IN PIAZZA DI SPAGNA I CENTO PITTORI Dal 26 al 28 novembre la ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Novella Parigini.

IN PIAZZA DI SPAGNA I CENTO PITTORI
Dal 26 al 28 novembre la ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Novella Parigini.
Roma – L’associazione dei “Cento Pittori Via Margutta” omaggia la celebre Novella Parigini in occasione del Centenario della sua nascita con il prezioso supporto dell’archivio de “Il mondo dell’Arte”. Il 26 novembre, alle ore 17,00 Il Presidente Luigi Salvatori ed il vicepresidente Antonio Servillo, con tutto il consiglio direttivo accoglieranno le autorità cittadine per l’inaugurazione, tra cui il presidente del municipio 1° centro storico Lorenza Bonaccorsi e la consigliera del municipio delegata Giulia Callini. Intanto ferve l’attesa per il concerto della fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma previsto per domenica 28 novembre alle ore 15,30.
Inoltre all’inaugurazione sarà presente Elvino Echeoni, uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea italiana, pittore, scultore, incisore, restauratore, ma anche compositore e musicista, che ha esposto le sue opere in tutto il mondo. Elvino Echeoni, che intraprese con Novella Parigini un lungo sodalizio artistico a partire dalla fine degli anni ’70, è sempre rimasto spiritualmente legato alla pittrice, della quale ora ne cura l’archivio.
Proprio su questa scalinata di Piazza di Spagna Novella Parigini esponeva i suoi quadri ispirati agli ’50-’60, quelli della “Dolce Vita”, di cui fu uno dei simboli, eleggendo Roma ed in particolare via Margutta, a palcoscenico delle sue vicende esistenziali ed artistiche.
Numerosi gli artisti provenienti da tutta Italia e oltre che da sempre appartengono alla storica associazione dei Cento Pittori Via Margutta, la famosa strada meta preferita degli artisti fin dal Rinascimento. Artisti da tutta Europa cominciarono ad acquistare qui case e ad allestire le proprie botteghe, soprattutto fiamminghi e olandesi, tanto da essere ribattezzato “quartiere degli stranieri”. Dal 1606 vi abitò anche Pieter Paul Rubens, allora appena trentenne. La tradizionale mostra di Via Margutta è nata nel lontano autunno del 1953, nel pieno della “Dolce Vita” celebrata da Federico Fellini, per iniziativa spontanea di alcuni pittori che nell’immediato dopoguerra si riunirono e decisero di dar vita e colore ad una strada che da sempre era stata il rifugio naturale di pittori, scultori, poeti, musicisti ed artigiani. Nel 1970 nasce l’associazione Cento Pittori Via Margutta con lo scopo di tramandare questa tradizione e promuovere un dialogo cosciente tra l’artista ed il pubblico, e di sensibilizzare e catalizzare l’opinione pubblica nelle opere di artisti nella loro maturità professionale, senza però dimenticare di proporre e lanciare il talento di tanti giovani pittori, nella veste di Ospiti.
Novella Parigini
Novella Parigini con Giò Stajano e una sua modella nella Fontana della Barcaccia a Roma alla fine degli anni cinquanta. Sembra che la foto abbia ispirato a Federico Fellini la celebre scena del bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi in La dolce vita
Si affermò nel mondo dell’esistenzialismo parigino; aspetti caratterizzanti della sua arte sono gli occhi di gatto nelle figure maschili e femminili, zigomi pronunciati, labbra turgide e carnose, seni grandi, prototipo della donna d’oggi e la ripetizione dei soggetti che ha anticipato quei processi di massificazione che solo qualche anno dopo hanno riproposto artisti come Andy Warhol. Educata al culto della bellezza e dell’edonismo ereditato dalla sua aristocratica famiglia senese, la sua esperienza si mescola con l’esistenzialismo, il femminismo ed il surrealismo francesi, per poi sfociare in una forma pionieristica e intellettuale della Pop art. Snob e aristocratica, inserita negli ambienti intellettuali parigini, nell’immediato dopoguerra, si presenta passeggiando spregiudicatamente per le vie parigine con un abbigliamento “eretico” diventando protagonista della vita mondana.
Il suo esistenzialismo però si discosta da quello del suo amico Jean-Paul Sartre nel momento in cui questo assume dei connotati politici; per Novella Parigini essere esistenzialista significava essere liberi anche da ogni tendenza o legame politico oltre che sentimentale, la sua era una libertà che si muoveva solo verso l’emancipazione dell’uomo dall’autorità di forme concettuali date come assolute che sovrastano il pensiero amputandolo delle sue infinite possibilità e solo da tale consapevolezza, dice, può scaturire quella libertà totale che poi va a configurarsi come scelta e responsabilità. Le sue trasgressioni, i suoi eccessi, erano un modo per sperimentare le nuove possibilità offerte dal pensiero libero e non un atteggiamento eversivo o rivoluzionario. Alla domanda su cosa intendesse per Arte, rispondeva: «Un’esplicazione del pensiero, non del sentimento,… del pensiero». Per quanto riguarda il surrealismo in Novella Parigini questo assume caratteristiche differenti da quelle teorizzate da André Breton, non aveva nulla a che fare con l’inconscio e con l’onirico, era solo una forma espressiva per esplicare il pensiero liberamente, scelta comunque influenzata dalla sua amicizia con Salvador Dalí, che fu anche suo maestro.
Ha esposto in molte città del mondo, anche in Cina; le poste francesi hanno emesso un francobollo riproducente un suo dipinto e numerosi quadri sono esposti in varie chiese  (vedi anche K. Puccini, 1985 ed E.Echeoni, 1999). Si impegnò per la difesa di via Margutta minacciata dalla speculazione edilizia che voleva trasformare gli atelier d’arte in mini-appartamenti, e la rassegna dei “Cento Pittori” da lei voluta già dal 1955 ed alla quale ha partecipato insieme ad artisti affermati e soprattutto sconosciuti, per offrire loro una chance. Dagli inizi degli anni settanta fino alla sua morte inizia un intenso sodalizio pittorico con Elvino Echeoni il quale ora ne cura la fondazione. Nel 1993 muore e viene sepolta nel Cimitero del Verano.
Dopo la sua morte sono state ritrovate alcune lettere di Gabriele D’Annunzio (tra cui una delle prime stesure de La pioggia nel pineto) alla madre di Novella Emilia, nelle quali è proprio il vate a dare il nome a Novella e a fornire le istruzioni del funzionamento di un talismano “infallibile” da lui regalatole. Il comune di Olbia le ha intitolato una via nella località turistica di Porto Rotondo.
(fonte wikipedia)
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