PERCHÉ L’ITALIA AMÒ MUSSOLINI (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)

WEBINAR PRESENTAZIONE LIBRI

PERCHÉ L’ITALIA AMÒ MUSSOLINI

(e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)

di Bruno Vespa

(Mondadori, 2020, pag. 408)

Intervista dello scrittore Paolo Di Paolo

LUNEDI’ 21 DICEMBRE 2020 – ORE 11.30

In diretta sui canali Facebook e Youtube di Università eCampus

https://www.facebook.com/unieCampus/

https://www.youtube.com/user/UniversitaeCampus

L’Università degli Studi eCampus presenta, all’interno della propria rassegna editoriale online, l’ultimo libro di Bruno Vespa PERCHÉ L’ITALIA AMÒ MUSSOLINI (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)” – Mondadori, 2020, pag. 408, che ha già raggiunto le 200.000 copie ed è ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti.

L’appuntamento – durante il quale il noto giornalista sarà intervistato dallo scrittore Paolo Di Paolo è per lunedì 21 dicembre, ore 11.30, con il webinar on line sui canali Facebook e Youtube di eCampus.

Questo libro racconta la storia di due dittature, quella di Benito Mussolini e quella del signor Covid (come lo chiama l’autore). Si apre con una passeggiata a piazza Venezia: stracolma per i grandi proclami del Duce negli anni del consenso (1925-1936), deserta durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso o limitato la libertà degli italiani (il Covid-19, a 2 miliardi di uomini), ma se allora Mussolini ebbe un’enorme popolarità interna e internazionale, l’Italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno.

Nella parte sul fascismo, Bruno Vespa mostra come, superato il trauma dell’opinione pubblica per il delitto Matteotti, Mussolini abbia conquistato il consenso mondiale per aver annientato il socialismo filosovietico in Occidente, ma anche perché i treni arrivavano in orario e per la bonifica pontina, che ispirò alcune iniziative del presidente americano Roosevelt. Gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell’economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine. La guerra d’Etiopia e la nascita dell’impero guadagnarono poi al Duce perfino il plauso degli antifascisti. Ma il Vespa storico racconta anche la vita privata di Mussolini, dalla condizione di separato in casa a villa Torlonia alle innumerevoli amanti frequentate anche durante la lunga relazione con Claretta Petacci.

Nella parte sul Covid ritroviamo il grande cronista, che ha voluto osservare con i propri occhi lo strazio di Codogno, Nembro, Alzano, le terapie intensive e il cimitero di Bergamo, parlando con sindaci, medici, sacerdoti, cittadini che hanno visto sconvolta la loro vita. Vespa mette a confronto le opinioni di eminenti scienziati, ironizza sui virologi da talkshow e prova a distinguere tra allarme e allarmismo, che nell’autunno 2020 ha davvero rischiato di mettere in ginocchio il paese.

Negli ultimi capitoli, incontra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e tutti i leader politici, testandone la capacità di utilizzare l’enorme quantità di denaro messa a disposizione dall’Europa per rilanciare un’Italia che non cresce da vent’anni. Conte illustra a Vespa i timori per la ripresa dell’epidemia, la speranza di un vaccino ormai prossimo, i suoi rapporti con il potere e la strategia per rilanciare il paese.

Segue un’analisi dei mutati rapporti di forza tra un Pd rinvigorito dalle elezioni regionali e amministrative d’autunno e un M5S che rischia di perdere Casaleggio e Di Battista. L’imprevedibile movimentismo di Renzi e la corsa di Calenda a sindaco di Roma.

La svolta europeista di Salvini, la crescita costante di Giorgia Meloni e la fermezza di Berlusconi, uscito dal Covid, nel rivendicare il ruolo determinante di Forza Italia, seppure elettoralmente ridimensionata.

BRUNO VESPA

Bruno Vespa ha cominciato a 16 anni il lavoro di giornalista. Dopo la laurea in legge con una tesi sul diritto di cronaca, nel 1968 si è classificato al primo posto nel concorso che lo ha portato alla Rai. Dal 1990 al 1993 ha diretto il Tg1. Dal 1996 la sua trasmissione «Porta a porta» è il programma di politica, attualità e costume più seguito. Tra i premi più prestigiosi, ha vinto il Bancarella (2004), per due volte il Saint-Vincent per la televisione (1979 e 2000) e nel 2011 quello alla carriera; nello stesso anno ha vinto l’Estense per il giornalismo. Fra i più recenti volumi pubblicati da Mondadori ricordiamo: Storia d’Italia da Mussolini a Berlusconi, Vincitori e vinti, L’Italia spezzata, L’amore e il potere, Viaggio in un’Italia diversa, Donne di cuori, Il cuore e la spada, Questo amore, Il Palazzo e la piazza, Sale, zucchero e caffè, Italiani voltagabbana, Donne d’Italia, C’eravamo tanto amati, Soli al comando, Rivoluzione e Perché l’Italia diventò fascista.

PAOLO DI PAOLO

Paolo Di Paolo è nato nel 1983 a Roma. Ha pubblicato i romanzi Raccontami la notte in cui sono nato (2008), Dove eravate tutti (2011; Premio Mondello e Super Premio Vittorini), Mandami tanta vita (2013; finalista Premio Strega), Una storia quasi solo d’amore (2016), Lontano dagli occhi (2019) Premio Viareggio-Rèpaci, tutti nel catalogo Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee. Molti suoi libri sono nati da dialoghi: con Antonio Debenedetti, Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, di cui ha curato Viaggi e altri viaggi (Feltrinelli, 2010), e Nanni Moretti. È autore di testi per bambini, fra cui La mucca volante (2014; finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi), e per il teatro. Scrive per “la Repubblica” e per “L’Espresso”. paolodipaolo.it

L’Università eCampus è un Ateneo che, attraverso una didattica e-learning, propone 56 percorsi di laurea e numerosi master altamente professionalizzanti. Tra i principali obiettivi, la c.d. “Terza Missione”, l’insieme cioè di tutte quelle attività con le quali l’Università, oltre a fare Alta formazione e Ricerca, entra in contatto con il contesto socio-economico attraverso il trasferimento e la valorizzazione delle conoscenze. Ciò sin dalla sua istituzione (con Decreto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca del 30 gennaio 2006) e grazie alla presenza capillare con proprie sedi in tutte le principali città d’Italia. Info all’indirizzo www.uniecampus.it

Per informazioni:

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