TORINO FILM FESTIVAL Dal 25 novembre al 3 dicembre 2022 Programma della 40° edizione

TORINO FILM FESTIVAL

Dal 25 novembre al 3 dicembre 2022

Programma della 40° edizione

 

Al terzo giorno di Festival, si respira aria di soddisfazione tra gli organizzatori della manifestazione. Il Direttore artistico del Festival, Steve Della Casa, dichiara che nei primi giorni il Tff cerca di partire con il botto, inserendo nella programmazione gli elementi identitari più importanti. Venerdì, la sera dell’inaugurazione, il Presidente della Repubblica ha interagito per la prima volta con la manifestazione, inviando un messaggio augurale, la cerimonia è stata trasmessa in diretta sul territorio nazionale, gli ospiti preclari hanno partecipato senza compenso economico.” La caratteristica che rende questo Festival unico è di non avere paura dei tappeti rossi, gli ospiti devono saper dimostrare di avere idee, e di presenziare in modo autonomo gli eventi. Ad esempio: Pilar Fogliati, presenza straordinaria sul palcoscenico del Teatro Regio, si è scritta da sola ciò che voleva dire e fino ad un minuto prima della diretta scherzava con tutti, ospiti e tecnici. Vincenzo Mollica ha affrontato una grande fatica per deliziare il pubblico con gli aneddoti sempre intelligenti ed ironici”. Commenta Steve Della Casa.

Il Tff è composto da quattro sezioni competitive (Concorso internazionale lungometraggi, Concorso documentari internazionali, Concorso documentari italiani, Concorso cortometraggi italiani), il fuori concorso dedicato alla produzione più interessante dell’anno, e alcuni programmi speciali, come la retrospettiva dedicata all’western, Mezzogiorno di fuoco. Il pubblico può assistere inoltre, ad accesso libero alle masterclass di alcuni importanti personaggi del cinema e dello spettacolo. Sabato pomeriggio Paola Cortellesi e Noemi hanno incontrato il loro pubblico e c’è stata una lunga fila di persone, tra cui tanti giovani che hanno atteso Toni Servillo, re del botteghino in questo periodo con La Stranezza. L’attore in conferenza stampa ha dichiarato che nonostante i numerosi successi ottenuti con i suoi film, tra tutti La grande Bellezza di Paolo Sorrentino o Qui rido io di Mario Martone, vive “in uno stato di tumulto che non lascia spazio a facili bilanci, a definizioni definitive sul chi è e perché è seguito” Precisa inoltre “Io spero solo di non deludere il pubblico, la cosa che più mi piace nella meravigliosa avventura del recitare è proprio che la pacificazione non sia nell’ordine delle cose”. L’attore ha poi auspicato che lo Stato sostenga di più il cinema che in questo periodo sta avendo una grossa crisi nella affluenza delle sale, ha suggerito di fare come accade in alcuni Paesi europei in cui i

giovani dispongono di tessere mensili a prezzi popolari per consentire loro l’accesso a tutte le sale.

La masterclass più importante della mattinata di domenica è sicuramente quella di Mario Martone, altra figura eccellente del cinema italiano. Il regista, reduce dei successi dell’ultimo suo film Nostalgia, presentato su invito al Festival di Cannes, accolto con grande favore di pubblico anche nelle sale italiane, e ora in corsa per gli Oscar nella sezione Miglior film straniero, racconta con la consueta disinvoltura, la nascita di questo progetto. La proposta del produttore Luciano Stella di creare un film dal libro di Ermanno Rea, la stesura della sceneggiatura con la moglie Ippolita Di Majo in piena pandemia, la velocità del set di sole 6 settimane, trascorse quasi tutte all’interno del Rione Sanità. Il film racconta una vicenda che si sviluppa interamente nel Rione napoletano ma che ha una valenza universale: il labirinto del luogo, con una sua forte storia in cui si può dire che le pietre parlino, ha una corrispondenza con il labirinto interiore del protagonista Felice, rappresentato dal bravo Pierfrancesco Favino, che torna a Napoli, vive lentamente il riaffiorare dei suoi ricordi e del suo passato tenebroso. Dunque, afferma il regista, ognuno di noi ha un passato fatto di strade che potevano essere possibili e strade che sono divenute reali. I labirinti interiori possono catturarci e tenerci così invischiati.

Martone è ora alle prese con la promozione del film Nostalgia agli Oscar e, contemporaneamente, con la realizzazione del suo nuovo progetto: un documentario su Troisi in cui vuole mostrare la bravura dell’attore non solo nella veste comica ma soprattutto nel ruolo di regista. Il suo intervento si conclude dunque con una scena del nuovo film che promette un nuovo successo.

Emma Borella

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