RADIO INTERNATIONAL

San Pietro in Vincoli Zona Teatro

[Via San Pietro in Vincoli 28 – Torino]

Sabato 6 e domenica 7 novembre 2021

Ore 15.30 – Puntata 1 Ore 17.30 – Puntate 2 e 3 Ore 21.00 – Puntate 4 e 5

RADIO INTERNATIONAL

La maratona teatrale delle 5 puntate

Di Beppe Rosso e Hamid Ziarati

Regia Beppe Rosso

Con Adriano Antonucci, Lorenzo Bartoli, Massimiliano Bressan

Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi

Scene e luci Lucio Diana

Sound designer Massimiliano Bressan

Aiuto Regia Thea Della Valle

Tecnico di compagnia Lorenzo Aprà

Direzione di produzione Sara Consoli

Produzione ACTI Teatri Indipendenti

Progetto ALCOTRA Italia Francia – MigrAction

Nell’ambito della Stagione di Fertili Terreni Teatro

TORINO – Un evento eccezionale: tutte le cinque puntate di “Radio International”, il progetto di teatro seriale di Hamid Ziarati, scrittore italo-iraniano, e Beppe Rosso, anche regista, con Adriano Antonucci, Lorenzo Bartoli, Massimiliano Bressan, Francesco Gargiulo e Barbara Mazzi, una produzione ACTI Teatri Indipendenti, saranno presentate in un’unica giornata, in una maratona che permetterà al pubblico di vedere l’evoluzione completa delle vicende portate in scena dal progetto. È ciò che accadrà negli spazi di San Pietro in Vincoli Zona, a Torino, il 6 e 7 novembre alle ore 15.30 (Puntata 1), 17.30 (Puntate 2 e 3), ore 21 (Puntate 4 e 5), nell’ambito della Stagione di Fertili Terreni Teatro.

Lo spettacolo è il racconto della trasformazione di un’emittente radiofonica nell’arco di una settimana e le dinamiche personali dei protagonisti mossi da ideali, conflitti e contraddizioni.

È una commedia tragicomica che parla di noi, dell’oggi e dei temi cruciali che l’Europa e i suoi cittadini affrontano quotidianamente: dalle migrazioni al diffondersi dell’odio, fino all’avanzare dei nazionalismi e soprattutto della grande responsabilità che riveste l’informazione.

La radio, luogo affascinante e particolare dove la parola si fa azione, è lo spazio in cui si intrecciano gli accadimenti esterni e i rapporti interni fatti di tensioni, aspirazioni ed entusiasmi di chi la radio la fa. Lo spettatore, che potrà scegliere se vedere solo una puntata o tutte insieme, entra nello studio radiofonico di una stazione radio collegata a un network nazionale, il TIN (Turbo Italia Network). In questo senso si strappa il velo e si mette lo spettatore nella condizione di vedere come nascono le notizie, vere o false che siano, rendendolo partecipe di ciò che sta dietro le quinte di uno studio radiofonico e di ciò che nutre economicamente e culturalmente un’emittente di medio/piccole dimensioni.

Il dramma di un paese che sta scivolando verso un nazionalismo estremo e i contrasti rispetto

alle notizie da privilegiare e gli antefatti tra i giornalisti sono gli elementi fondanti dell’intera serie teatrale. Protagonisti sono tre conduttori, un fonico e un immigrato mediorientale, ex giornalista che ora vive in strada. La crisi economica dell’emittente, la notizia di una bambina siriana che tenta di attraversare il confine con la Francia e le prese di posizione del governo creano un forte contrasto interno che genera il dramma dell’incomprensione e metterà in dubbio l’intera tenuta delle trasmissioni. Una situazione di conflitto e controversia che è specchio di ciò che attualmente attraversa la nostra società.

I temi trattati riguardano il ruolo centrale dell’informazione e le contraddizioni e i conflitti che si possono creare in merito alle scelte e alla sopravvivenza stessa di una radio in rapporto agli accadimenti fondamentali che stanno attraversando il paese e l’Europa.

“Radio International” è una commedia che sperimenta un diverso rapporto con il pubblico, ormai abituato a seguire le varie serie televisive, a cui si chiede di provare a pensarle anche a teatro, viste dal vivo. È un gioco di specchi dove si tirano in ballo temi cruciali, con i quali ognuno quotidianamente si deve confrontare, attraverso e dentro una redazione radiofonica dove i personaggi si trovano spesso coinvolti in situazioni enigmatiche e paradossali.

Per costruire il progetto è stata ripercorsa la storia del radiodramma che ha visto cimentarsi autori come Dylan Thomas, Dürrenmatt, Orson Wells o Samuel Beckett, solo per citarne alcuni, che hanno reso grande questo mezzo antico ma ancora attuale e vivo.

Lo spettacolo nasce all’interno del più ampio progetto transfrontaliero migrACTION, cofinanziato dall’Unione Europea del Programma di Cooperazione Territoriale Transfrontaliera Interreg V A Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020.

Prima puntata

Un’emittente radiofonica in crisi economica e di ascolti e le conseguenti contraddizioni che si sviluppano nel team di cronisti, anche in rapporto al peso e alla funzione dell’informazione, crea un dramma apparentemente irrisolvibile; ma la notizia in esclusiva di una bambina siriana dispersa sulle montagne tra Italia e Francia potrebbe cambiare le sorti della radio.

Seconda puntata

In conseguenza di un attentato a Lione i conflitti personali tra i personaggi si acuiscono con risvolti imprevedibili. I temi cruciali che sta attraversando l’Europa: dalle migrazioni al diffondersi della paura e dell’odio entrano inevitabilmente a far parte del palinsesto radiofonico. Un barbone, migrante mediorientale ospite in studio, offre notizie sconcertanti sulla bambina scomparsa.

Terza puntata

Si aggrava la crisi finanziaria dell’emittente radiofonica. Il migrante mediorientale, in possesso di una pistola, si rivela essere una persona molto diversa rispetto a come si era presentata e genera scompiglio, paura e un nuovo dramma all’interno dello studio. Un dramma che però si rivela essere una fonte di creatività: la linea editoriale della radio avrà una svolta improvvisa.

Quarta puntata

La situazione esterna precipita, il Paese si isola dal resto del mondo e indice un referendum per uscire dall’Europa. Il dramma della bambina siriana scomparsa si fa sempre più complesso al limite di una spy story. Il team di cronisti reagisce finalmente compatto e comincia a trasmettere nuovi format che alzano gli ascolti e la credibilità della radio.

Quinta puntata

Tra mille difficoltà, malumori e nuovi amori continua l’attività “straordinaria” dell’emittente. L’invenzione di una trasmissione assolutamente fuori dal comune cambierà le sorti della radio e dell’intero team e forse aiuterà anche quelle del Paese, mentre le sorti della bambina resteranno incerte finché…

BIGLIETTI E PRENOTAZIONI

Fertili Terreni Teatro dà ai suoi spettatori la possibilità di decidere quanto pagare il proprio il biglietto, scegliendo fra tre opzioni: €8 / €10 / €15.

FORMULA MARATONA + CENA: abbonamento a tutte e 5 le puntate di Radio International + cena € 30. La prenotazione alla cena è obbligatoria entro il 3 novembre e sarà servita, alle ore 20 circa, prima delle puntate #4 e #5. Mail: biglietteria@fertiliterreniteatro.com Telefono e Whatsapp 331 3910441 (orario lun-ven ore 15-18)

Nelle giornate del 6 e 7 novembre, in occasione della maratona di Radio International, a partire dalle ore 14, è possibile partecipare a SHAKESPEARE SHOWDOWN – WITH A KISS I DIE Virtual Experience per uno spettatore alla volta. In questa esperienza lo spettatore è condotto al centro di un multiverso shakespeariano, e ha l’opportunità di determinare, attraverso la propria partita, il destino del suo personaggio. Romeo o Juliet? La scelta conduce ad un viaggio diverso, ma verso lo stesso obiettivo: ritrovare l’altro, prima che sia troppo tardi. In un mondo in cui ogni cosa viene dimenticata, può l’amore sopravvivere all’oblio?

Durata della partita: 25 min. ca – Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.

Link sito www.fertiliterreniteatro.com – www.teatriindipendenti.org

Ufficio Stampa per ACTI

Raffaella Ilari, mob. +39 333 4301603, raffaella.ilari@gmail.com

BEPPE ROSSO è regista, attore e autore teatrale. Nel 1979 fonda la compagnia Granbadò Produzioni Teatrale, nel 1980 entra nel Laboratorio Teatro Settimo di Gabriele Vacis; nel 1998 fonda la Compagnia ACTI Teatri Indipendenti. Come drammaturgo scrive e allestisce con il Teatro Stabile di Torino testi che affrontano il disagio del vivere contemporaneo: “Camminanti”, “Trilogia dell’invisibilità”, “Fantasmi d’acciaio”; “Keely and Du”, “La commedia dell’amore Jack e Jill”, “Flags”, “Nord Ovest” e “La Bottega del Caffè-Una storia di intrighi e veleni”. Nel 2013 mette in scena “Solitudine” dal teatro partigiano di Beppe Fenoglio e dirige il progetto “Taste Circus”, nato dalla contaminazione tra teatro e circo. Nel 2014 mette in scena “Attenzione alle vecchie signore corrose dalla solitudine” dai testi di Matej Visniec e cura la regia e la drammaturgia di “Autour de Madame Butterfly”. Nel 2015-2016 dedica la sua ricerca drammaturgica al mondo del lavoro con gli spettacoli “Ti amo lavoro” e “Piccola Società Disoccupata”, dai testi del drammaturgo francese Remi De Vos. Nel 2017 debutta al Teatro Stabile di Torino con “Troppi (ormai) su questa vecchia chiatta” dai testi di Matei Visniec, dedicato al tema dei migranti. Nel 2017 co-dirige l’evento “La Foresta che cresce” esito finale del progetto vincitore del bando MigrArti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; nel 2018 è regista e drammaturgo del radiodramma “Parliamo la stessa lingua”, progetto vincitore del bando MigrArti. Per il Festival di nuova drammaturgia “Il Mondo è Ben Fatto” presenta in forma di mise en espace il testo di Csaba Szekely “Nu regret nimic”, tradotto con il titolo “Non mi pento di niente” che nel 2019 diventa produzione teatrale di cui è regista e in scena con Annamaria Troisi e Lorenzo Bartoli. Dal 2018 è co-direttore del progetto “Fertili Terreni Teatro” spazi uniti per il contemporaneo e del “Festival delle Migrazioni”. Nel 2008 è autore, con Filippo Taricco, del libro “La Città Fragile” (Bollati Boringhieri). È presente come attore in numerosi progetti cinematografici e televisivi. Ha lavorato con Davide Ferrario, Armando Ceste, Josè Maria Sanchez, Maurizio Zaccaro, Luca Barbareschi, Ricky Tognazzi, Franco Lizzani, Lodovico Gasparini, Riccardo Donna, Louis Nero, Antonio Albanese, Alberto Ferrari.

HAMID ZIARATI è nato a Teheran nel 1966 e dal 1981 vive a Torino, dove si è laureato in ingegneria. Scrive in italiano. Per Einaudi ha pubblicato Salam, maman (2006 e ET 2010, vincitore dei premi Giuseppe Berto, Marisa Rusconi, Fortunato Seminara e Rhegium Julii), Il meccanico delle rose (2009, premi Alziator e Paralup della Fondazione Nuto Revelli) e Quasi due (2012). Inoltre per il teatro ha scritto Occidoriente, terra di mezzo (2009) e ha collaborato alla sceneggiatura del film Monte di Amir Naderi (2016, selezionato da MoMA di New York e dall’Hammer Museum di Los Angeles quale film destinato a entrare nella storia del cinema).

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares