RIAPRE L’INGRESSO DI SISTO IV A PALAZZO SENATORIO IN CAMPIDOGLIO L’intervento di riqualificazione, durato cinque mesi, ha consentito di ripristinare la storica entrata di rappresentanza

RIAPRE L’INGRESSO DI SISTO IV A PALAZZO SENATORIO IN CAMPIDOGLIO

L’intervento di riqualificazione, durato cinque mesi, ha consentito di ripristinare la storica entrata di rappresentanza

Roma, 7 marzo 2024 – È stata presentata oggi in Campidoglio la nuova veste dello storico ingresso di rappresentanza di Palazzo Senatorio, cosiddetto di Sisto IV, alla presenza del sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor e del sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce.

I lavori di riqualificazione, effettuati sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina, hanno risolto alcune importanti problematiche strutturali e di manutenzione, migliorando la fruibilità e la sicurezza dello spazio. L’area di intervento ha riguardato il vestibolo di ingresso a Palazzo Senatorio che dà accesso alla Sala del Carroccio, alla Galleria detta di Sisto IV, e agli uffici del Sindaco.

L’intervento principale ha previsto la completa sostituzione della bussola d’ingresso presente nell’atrio, del posto di guardia e dello spogliatoio del personale addetto ai controlli. Elevati standard di sicurezza sono stati assicurati grazie all’impiego di materiali ed elementi architettonici ad alta resistenza e di elevata qualità estetica, nel pieno rispetto della monumentalità e del valore storico dei luoghi. È stata realizzata una struttura in metallo autoportante costituita da travi di supporto ai telai delle porte di accesso e degli infissi. La postazione della guardiania, infine, è stata riorganizzata in modo da permettere una maggiore funzionalità, con un sistema interamente automatizzato per il controllo degli ingressi.

La riqualificazione dell’entrata di Sisto IV è solo l’ultimo in ordine cronologico di una serie di importanti lavori effettuati nell’ultimo anno a Palazzo Senatorio, con lo scopo di rendere fruibili e accessibili a tutta la cittadinanza spazi istituzionali rimasti a lungo chiusi. È stata restaurata e ripristinata la Fontana della dea Roma, è stato messo in sicurezza e completamente restaurato il cornicione in stucco, insieme alla balaustra e alle statue antiche poste a coronamento del Palazzo. Inoltre, sono state riaperte la scalinata michelangiolesca e la porta d’accesso all’Aula Giulio Cesare, sede dell’Assemblea Capitolina.

L’intero prospetto di Palazzo Senatorio sarà inoltre oggetto di lavori di restauro e valorizzazione finanziati con fondi PNRR Caput Mundi – Next Generation EU, così come le facciate degli altri palazzi capitolini, la pavimentazione della piazza e i gruppi scultorei dei Dioscuri sulla Cordonata.

CENNI STORICI

Palazzo Senatorio sorge sulle rovine di due edifici di età romana: il Tempio di Veiove e il Tabularium. Intorno alla metà del XII secolo, sui resti del Tabularium furono ricavati alcuni ambienti di rappresentanza del Comune di Roma, nato nel 1143-1144 da un moto di ribellione dei cittadini romani contro Papa Innocenzo II. Qui si riunirono i primi Senatori, cui era affidata l’amministrazione della giustizia e della città.

Nel Cinquecento, con il trasferimento sulla piazza della statua equestre di Marco Aurelio, papa Paolo III Farnese affidò a Michelangelo l’incarico di progettare una nuova sistemazione del Campidoglio (1537), che interessò anche il Palazzo Senatorio. L’artista progettò la monumentale scalinata a doppia rampa sulla facciata (1542-1554), che svolgeva la triplice funzione di accesso all’aula dove il Senatore amministrava la giustizia, raccordo tra la piazza e il palazzo e ambientazione architettonica per le due statue antiche del Nilo e del Tevere. I progetti per la facciata furono ripresi dopo la morte di Michelangelo dall’architetto Giacomo della Porta che la portò a compimento, con significative varianti, solo alla fine del Cinquecento.

L’ingresso detto di Sisto IV, che costituisce ancora oggi l’entrata laterale al Palazzo Senatorio, prende il nome del pontefice che lo fece rinnovare nel 1477 come accesso agli ambienti destinati alla conservazione del sale (Salara), che era monopolio del Comune di Roma. L’intervento è ricordato dall’iscrizione sulla porta arcuata decorata a bugne: Xystus Quartus pont. Max. Urbis restaurator. Al di sopra si trova lo stemma del pontefice fiancheggiato da quelli del Popolo Romano e del cardinale e camerlengo Guglielmo D’Estouteville.

Dalla porta si accede a un ambiente a due navate scandito da pilastri, oggi denominato Galleria di Sisto IV. Quest’aula un tempo era aperta verso la piazza con una serie di arcate a tutto sesto e costituisce il nucleo più antico del palazzo medievale, databile tra la metà del XII e gli inizi del XIII secolo.

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