«Pensaci, Giacomino!» ovvero: Pirandello più Pirandello che mai.

La Compagnia teatrale La bottega delle maschere  presso la suggestiva location del giardino della basilica di Sant’Alessio all’Aventino, in Piazza Sant’Alessio 23, dal 4 luglio al 4 agosto presenta la XV Edizione della ormai conosciutissima Pirandelliana. Un mese in cui si alterneranno due grandi successi di Luigi Pirandello: Il berretto a sonagli e Pensaci, Giacomino! Marcello Amici è Agostino Toti. Filosofo o pazzo, inquieto o altruista, una brava persona o una perfetta canaglia. Forse è un po’ di tutto questo. O semplicemente un professore di Ginnasio arrabbiato con il Governo che lo ha tenuto per trentaquattro anni a stecchetto con un misero stipendio. Si vendica. Quel che è giusto è giusto, almeno per la giustizia umana! Pirandello non mostra personaggi positivi, qui ci sono personaggi mediocri. Su tutti spicca quello del sacerdote. Padre Landolina si materializza in scena con tutti i suoi colori sgradevoli e tinti di stonata ipocrisia grazie all’interpretazione chiara e fedele di Marco Vincenzetti. In questa commedia comicamente patetica c’è infatti la forte critica ai falsi moralismi di certi preti e all’ ingerenza della Chiesa. Il Professor Toti eccede della sua bontà giungendo anch’egli però all’errore comune della società: decidere della vita degli altri, così agendo toglie dunque loro la libertà. Il senso del’onorabilità e l’importanza della famiglia sono alcune delle grandi riflessioni morali di Pirandello. Valori morali o apparenza? Qui c’è tutto. Pur essendo una commedia scritta nel 1917 spiazza la contemporaneità delle tematiche toccate e sbattute in faccia con durezza, perché dura è la vita. Il cast è ben strutturato da: Cinquemani, vecchio bidello del Ginnasio, è Umberto Quadraroli, Marianna, sua moglie, è Anna Varlese, Lillina, sua figlia, Giuditta Pagano, Giacomino Delisi, Andrea Carpiceci, Rosaria Delisi, sorella di Giacomino, Rita Gianini, Il Cavalier Diana, direttore del Giornale, Giovanni D’Errico, Rosa, serva in casa Toti, Valeria Iovino, Filomeno, vecchio servo in casa Delisi, Carlo Bari. E poi c’è Ninì, una marionetta che ricorda gli impegni morali e fa prendere coscienza delle responsabilità. Pirandelliane le scenografia e la ricerca musicale di Marcello de Lu Vrau, la direzione artistica e i costumi di Natalia Adriani, il tutto curato dal valore aggiunto dell’esperta regia di Marcello Amici. Importante la chiusura del primo atto. Il gesto di adagiare il velo sul capo della giovane sposa è un raccordo straordinario che unisce passato, presente e futuro. Il paradosso esistenziale dell’individuo, uno dei tipici topoi pirandelliani, si estrinseca sul concetto dell’eredità. Il pianto dei genitori, per le chiacchere pettegole della gente, è giullaresco,52 marcello amici scena pensaci giacomino allora è proprio il caso di dire, e Marcello Amici lo ha detto veramente in modo e maniera impeccabile, «Pensaci, Giacomino!».

 

Veronica Meddi

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares