TRILOGIA SULL’IDENTITÀ / LIV FERRACCHIATI

La TRILOGIA SULL’IDENTITÀ di Liv Ferracchiati prosegue dal 29 al 31 gennaio al Teatro India con STABAT MATER (Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena 2017). In questo secondo Capitolo viene raccontata la vicenda di un trentenne, scrittore, Andrea, un uomo di cui si possono notare gli aspetti più ordinari nonostante egli stia vivendo una situazione straordinaria. Tale straordinarietà consiste nel vivere al maschile quando tutti, almeno inizialmente, osservino come il suo corpo abbia sembianze femminili. Il tema centrale è l’emancipazione dalla madre, la difficoltà di diventare adulti. Anche in questo spettacolo vengono messe in discussione le certezze a cui ci appigliamo per non cadere in un territorio che potrebbe sfuggire al nostro controllo. La direzione dell’attore si fonda sulla ricerca costante dell’autenticità, che è una sorta di seconda partitura testuale fatta di pause, relazioni, ritmi martellanti o blandi. Dinamiche emotive ogni volta rinnovate dall’ascolto dell’unicità del momento, una parola recitata, a tratti smozzicata, che, organica alla drammaturgia del testo, alterna momenti di quotidianità esasperata ad invenzioni che la vanno ad alterare, come quando i “Pensieri Elementari” del protagonista sospendono dialoghi e intreccio.  I “Pensieri Elementari” sono gli a partedi Andrea, quei passaggi nei quali sfoga la sua piena emotiva e passionale con monologhi in metrica, che mostrano le trame del suo teatro interiore. Così, quando si sente perso, ormai senza più difese, vinto dall’innamoramento per la sua Analista, dal proscenio scaglia sul pubblico la sua furia amorosa contro l’anello al dito della donna, che per lui è il segno dell’ordine sociale al quale non può e non vuole adeguarsi. Come Frodo ne “Il Signore degli Anelli”, Andrea vuole distruggerlo, quell’anello, e sente che la Natura, solidale con lui, si impenna, sconvolge il Mondo con spaventosi cataclismi e condanna a morte la Norma, ostile a lui e al suo amore.

Il Teatro di Roma dedica il palcoscenico dell’India alla TRILOGIA SULL’IDENTITÀ di Liv Ferracchiati per entrare nel suo teatro dove si dibattono la scoperta e la costruzione del sé nella relazione con il mondo, una partitura artistica che mette in discussione ciò che è considerato “norma”. Con la sua compagnia The Baby Walk, l’artista e regista ha conquistato la scena nazionale attraverso questa Trilogia, un racconto di storie ordinarie in cui il transgenderismo non è l’unico centro: il tema dell’identità viene indagato per interrogare la nostra natura di esseri umani, ma soprattutto di esseri liberi. Terzo e ultimo capitolo – che chiude la trilogia dall’1 al 3 febbraio  UN ESCHIMESE IN AMAZZONIA, spettacolo vincitore del premio Scenario 2017, che pone a diretto confronto una persona transgender (l’Eschimese) e la società (il Coro), a partire da una citazione dell’attivista e sociologa Porpora Marcasciano che evidenzia l’incapacità della società di andare oltre il modello binario di sesso/genere, omosessuale/eterosessuale, maschio/femmina. La societa, dunque, segue le sue vie precise e strutturate, mentre l’eschimese improvvisa poiché la sua presenza non è contemplata. Si tratta di un personaggio autentico, specchio della contemporaneità in cui vive, che prova ad avere una visione soggettiva, ma che finisce in realtà per essere infarcita di luoghi comuni. Un lavoro moderno, dinamico, costruito sul nonsense tipico della illogicità dell’internet, con una lingua ritmata, veloce, espressione del coro e quindi della società odierna. Un linguaggio basato sull’improvvisazione e perciò metafora verticale dell’esistenza dell’Eschimese e, in fin dei conti, dell’esistenza di tutti noi.

TRILOGIA SULL’IDENTITÀ / LIV FERRACCHIATI

STABAT MATER – Capitolo II – 29 ● 31 gennaio Teatro India

orari spettacolo: tutte le sere ore 21 / durata 85 minuti

Trilogia sull’identità – Capitolo II
progetto in tre Capitoli di The Baby Walk

ideazione e Testi di Liv Ferracchiati

regia di Liv Ferracchiati

 

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