Pascal Rambert Architecture

22 febbraio ore 19.30

23 febbraio ore 16.00

Teatro Arena del Sole, Bologna

Pascal Rambert

Architecture

testo, ideazione, installazione Pascal Rambert

con Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Anne Brochet, Marie-Sophie Ferdane, Arthur Nauzyciel, Stanislas Nordey, Pascal Rénéric, Laurent Poitrenaux, Jacques Weber

e Césarée Genet Bonnet in alternanza con Rose Poitrenaux

luci Yves Godin

costumi Anaïs Romand

musica Alexandre Meyer

collaborazione artistica Pauline Roussille

consulenza arredi di scena Harold Mollet

coreografo associato Thierry Thieû Niang

maestra di canto Francine Accolas

coreografi preparatori Clémence Delille, Aliénor Durand

direzione di scena Alessandra Calabi

capo elettricista Thierry Morin

fonica Lauriane Rambault

direzione di palcoscenico Antoine Giraud

sarta Marion Regnier

direzione di produzione Pauline Roussille

amministrazione di produzione Juliette Malot

coordinamento, logistica Sabine Aznar

produzione structure production

in coproduzione con Festival d’Avignon (FR), TNS-Théâtre National de Strasbourg (FR), TNB-Théâtre National de Bretagne à Rennes (FR), Théâtre des Bouffes du Nord (FR), Bonlieu-Scène Nationale d’Annecy (FR), Les Gémeaux-Scène Nationale (FR), La Comédie de Clermont-Ferrand-scène nationale (FR), Le Phénix-Scène Nationale de Valenciennes Pôle Européen de création (FR), Les Célestins Théâtre de Lyon (FR), Emilia Romagna Teatro Fondazione (IT)

durata 3 ore

prima nazionale

spettacolo in francesce con sovratitoli in italiano

main sponsor

Il testo dello spettacolo Architecture e Soeurs (Marina & Audrey) sono pubblicati nella collana Linea.Extra di ERT Fondazione e Luca Sossella Editore.

Pascal Rambert torna a collaborare con Emilia Romagna Teatro Fondazione dopo il successo di Clôture de l’amour e Prova, la versione italiana di Répétition. Lo fa con un grande racconto sull’Europa, splendida e terribile, nei trenta foschi anni tra le due guerre mondiali. Protagonista è una famiglia brillante, ma soggiogata da un padre folle e violento. Sono compositori, architetti, filosofi, scrittori, scienziati, scrittrici, attrici, pittrici. Tutti hanno dedicato la vita al pensiero e alla bellezza, ma tutti periranno dopo aver combattuto, incapaci di sopravvivere all’orrore.

Architecture ha aperto il Festival d’Avignone il 4 luglio 2019.

Scrivo Architecture per Audrey Bonnet, Marina Hands, Marie-Sophie Ferdane e Emmanuelle Béart e anche per Jacques Weber, Stanislas Nordey, Laurent Poitrenaux, Arthur Nauzyciel e Denis Podalydès.

Dopo Clôture de l’amour che ho scritto per Audrey Bonnet e Stanislas Nordey. Dopo Avignon à vie, scritto per Denis Podalydes. Dopo Répétition, scritto per Audrey Bonnet, Stanislas Nordey, Denis Podalydès e Emmanuelle Béart. Dopo Argument scritto per Marie-Sophie Ferdane e Laurent Poitrenaux. Dopo De mes propres mains e Art du Théâtre con Arthur Nauzyciel. Dopo Une vie, scritto per Denis Podalydès. Dopo Actrice con Marina Hands e Audrey Bonnet. E dopo 25 anni di attesa – il tempo è meraviglioso, questo aggiungersi, susseguirsi e richiamarsi a vicenda dei nomi degli attori – dopo 25 anni di attesa, dico

a Jacques Weber che voglio scrivere per lui e che tutti questi nomi, compreso il suo, convergono in Architecture.

Architecture è una brutale storia familiare.

Un naufragio. Tra l’inizio della modernità, la prima guerra mondiale e l’Anschluss. Un periodo di 30 anni. Denso di speranze. Sgozzato in un bagno di sangue. In cui il linguaggio stesso perde ogni significato, in cui il linguaggio muore.

Una famiglia brillante, ma soggiogata da un padre folle e violento. Tutti sono individui assolutamente realizzati: figli, figlie, nipoti. Sono compositori, architetti, filosofi, scrittori, scienziati, filosofe, scrittrici, attrici, pittrici. Tutte e tutti sono pensatori. Tutti hanno dato la vita per il pensiero. Tutti hanno dato la vita per la bellezza.

Tutti, uno dopo l’altro – senza pietà, moriranno di morte violenta, chi in guerra, chi gettandosi dalla finestra, per mano del loro stesso padre, di follia, di fame, di dolore, pugnalati a bordo di un treno o in mezzo ai campi.

Tutti avranno combattuto in nome dell’intelligenza, del sapere, dell’ordine del mondo, della giustizia.

Tutti periranno. Tutti, nessuno escluso. Incapaci, malgrado la conoscenza del mondo, del linguaggio, della filosofia, della letteratura, dell’immagine e della scienza, di evitare l’orrore. E di impedire che il suo mantello di sangue e vergogna ricopra l’Europa.

Architecture mostra come anche le strutture più belle affondano, finendo per ingoiare i loro figli più promettenti. Architecture è un memento mori per pensare il nostro tempo. Se nemmeno i più bravi hanno saputo impedire che il sangue fosse sparso, come potremo riuscirci noi in tempi così poco armati a questo scopo?

Pascal Rambert

Pascal Rambert

Pascal Rambert (1962) è autore, regista e coreografo. Nel 2016 riceve il Premio Teatro dell’Académie Française per le sue opere; structure production – Pascal Rambert & Pauline Roussille, è ente associato del Théâtre des Bouffes du Nord dal 2017. Inoltre è artista associato di El Pavón Teatro Kamikaze e autore associato presso TNS – Teatro Nazionale di Strasburgo dal 2014.

Dal 2007 al 2017 ha diretto il T2G-Théâtre de Gennevilliers, trasformandolo in un centro teatrale nazionale di creazione contemporanea, luogo esclusivamente dedicato all’attività di artisti viventi (teatro, danza, opera, arte contemporanea, cinema).

Le creazioni di Rambert sono sostenute da strutture sovvenzionate e dal Ministero della Cultura e della Comunicazione; sono state presentate in Europa, Stati Uniti, America Centrale, America del Sud, Africa del Nord, Russia, Asia, Medio Oriente. I suoi testi sono pubblicati in Francia da Solitaires intempestifs; tradotti e pubblicati in numerose lingue: inglese, russo, italiano, tedesco, giapponese, cinese, croato, sloveno, polacco, portoghese, spagnolo, castigliano, catalano, danese, greco, thai, ceco.

Le sue coreografie, di cui Memento Mori del 2013 in collaborazione con il light designer Yves Godin, sono programmate nell’ambito dei più importanti festival o luoghi dedicati alla danza contemporanea; ha firmato numerose opere in Francia e negli Stati Uniti, oltre ad alcuni cortometraggi selezionati e premiati presso i festival di Pantin, Locarno, Miami e Parigi.

Clôture de l’amour, realizzato per il Festival di Avignone nel 2011 con Audrey Bonnet e Stanislas Nordey conosce un successo mondiale. Il testo ha ricevuto nel 2012 dal Sindacato della Critica il Premio per Migliore Creazione in lingua francese, e il Grand Prix di letteratura drammatica del Centro nazionale di Teatro. Nel 2013, il Premio autore ai Palmarès di Teatro. Alla fine del 2016 Clôture de l’amour era già stato messo in scena 180 volte e tradotto in 23 lingue. Rambert ne ha realizzato l’adattamento in 11 lingue.

Dopo una tournée francese, Une (micro) histoire économique du monde, dansée, créée prodotto dal T2G-Théâtre de Gennevilliers nel 2010, è ripreso e adattato da Pascal Rambert in Giappone a Fujimi, Shizuoka e Miyazaki; in Germania, ad Amburgo e Karlsruhe; negli Stati Uniti a New York, Los Angeles e Pittsburgh e in Egitto, al Cairo, e a Bangkok in Thailandia. Firma il testo Avignon à vie la cui lettura è affidata a Denis Podalydès presso la Corte d’Onore del Palazzo dei Papi al Festival di Avignone del 2013.

Pascal Rambert realizza la regia di Répétition scritto per Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Stanislas Nordey e Denis Podalydès che debutta il 12 dicembre 2014 al T2G-Théâtre de Gennevilliers nell’ambito del Festival d’Automne di Parigi. Nel 2016 ne realizza la versione italiana, Prova, prodotta da Emilia Romagna Teatro Fondazione e nel 2017 quella spagnola, Ensayo, a Madrid.

Nel 2015, l’Académie Française gli ha assegnato il premio annuale di letteratura e filosofia per Répétition.

Nel giugno 2015, al Théâtre des Bouffes du Nord, Pascal Rambert presenta cinque delle sue creazioni: Memento Mori, Clôture de l’amour, Avignon à vie, De mes propres mains e Libido Sciendi.

Nel gennaio 2016 firma Argument, scritta per Laurent Poitrenaux e Marie-Sophie Ferdane per il CDN Orléans/Loiret/Centre. Nel maggio 2017, mette in scena il testo Une vie che ha creato per gli attori della Comédie-Française, presso il Théâtre du Vieux Colombiers di Parigi.

Nell’agosto 2017 debutta con GHOSTs, interpretato da attori di Taïwan in occasione dell’apertura del Art Tapei Festival e, successivamente, a Tokyo nella versione giapponese.

Scrive Actrice per la compagnia del Teatro dell’Arte di Mosca; il testo è andato in scena in Francia il 12 dicembre 2017 presso il Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi, per l’interpretazione di Marina Hands, Audrey Bonnet, Jakob Öhrman, Elmer Bäck, Rasmus Slätis, Jean Guizerix, Emmanuel Cuchet, Ruth Nüesch, Luc Bataïni, Lyna Khoudri, Yuming Hey, Sifan Shao, Laetitia Somé, Anas Abidar, Nathan Aznar e Samuel Kircher.

Pascal Rambert scrive e porta in scena Reconstitution nel mese di marzo 2018, progetto creato per e interpretato da Véro Dahuron e Guy Delamotte, presso il Panta Théâtre di Caen.

Scrive Nos parents per gli attori della Manufacture e lo dirige nell’aprile 2018 a Vidy Lausanne.

Nel settembre 2018 allestisce Christine presso la Comédie de Genève nell’ambito del Festival Julie’s Party e Teatro al Teatro Nazionale Dona Maria II.

Nel novembre 2018 cura la regia di Sœurs, scritto per e interpretato da Marina Hands e Audrey Bonnet; in dicembre ne realizza la versione spagnola, Hermanas per Barbara Lennie e Irene Escolar. Il suo ultimo testo Architecture, ideato per e interpretato da Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Anne Brochet, Marie-Sophie Ferdane, Arthur Nauzyciel, Stanislas Nordey, Denis Podalydès, Pascal Rénéric, Laurent Poitrenaux, Jacques Weber, ha debuttato nell’edizione 2019 del Festival di Avignone.

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