ANNIVERSARI E RICORRENZE

Il 31 ottobre prossimo sono cinquecento anni che Martin Lutero, monaco agostiniano, affisse le famose 95 tesi sul portone del duomo di Wittenberg in Sassonia, Germania, come soleva avvenire quando si aveva qualcosa da rendere pubblico e da dibattere e da discutere. Da quel 31 ottobre 1517 principiò, contrariamente alle intenzioni originarie, un movimento ideologico che a poco a poco assunse valenze travolgenti fino alla nascita ed origine di un vero e proprio scisma religioso e la fioritura di altre confessioni cristiane che oggi si professano in varie parti del mondo: il luteranismo, il calvinismo, lo zwinglismo, i mennoniti, anglicanesimo e presbiterianesimo, gli anabattisti e non poche altre sette e conventicole: tale scisma religioso che spezzò l’Europa e l’Occidente di confessione cattolica in due parti, noto come la Riforma Protestante, frammischiandosi anche a motivazioni politiche e territoriali fu origine di fondamentalismi e di integralismi e di persecuzioni atroci contro i dissidenti nonché di scontri armati che portarono perfino ad una lunga disastrosa guerra agli inizi del 1600 che devastò letteralmente l’Europa, soprattutto la Germania, per trentanni. La pace firmata confermò ormai una situazione confessionale quale in gran parte si osserva anche ai nostri giorni.

Altro fatto di altrettale sconvolgimento mondiale e del quale ricorre il centenario fu la rivoluzione russa dell’ottobre-novembre 1917 che pure rappresentò, in quell’immenso Paese, la fine di un sistema secolare di gestione dello Stato all’insegna quasi sempre della prevaricazione e del privilegio: nel fatale 1917 si avviò un nuovo modo mai comparso prima sulla terra di amministrazione della vita pubblica, un sovvertimento e un rovesciamento del modello di esistenza che aveva caratterizzato la umanità sin dalle origini della civiltà: ora per la prima volta si parlava di uguaglianza, di pari opportunità, pane per tutti, scuola e assistenza per tutti, di casa per tutti: un risultato che costò inenarrabili sofferenze e violenze e perversioni. Ma finalmente la pagina incredibile ed inaudita fu aperta, per milioni di esseri umani.

Questi sono avvenimenti mondiali e come tali vengono ricordati e commemorati e ricordati e commentati in tutto il mondo civile, grazie agli insegnamenti, universali o meno, dei quali furono e sono fonte ed origine. E sicuramente anche in Ciociaria troveranno da qualche parte i loro commentatori ed illustratori. Quelli invece che seguono sono una minima parte di ricorrenze che sicuramente le rispettive località di nascita e non solo -e ho in mente le scuole, l’Università e le pubbliche istituzioni- non mancheranno di richiamare alla memoria e di dovutamente onorare e illustrare alla comunità. Anagni che tra i tanti nomi celebri, e anche famigerati, ai quali ha dato i natali e gloria, 790 anni fa vide la proclamazione a papa di un suo grandissimo figlio, Gregorio IX che profonda impronta ha lasciato nella vita della Chiesa del tempo. Altra autorità ecclesiastica di cui ricorrono i 230 anni dalla nascita fu Tommaso Gizzi da Ceccano cardinale della segreteria di Pio IX: sicuramente la città di Ceccano, sensibile ad arte e cultura come pochissime città ciociare, avrà già provveduto a ricordare tale illustre figlio.

Sono anche i centenari della morte di Ernesto Biondi, da Morolo, molto onorevolmente commemorato con la apposizione di una targa da parte del Comune di Roma alla sua abitazione romana; cento anni anche dalla nascita di Alberto Morrocco, errore burocratico per Marrocco, originario di Cervaro, importante noto pittore scozzese; cento anni sono trascorsi anche dalla nascita del grandissimo regista fondano di ‘Riso Amaro’ e di ‘Non c’è pace tra gli ulivi’, Giuseppe de Santis; sono invece centodieci gli anni dalla nascita di quel genio della finanza che fu Charles Forte da Casalattico e 147 dalla nascita di quello scienziato e medico di Patrica che contribuì a scoprire i germi mortali della malaria, Ettore Marchiafava: è sicuro che le rispettive patrie non mancheranno di ricordarli dovutamente ai cittadini; sessanta anni sono trascorsi dalla morte di Evan Gorga illustre tenore e grande collezionista originario di Broccostella, venti dalla dipartita di Tina Lattanzi da Alatri famosa doppiatrice di attrici e dieci dalla dipartita di Maria Antonietta Macciocchi da Isola del Liri, giornalista celebre, scrittrice, parlamentare comunista ed europea, donna intrepida: meglio per lei nascere nella giungla africana piuttosto che in una patria quale la sua, dove si abbattono tigli secolari e si mette la mordacchia -certamente non a vantaggio di tutti- a un bene pubblico quale la cascata del Valcatoio celebrata da tanti artisti pittori dei secoli passati.

Due secoli sono trascorsi dalla morte di Federico Zuccari, pure di Isola del Liri, illustre astronomo dell’epoca e 160 invece dalla nascita di Giustino Ferri da Picinisco, celebrato giornalista e scrittore. In questi momenti di pesanti distrazioni e spaesamenti sociali è fondamentale per ognuno disporre possibilmente di punti di riferimento e di sostegno morale e ideale ai quali appoggiarsi e richiamarsi.

Michele Santulli

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