L’Italia per una rete internazionale di formazione per la gestione dei beni culturali  La proposta della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali come investimento per il capitale umano

L’Italia per una rete internazionale

di formazione per la gestione dei beni culturali 

La proposta della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali

come investimento per il capitale umano

 

venerdì 30 luglio 2021

 

Roma, 30 luglio 2021 – Una rete internazionale G20 di istituzioni impegnate nel campo della formazione per la cura e la gestione del patrimonio culturale in risposta alle nuove sfide del settore imposte dalla crisi pandemica che richiedono nuovi modelli e un pronto cambio di paradigma. Questo l’oggetto della proposta internazionale presentata dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali – istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura – in occasione della propria partecipazione ai lavori della prima Ministeriale Cultura del G20, tenutasi oggi, venerdì 30 luglio a Roma presso la sede di Palazzo Barberini.

La proposta, illustrata da Vincenzo Trione, Presidente della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali nell’ambito del panel Building Capacity through Training and Education, nasce di concerto con la Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura e rappresenta una risposta concreta alla necessità di poter disporre di un sistema istituzionalizzato di coordinamento e scambio, a tutt’oggi non presente a livello mondiale, in grado di mettere a fattor comune esperienze e percorsi formativi nel campo della gestione dei beni culturali. Un panorama ampio e variegato di enti pubblici e privati, accademici e professionali di profilo nazionale o locale di cui la Fondazione intende farsi trait-d’union per la creazione di una rete diffusa e multidisciplinare, collegando istituti di alta formazione, Università ed enti di ricerca internazionali.

Una rete composita e ben strutturata, volta a raggiungere, entro un anno dalla sua costituzione, i seguenti obiettivi strategici: dallo scambio informativo su modelli ed esperienze di successo alla condivisione di pratiche e metodi, dall’agevolazione della mobilità dei professionisti del settore in una prospettiva globale alla condivisione di percorsi di ricerca sul tema della cura e della gestione del patrimonio culturale fino alla definizione di un quadro strutturato in risposta alle richieste dei soggetti di formazione con l’obiettivo di sostenere programmi internazionali.

Siamo in una fase storica epocale – dichiara il Presidente Vincenzo Trione – in cui abbiamo bisogno di coraggio, immaginazione e condivisione. Il progetto è ambizioso e sfidante, ne siamo consapevoli; ma solo puntando a forme e modelli formativi di alto livello innovativo riusciremo ad affrontare le sfide che ci attendono. Siamo convinti – prosegue Trione – che il nostro Paese possa ricoprire un ruolo-chiave nella promozione di una project task force istituzionale dei paesi del G20 che identifichi principi e criteri comuni per la formazione e la ricerca”.

Fin dalla sua origine, la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali ha sempre posto al centro della propria “missione” il patrimonio culturale, nella sua varietà e complessità, analizzandone le principali trasformazioni, in termini di esigenze e sviluppo, attraverso la propria attività di ricerca in stretta sinergia con l’ambito formativo. Di fronte alle sfide della globalizzazione e dell’attuale crisi pandemica, la Fondazione ha visto crescere, in misura sempre maggiore, il bisogno di nuove leve professionali e di un impegno concreto a sostegno della qualificazione e dell’innovazione dei saperi.

Quella di cui la Scuola si fa promotrice – afferma il Direttore della Fondazione Alessandra Vittorini – è un’altra delle sfide che ci vedono protagonisti a sostegno del settore, attraverso la formazione avanzata, lo scambio e la condivisione. Alla luce delle esperienze che abbiamo condotto fino ad ora, crediamo con ferma convinzione nell’istituzione di una rete G20 di istituti di formazione per la gestione del patrimonio culturale dedicata a rafforzare le conoscenze e le competenze dei professionisti in questo campo al fine di promuovere lo sviluppo economico e sociale guidato dalla cultura”.

La proposta della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali mette al centro un tema ormai cruciale. La formazione nell’ambito della gestione del patrimonio culturale riveste, senz’altro, un ruolo chiave nel contribuire a trasformare il settore in motore di sviluppo socioeconomico dei Paesi, in linea con gli obiettivi strategici del G20 Cultura nonché in piena corrispondenza con l’agenda internazionale.

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