Paul Cézanne e la vibrante, ma fluida, pulsione spirituale di un Edvard Munch.

Nel contesto di una rassegna tanto focalizzata sulla natura, e sulla vita umana in particolare, la sezione degli Interni, dedicata al proprio atelier, costituisce un’integrazione essenziale di percorso, poiché Ritter intende proseguire con essa il racconto di sé e del proprio lavoro. Un lavoro che è un montaliano «sentire con triste meraviglia / com’è tutta la vita e il suo travaglio / in questo seguitare una muraglia», ma che non esclude qualche improvviso squarcio di trascendenza.

Bruno Ritter. Dietro le mura

(9 giugno – 15 settembre 2017)

Galleria Credito Valtellinese, Piazza Quadrivio 8

MVSA, Palazzo Sassi de’ Lavizzari, via Maurizio Quadrio 27, Sondrio

Martedì – Venerdì 9.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00

Sabato, Domenica, Lunedì e 15 agosto chiuso

www.creval.it

 

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares