‘La grande avventura’ della National Geografic si differenzia dalle precedenti mostre, ormai consuete qui a Palazzo delle Esposizioni, perché attraverso ed insieme alle immagini racconta la storia della rivista, dalla notte in cui fu ideata dai suoi fondatori fino ad oggi. Sono 125 anni, rappresentati da 125 foto, dal momento in cui 33 tra scienziati ed intellettuali si riunirono nel 1888 a Washington e fondarono la Society.
È l’inizio di un viaggio magnifico: un viaggio nel tempo da quelle prime foto in bn del 1896, che per la prima volta in Occidente mostravano una donna zulu a seno scoperto, alla famosa foto della ragazza afghana di Steve McCurry; un viaggio da un capo all’altro della terra, dalla scoperta di Machu Picchu, al Polo Nord, agli abissi marini esplorati da Cousteau; ma anche un viaggio tra gli uomini, dai più umili scovati negli angoli più remoti del paese, ai grandi personaggi della nostra storia, i fotografi, giornalisti, tecnici, ricercatori, scrittori e scienziati che hanno spinto la ricerca oltre il limite del conosciuto, giungendo alle grandi scoperte e innovazioni; un viaggio, infine, tra le culture e i continenti fino ad arrivare allo spazio.
Storie e luoghi dunque che molti di noi non avrebbero modo di conoscere mai, se non fosse per queste immagini spettacolari scattate dai grandi fotografi. Attraverso di esse ripercorriamo l’evoluzione della tecnologia e della comunicazione: le prime foto a colori furono realizzate negli anni venti nella Carlsbad Cavern, nel sottosuolo, e dall’alto di un dirigibile; ai tempi della seconda guerra mondiale le carte geografiche realizzate dalla Society erano più di un milione e mezzo e vennero utilizzate non solo per scopi bellici, ma anche diffuse in scuole e ambasciate; negli anni cinquanta inizia la ricerca oceanografica, grazie a pionieri come Jacques-yves Cousteau, e dalle prime immagini si svilupperà velocemente la tecnica e l’arte della fotografia subacquea; nel 1996 nasce il canale televisivo National Geographic.
Le chiavi di lettura di questa formidabile esposizione sono molteplici. Se ne può sottolineare infatti la ricchezza di informazioni che fornisce sulla natura e sulle sue meraviglie; pensiamo ad esempio a fotografie come quella della grotta dei cristalli sotto al Deserto di Chihuahua in Messico in cui enormi cristalli di selenite fanno apparire gli esploratori piccoli e fragili, o a quelle delle terre spaventose dell’Alaska che le esplorazioni della Society contribuirono a scoprire e ridisegnare sulle mappe. Ma possiamo anche ammirare l’aspetto umano, le grandi imprese immortalate, finanziate, promosse e progettate da da National Geographic, dai suoi uomini e donne; imprese fissate per sempre nella storia da immagini uniche, come quelle del Titanic o dell’oceanografa Sylvia Earle che scese negli abissi in sommergibile, dei primi esploratori sul K2 o sui ghiacci dell’Antartide, del pubblico a naso in su per vedere il lancio dell’Apollo 11 nel 1969 che portò l’uomo sulla luna. Ma la mostra ci narra altresì la storia delle grandi catastrofi naturali, i terremoti, le alluvioni, i tornado, le eruzioni che costarono la vita non solo alle migliaia di persone interessate dagli eventi, ma spesso anche agli esploratori od operatori che le documentavano.
Un viaggio dunque, in luoghi e terre sperdute, sconosciute, ma soprattutto un viaggio senza fine della mente attraverso il tempo e lo spazio, possibile solo grazie alla passione di questa comunità di fotografi, giornalisti, impiegati, tecnici, ricercatori, scrittori. Un’esperienza da cui si esce arricchiti, non solo di nozioni e conoscenze, ma dalla piacevole sensazione che gli uomini possono grandi cose quando agiscono ed operano nell’interesse collettivo e non personale!
Box informazioni:
NATIONAL GEOGRAPHIC
125 anni nel mondo
15 in Italia
LA GRANDE AVVENTURA
mostra fotografica
a cura di Guglielmo Pepe
28 settembre 2013 – 2 marzo 2014
Silvia Andriuoli