“STORIE DI PIETRA ED ACQUA”, A PALAZZO MAZZONI A SABAUDIA SI RACCONTA LA PREISTORIA PONTINA

“STORIE DI PIETRA ED ACQUA”, A PALAZZO MAZZONI A SABAUDIA SI RACCONTA LA PREISTORIA PONTINA

Un viaggio nella preistoria pontina con il libro di Marco Mastroleo “Storie di pietra ed acqua” edito da Atlantide di Latina, è quello che gli spettatori potranno compiere venerdì 19 luglio alle 17:00 a Palazzo Mazzoni a Sabaudia, dove è ubicata la biblioteca civica, in un evento patrocinato dal Comune e che ha Radio Onda Blu come media partner. Ad affiancare l’autore in questo affascinante viaggio al tempo dei mammuth nel nostro territorio, l’archeologa Giulia Santoro che leggerà brani del libro e la giornalista Maria Sole Galeazzi che modererà l’incontro.

I racconti del libro, adatto ad un pubblico sia di adulti che di giovanissimi, sono caratterizzati da un linguaggio semplice ed evocativo, capaci di emozionare il lettore. Come si legge nella sinossi del volume: “Questo è, sì, un libro che parla di scienza e di archeologia ma lo fa affidandosi alle avventure di Mino, il piccolo Dinosauro cantastorie (ispirato alle impronte di Rio Martino), e a Sira, la sacerdotessa della Mater Matuta, passando per Gea, Circe e tanti altri. Lasciandosi trasportare dalla spasmodica ricerca della luce, nei meandri dell’oscurità, o dallo sciabordio dell’acqua, che tutto cela e tutto svela, o dai sussurri del vento, ognuno di noi potrà scoprire la faccia meno conosciuta dei luoghi che ci circondano… La faccia preistorica dell’Agro Pontino”.

Marco Mastroleo è laureato in Beni Culturali, indirizzo archeologico, vive a Latina e lavora per una importante cooperativa ortofrutticola. Nel tempo libero continua a dedicarsi all’antichità, facendo la guida turistica in Musei (tra i quali la Fondazione Zei) e siti archeologici, provando a raccontare la storia in modi sempre diversi. “Qui non troverete i soliti “luoghi comuni” – scrive l’autore nell’introduzione al libro – ma i luoghi “poco comuni” che ci circondano, ci raccontano cose e potrebbero cambiarci, se solo gli dessimo l’opportunità di farlo. E quindi, per scelta, questo non è un libro antologico o descrittivo o tecnico. Alla scienza (che amo) ho lasciato spazio nelle mappe che troverete disseminate nel testo ma, per il resto, è una raccolta di emozioni, di pensieri e di storie”. Non resta che farsi accompagnare nella preistoria dell’Agro Pontino.

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