NELL’AMBITO DELLA MOSTRA eden-eden di RENATO RIZZI  premio presidente della repubblica 2017 per l’architettura a cura di Giorgia Antonioli e Susanna Pisciella

NELL’AMBITO DELLA MOSTRAeden-eden di RENATO RIZZI

 premio presidente della repubblica 2017 per l’architettura

a cura di Giorgia Antonioli e Susanna Pisciella

 

lunedì 13 febbraio 2023, ore 16.30

Architettura e modelli

Dialoghi intorno alla mostra “eden-eden. Renato Rizzi”

con Orazio Carpenzano, architetto, Francesco Cellini, Vice Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, Luigi Franciosini, architetto, Giovanni Longobardi, docente all’Università di Roma Tre, Renato Rizzi, architetto, Claudio Strinati, Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca

INGRESSO GRATUITO

Accademia Nazionale di San Luca

Palazzo Carpegna

Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77

 

NOTA STAMPA

Nell’ambito della mostra “eden-eden. RENATO RIZZI”, in corso fino al 3 marzo 2023 a Palazzo Carpegna in occasione del conferimento del Premio Presidente della Repubblica 2017 per l’Architettura assegnato a Renato Rizzi (Rovereto, 1951), lunedì 13 febbraio 2023 alle 16.30 l’Accademia Nazionale di San Luca dedica Architettura e modelliDialoghi intorno alla mostra “eden-eden. Renato Rizzi”, un incontro a ingresso gratuito con Orazio Carpenzano, architetto, Francesco Cellini, Vice Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, Luigi Franciosini, architetto, Giovanni Longobardi, docente all’Università di Roma Tre, Renato Rizzi, architetto, Claudio Strinati, Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca alla scoperta e all’approfondimento delle tematiche e delle opere esposte nelle tre sale al piano terra.

Come scrive Claudio Strinati nell’introduzione alla guida breve alla mostra eden-eden: “La mostra presenta oltre duecento modelli in gesso relativi a una trentina progetti di Renato Rizzi, documento prezioso della parabola creativa dell’architetto e, nel contempo, attendibile ritratto di un artista emblematico, in perenne evoluzione al di fuori delle logiche consuete della cosiddetta “contemporaneità”. L’Architettura, nella dottrina di Rizzi, è concreta fabbricazione incardinata nella consapevolezza dell’imprescindibilità di principi teoretici non passibili, tuttavia, di essere fissati una volta per tutte e con valore di assoluto. Questa formidabile tensione creativa è ben rintracciabile nei modelli qui esposti che, tutti insieme, costituiscono un tragitto di esaltante scoperta. Studioso e teorico delle arti, Rizzi ci appare come un umanista nel senso più vero e profondo della parola, e si sa bene quanto sia per lui determinante l’esame della parola in sé quale veicolo di effettiva circoscrizione e cognizione delle cose. Qui emerge, del resto, la sua peculiare poetica dello sguardo nell’interazione tra l’opera che guarda l’osservatore e l’osservatore che guarda l’opera. La solenne presenza dei modelli delinea un organico e complesso universo creativo che in continuo propone e risolve l’eterno quesito inerente a cosa si debba effettivamente intendere per Architettura, quesito elementare e irrisolvibile che accompagna l’intera storia dell’Umanità”.  

Il metodo di rappresentazione dei progetti è già di per sé una critica radicale al pensiero del nostro tempo. Una resistenza non solo verbale, ma tridimensionale. Dotata di corpo e peso. I modelli infatti non sono il punto di arrivo, ma il principale strumento operativo per prendere parte ai segreti insiti in ogni luogo. Per evocarli senza smascherarli. Attivano il processo di inversione dello sguardo per il quale non siamo più autori, ma attenti ricettori. In questo modo lo spazio astratto e omogeneo, paradigma mediatico del nostro tempo, si contrae in luoghi. Singolarità irripetibili. Il fatto che tutti i modelli siano realizzati in gesso risponde all’intima e ineliminabile onestà della forma. Senza trucchi. È la materia stessa a imporre e guidare il processo, continuando l’inversione dello sguardo. Questa metodologia progettuale esige grande lavoro, dispendio e responsabilità. Senza escludere rischio e fallimento. Il risultato finale non è mai prevedibile a priori, poiché l’indominabile di architettura è radicato nell’anima cosmica della materia.

NOTE BIOGRAFICHE

Renato Rizzi (Rovereto, 1951). Professore ordinario di progettazione architettonica, Università IUAV, Venezia. Premio della Presidenza della Repubblica per l’architettura 2017.  Ha tenuto seminari e conferenze in alcune delle principali università di architettura, Harvard, UIC Chicago, ETH, etc. Dal 1984 al 1992 collabora con Peter Eisenman, New York, ai progetti Giulietta e Romeo, Verona (1986, Leone di pietra, III Biennale di Arch. di Venezia), Parco della Villette, Parigi (1986), Monte Paschi, Siena (1988), etc.  Tra i principali progetti internazionali: Great Egyptian Museum, Cairo (2002, terzo premio); MOMA Varsavia (2007, Menzione d’onore); Centro Giovanni Paolo II, Cracovia (2007, menzione speciale); Torre della ricerca, Padova (2008, quarto premio, in collaborazione con Peter Eisenman); Museo dell’Ebraismo, Ferrara (2010, Menzione speciale).  I principali progetti realizzati: Area Sportiva Ghiaie, Trento (1984-1998); Museo del Futurismo Fortunato Depero, Rovereto (1992-2008); Teatro Shakespeariano di Danzica (2004-2013). I suoi progetti sono pubblicati nelle principali riviste internazionali, Casabella, Domus, Architectural Review, Detail e sono stati esposti alla Biennale di Venezia, Triennale di Milano, Accademia di San Luca, etc.  Premi: Fritz Höger, Berlino, 2017; Architizer A, Belgio, 2016; Iconic Award, Monaco D.B, 2015; Medaglia d’oro, Milano, 2015, 2009; Compasso d’oro, Milano, 2015, 2011; Consiglio d’Europa, premio Paesaggio, 2009. Alcune pubblicazioni significative: Il Cosmo della Bildung, Mimesis Ed. 2016; Parma inattesa, MUP Ed. 2013; Il Daìmon dell’Architettura, Mimesis Ed. 2014; John Hejduk, Incarnatio, Marsilio Ed. 2010; Il Divino del Paesaggio, Marsilio Ed. 2008; John Hejduk BRONX, Manuale in versi, Mimesis Ed. 2020.

 

Roma, febbraio 2023

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