Alle origini del gusto, tra multimedialità ed eventi mostra sul cibo nell’Italia antica

Da Sabato 7 Marzo a Palazzo Mazzetti ad Asti presente la mostra-evento “Alle origini del gusto. Il Cibo a Pompei e nell’Italia antica”. Sul sentiero di Expo 2015 l’iniziativa vuole offrire un viaggio alle origini del comportamento alimentare italiano facendo riferimento al contesto astigiano, noto per una tradizione gastronomica che affonda le radici in un passato ricco di testimonianze.

Ad ispirare l’iniziativa è stato il ritrovamento proprio ad Asti  di una sala da pranzo di epoca romana caratterizzata da un bellissimo mosaico conservatosi in ottimo stato. Unico esemplare in Piemonte. Come per l’idea di Expo 2015  “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”, si è voluto mettere in evidenza come la qualità e genuinità del cibo vanno sempre di pari passo con la tradizione consolata nelle attività di coltivazione e di allevamento dei popoli e delle comunità locali; frutto di esperienza millenarie sulle quali oggi si innestano le forti innovazioni scientifiche e tecnologiche che mai dovrebbe essere in opposizione alla qualità e alle tradizioni.Foto_Mostra_Alle_origini_del_gusto_n_02Ecco perché quella presentata a palazzo Mazzetti è anche un laboratorio multimediale che è situato in una dimensione in cui tecnologia, innovazione e tradizione secolare si fondono insieme a creare qualcosa di assolutamente nuovo ed originale che potrebbe effettivamente rappresentarci nel tempo futuro.Si parte dall’invito a un banchetto di età romana e poi l’itinerario procede a ritroso nel tempo e si fa anche tematico, con specifici spazi dedicati ai prodotti della terra come grano, olio, vino. Ne emerge un quadro completo delle abitudini alimentari e produttive dei più significativi popoli antichi che hanno vissuto nella nostra penisola, dai Greci agli Etruschi, fino agli Italici.I curatori Adele Campanelli e Alessandro Mandolesi hanno cercato un’impostazione innovativa, infatti proprio l’unione di archeologia e tecnologia riesce a portare il visitatore esattamente nelle atmosfere legate ai pasti.  L’allestimento, ricco di animazioni multimediali, aiuta l’immersione in queste atmosfere del passato, a volte sovrastando gli oggetti esposti, rendendo labile il confine tra gli elementi e l’insieme, a favore di un’armonia di fondo nel percorso della visita che è un tuffo nel passato denso di spunti di riflessione.“In questa mostra il cibo odora di buono – commenta Campanelli – i fornelli sono accesi, il vino è nei crateri, canti di festa accompagnano le danze durante i banchetti e, per una volta, ascoltandole ci troviamo fuori dal tempo in un’esperienza eccezionale della quale portare con noi impressioni, consapevolezze, nuove acquisizioni su aspetti della nostra identità che non conoscevamo”.Gli alimenti non sono più solo “cibo buono” da mangiare,  ma anche cibo da pensare e comunicare. Appunto diventa linguaggio, di rituali, linguaggio della società dei suoi usi e costumi, e di tutto quanto non è esplicito perché essenzialmente legato al cibo.Bellissima poi la sensazione di poter assistere addirittura alla preparazione e produzione degli alimenti, grazie ad una sequenza di luoghi  e ambientazioni corrispondenti alle varie sezioni espositive che vogliono, di proposito, ricostruire le fasi di un antico paesaggio agrario italiano.Il cibo viene visto ed è un linguaggio interculturale con le sue regole ed i suoi comportamenti sulla base dei quali noi possiamo condividere il senso di appartenenza ad un “noi” senza rinunciare alla nostra identità culturale.Questo messaggio che si propone di lanciare l’iniziativa, è tanto più interessante se si pensa che l’utenza che sarà fortemente coinvolta è fondamentalmente quella delle scuole, da quella dell’infanzia a quella secondaria di primo grado, con visite guidate condotte da operatori specializzati.Diverse conferenze, laboratori e iniziative collaterali si svolgeranno nel periodo dell’apertura: rivivranno i pani e i cibi dell’antica Pompei il 24 marzo con lo chef stellato Paolo Gramaglia, l’11 aprile Andrea Ciacci dell’Università di Siena si occuperà di olivicoltura, si potranno degustare l’antico vino speziato preparato con vini locali e i menu dell’Italia  antica reinterpretati dagli chef della Scuola Alberghiera in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina.Una visita affascinante che si propone di portarci in un viaggio attraverso il tempo per comprendere meglio le nostre origini ed i nostri cambiamenti, ove il cibo visto come fonte di energia non solo per la vita ma per  tutte quante le attività di un popolo, sia esso antico che moderno, è posto al centro di una attenta riflessione.

Grazia Manna

 

Alle origini del gusto. Il Cibo a Pompei e nell’Italia antica

Palazzo Mazzetti – Asti
Data Inizio: 07 marzo 2015
Data Fine: 05 luglio 2015
Orario: Da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Chiuso lunedì
Telefono: 0141 530403
E-mail: info@palazzomazzetti.it
Sito web: http://www.palazzomazzetti.it/

 

 

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares