Se questo è un uomo di Valter Malosti dall’1 al 5 dicembre al Teatro Arena del Sole di Bologna Stampa Arena del Sole ven 26/11/2021 10:33

Disegnare Primo Levi

Sono diversi i motivi che mi hanno spinto, qualche anno fa, a disegnare un fumetto su Primo Levi.

È uno dei miei scrittori preferiti, naturalmente, e poi condividiamo la stessa città natale (Torino). Soprattutto, l’opera di Levi è attraversata da un costante richiamo alle generazioni future, ai giovani, ai “figli dei figli”, che sono invitati, quasi spronati, ad ascoltare, ricordare e raccontare a loro volta. Io faccio parte dei “figli dei figli”, dei nipoti di chi ha vissuto la Seconda guerra mondiale, e mi sono inevitabilmente sentito chiamato in causa.

Il modo migliore che avevo per rispondere è stato disegnare un fumetto. Si intitola Una stella tranquilla, non è esattamente una biografia di Primo Levi, ma un ritratto, un ritratto sentimentale. È concepito come un invito a riscoprire Levi, non solo il testimone, ma lo scrittore, il chimico, il poeta, l’antropologo, l’enigmista… nel fumetto racconto questi aspetti di Levi, forse meno conosciuti.

Da fumettista, mi affascinava la figura di Levi, l’ho sempre considerato un personaggio interessante da disegnare: quegli occhiali enormi, i capelli un po’ a punta, la barbetta… anche Primo Levi disegnava (al computer magari), anche se preferiva dedicarsi a strane sculture di animali intrecciate col filo di rame. Disegnava e intrecciava in particolare gufi, che in qualche modo finivano per diventare il suo autoritratto. I gufi sono l’esempio più evidente, ma l’opera di Primo Levi è piena di immagini. Per disegnare il mio fumetto sono andato a cercarle nei suoi libri. Nei racconti di fantascienza di Storie naturali e Vizio di forma, ad esempio, ci sono uomini-robot, uomini-pianta, strani animali a metà tra cani e felini, e poi c’è un centauro, altro alter ego di Levi, che per molti anni è stato anch’egli diviso in due: metà chimico, metà scrittore.

Ma anche nel cuore di Se questo è un uomo, nel capitolo centrale, I sommersi e i salvati, c’è un’immagine, potentissima. Chi sono i sommersi? Sono le persone che entrano in lager e non hanno il tempo di capire, ne sono sopraffatti e muoio quasi subito. “La loro vita è breve ma il loro numero è sterminato”, scrive Levi, “sono loro, i Muselmanner, i sommersi, il nerbo del campo […]. Essi popolano la mia memoria della loro presenza senza volto, e se potessi racchiudere in una immagine tutto il male del nostro tempo, sceglierei questa immagine, che mi è familiare: un uomo scarno, dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere traccia di pensiero”.

Da queste parole sono nati diverse tavole del mio fumetto, dove Levi è circondato da prigionieri senza volto, di cui a volte si fa portavoce e da cui a volte è oppresso. Anche il disegno utilizzato per la locandina dello spettacolo Se questo è un uomo è nato così.

Pietro Scarnera, 21 novembre 2021

Pietro Scarnera

Nato nel 1979, è cresciuto tra Torino e Bologna. Ha esordito nel mondo del fumetto nel 2009 vincendo il concorso Komikazen con il progetto del libro Diario di un addio, testimonianza sui cinque anni passati accanto al padre in stato vegetativo, uscito nel 2010 per Comma 22. Nel 2014 sempre per Comma 22 ha pubblicato Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi, che nel 2016 ha vinto il Prix Révélation al Festival di Angoulême. Tra i suoi lavori più recenti, le storie brevi Due segreti per il libro/ep Cinque di Giovanni Truppi, e Nel labirinto per il progetto Fumetti nei musei, entrambi usciti per Coconino Press.

Teatro Arena del Sole

Via Indipendenza, 44 – Bologna

dall’1 al 5 dicembre

mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19.00 | domenica ore 16.00

Sala Leo de Berardinis

Se questo è un uomo

dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi Editore)

condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti

uno spettacolo di Valter Malosti

scene Margherita Palli

luci Cesare Accetta

costumi Gianluca Sbicca

progetto sonoro Gup Alcaro

Tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi) Carlo Boccadoro

video Luca Brinchi, Daniele Spanò

assistente alla regia e suggeritrice Noemi Grasso

in scena Valter Malosti

e Camilla Sandri Bellezza, Giacomo Zandonà

produzione ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa,

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

Progetto realizzato in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, Polo del ‘900 e Giulio Einaudi editore in occasione del 100° anniversario dalla nascita di Primo Levi (1919 – 1987)

durata 1 ora e 40 minuti senza intervallo

Dopo il debutto e la tournée nelle maggiori città italiane nel 2019, Se questo è un uomo, lo spettacolo di Valter Malosti dall’opera di Primo Levi, arriva sul palcoscenico del Teatro Arena del Sole dall’1 al 5 dicembre (dal mercoledì al venerdì ore 20.30, sabato 19.00 e domenica 16.00).

Negli stessi giorni gli spazi dell’Arena ospitano la mostra delle tavole tratte dal libro Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi (Comma 22) del disegnatore Pietro Scarnera.

In occasione della ripresa, in questa stagione ERT / Teatro Nazionale e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi realizzano un ciclo di incontri, pensati non solo per il pubblico adulto ma anche per gli studenti, per tenere vivo il dialogo su questa opera, un libro entrato di diritto nei classici della letteratura e allo stesso tempo un’importante testimonianza di un passaggio cruciale della storia del ‘900. Un’occasione per conoscere, ricordare, richiamare un passato che ci riguarda tutti e per mettere alla prova le nostre interpretazioni del presente.

Gli incontri si svolgono nei teatri e nelle scuole delle città toccate dalla tournée: dopo Modena, Cesena e Cagliari, giovedì 2 dicembre alle ore 18.00 a Bologna sul palco del Teatro Arena del Sole Valter Malosti dialoga con il giornalista di origini polacche, editorialista e precedentemente inviato a New York de L’Espresso Wlodek Goldkorn e con Domenico Scarpa, consulente letterario-editoriale del Centro Studi Primo Levi, che con lo stesso Malosti ha curato la condensazione scenica dello spettacolo. Inoltre sabato 4 dicembre alle 11.00 Valter Malosti e Domenico Scarpa incontrano gli studenti presso l’Istituto Tecnico Keines di Castelmaggiore.

Nel 2022 lo spettacolo e gli incontri saranno ad Ancona, Bari, Lugano, Pisa, Perugia, Ferrara, Ravenna, Bolzano, Pistoia e Genova – con Carlo Boccadoro, Massimo Bucciantini, Alberto Cavaglion, Fausto Ciuffi, Fabio Levi, Valter Malosti, Martina Mengoni, Massimo Raffaeli, Carlo Enrico Roggia e Domenico Scarpa.

La voce di Levi ha fatto parlare Auschwitz in tutto il mondo: da oltre settant’anni racconta ai lettori di tutte le età la verità sullo sterminio nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «considerate che questo è stato».

Nel 2019, in occasione del centenario della nascita dello scrittore, Valter Malosti ha portato in scena per la prima volta il romanzo, senza alcuna mediazione: parole che nella loro nudità sanno restituire la babele del campo, i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.

«Volevo creare un’opera che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. – Dichiara il regista – Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati, e l’idea di utilizzo dello spazio. Insomma una sorta di installazione d’arte visiva più che una classica messa in scena teatrale».

«L’opera torna finalmente nei teatri – commenta Fabio Levi, presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi – andando incontro ai suoi numerosi pubblici. In primo luogo ai ragazzi più giovani, che potranno scoprire nelle parole di Levi le ricchezze della storia e i suoi abissi insondabili, il gusto delle verità che ci interrogano, nella concretezza dei fatti, su cosa sia bene e cosa sia male. E rivolgendosi poi a chi, meno giovane, già porta con sé le pagine di Levi nel proprio bagaglio culturale ma potrà sperimentare ad una nuova rilettura, in condizioni o in età diverse, il sapore di una piacevole riscoperta».

Molteplici sono le voci dello spettacolo: la principale è quella del testimone-protagonista, ma al suo interno è racchiusa una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero, che nel loro divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi.

«Quali sono le strade che Valter Malosti e io abbiamo seguito per renderne accessibili in circa due ore le parti essenziali? – scrive lo studioso Domenico Scarpa, consulente letterario-editoriale del Centro Primo Levi che assieme al regista attore ha curato la condensazione scenica del testo – In che modo abbiamo lavorato sulla voce, anzi, al plurale sulle voci di Primo Levi? Le testimonianze d’autore e le ricerche degli studiosi hanno mostrato che Levi giunge a intonare quella pluralità facendo ricordo a molte voci del passato: la sua memoria estetica e affettiva rielabora quelle di scrittori, di scienziati, di testi sacri. La voce ascoltata con maggiore costanza è quella di Dante».

«Questo nostro lavoro nasce dalla convinzione che il primo libro di Primo Levi sia un’opera acustica».

Con la scenografa Margherita Palli il regista ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case».

Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale nella riscrittura scenica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma, i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento.

Compongono la drammaturgia visiva anche il disegno luminoso di Cesare Accetta e i contributi video di Luca Brinchi e Daniele Spanò.

Il calendario degli incontri nel 2022 è in fase di definizione e sarà presto disponibile sul sito di ERT www.emiliaromagnateatro.com

Prossime date:

9 gennaio 2022, Teatro delle Muse – Ancona

dal 13 al 16 gennaio 2022, Teatro Piccinni – Bari

18 e 19 gennaio 2022, LAC – Lugano

22 e 23 gennaio 2022, Teatro Verdi – Pisa

26 e 27 gennaio 2022, Teatro Morlacchi – Perugia

29 e 30 gennaio 2022, Teatro Comunale – Ferrara

1 febbraio 2002, Teatro Asioli – Correggio

dal 3 al 6 febbraio 2022, Teatro Alighieri – Ravenna

dal 10 al 13 febbraio 2022, Teatro Comunale – Bolzano

dal 18 al 20 febbraio 2022, Teatro Manzoni – Pistoia

dal 23 al 27 febbraio 2022, Teatro Gustavo Modena – Genova

Se questo è un uomo

dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)

condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti

uno spettacolo di Valter Malosti

scene Margherita Palli

luci Cesare Accetta

costumi Gianluca Sbicca

progetto sonoro Gup Alcaro

tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi) Carlo Boccadoro

video Luca Brinchi, Daniele Spanò

assistente alla regia e suggeritrice Noemi Grasso

in scena Valter Malosti

e Camilla Sandri Bellezza, Giacomo Zandonà

cura del movimento Alessio Maria Romano

assistente alle scene Eleonora Peronetti

assistente al suono Alessio Foglia

scelte musicali Valter Malosti

musiche di Oren Ambarchi, Johann Sebastian Bach, Ludwig Van Beethoven, Cracow Kletzmer Band, Morton Feldman, Alexander Knailfel, Witold Lutoslawski, Oy Divison, Arvo Pärt, Franz Schubert, John Zorn

madrigali eseguiti e registrati dai solisti dell’Erato Choir: soprani Karin Selva e Caterina Iora, contralto Giulia Beatini, tenori Massimo Lombardi e Stefano Gambarino, bassi Cristian Chiggiato e Renato Cadel, direzione musicale Massimo Lombardi e Dario Ribechi

direttore tecnico Massimo Gianaroli

responsabile allestimenti Gioacchino Gramolini,

direttore di scena Lorenzo Martinelli

capo macchinista Riccardo Betti

capo elettricista Umberto Camporeschi

fonico Fabio Cinicola

sarta Eleonora Terzi

costruzioni sceniche Santinelli Scenografie

foto di scena Tommaso Le Pera

immagine di copertina Pietro Scarnera

produzione ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

Progetto realizzato in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, Polo del ‘900 e Giulio Einaudi editore in occasione del 100° anniversario dalla nascita di Primo Levi (1919 – 1987).

Valter Malosti

Regista, attore e artista visivo, Malosti conduce un lavoro che guarda alla trasversalità delle arti, sospeso tra tradizione e ricerca. I suoi spettacoli hanno ottenuto numerosi premi dalla critica italiana e straniera. Ricordiamo, tra gli altri, il recente premio internazionale Flaiano (2017) per la regia di Venere in pelliccia di David Ives, il premio Ubu per la regia di Quattro Atti Profani di Antonio Tarantino, il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per Shakespeare/Venere e Adone, il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Fellini. Inverno di Jon Fosse ha vinto il premio Ubu come miglior testo straniero messo in scena in Italia. Malosti ha diretto opere di Nyman, Tutino, Glass, Corghi e Cage, spesso in prima esecuzione, e per il Teatro Regio di

Torino Le nozze di Figaro di Mozart. Come attore ha lavorato per quasi dieci anni con Luca Ronconi, e al cinema con Mimmo Calopresti, Franco Battiato e Mario Martone. È stato Manfred (Schumann/Byron), per la direzione d’orchestra di Gianandrea Noseda, prodotto in collaborazione tra Teatro Regio di Torino e il Teatro Stabile di Torino / Teatro Nazionale.

Tra gli ultimi progetti ideati da Malosti occupa un posto di rilievo «Me, mi conoscete». Primo Levi a teatro, che includeva la creazione de Se questo è un uomo (nomination ai Premi Ubu 2019 per la regia e il progetto sonoro e finalista nella categoria Miglior interprete di monologo alle Maschere del Teatro Italiano 2021).

Dal 2010 al 2017 ha diretto la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino. È stato anima e direttore artistico della compagnia Teatro di Dioniso per quasi trent’anni. Dal 2018 al 2021 ha diretto TPE – Teatro Piemonte Europa di Torino.

A maggio 2021 è stato nominato direttore di ERT / Teatro Nazionale.

Informazioni:

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da 7 € a 25 € esclusa prevendita

Il 5 dicembre alle ore 16.00 lo spettacolo è audiodescritto.

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Ingresso consentito ai possessori di green pass come definito nel DPCM n.105 del 23/07/2021, art.3 comma 4. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del green pass.

Da quest’anno sarà possibile utilizzare i biglietti in formato elettronico. Acquistando biglietti on-line o telefonicamente si riceverà una conferma via mail che potrà essere utilizzata per entrare in sala senza necessità di passare dalla biglietteria.

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