L’ISOLA DEL TESORO

L’ISOLA DEL TESORO

riduzione e adattamento per marionette su appunti di

Eugenio Monti Colla

dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson

musica di Danilo Lorenzini

scene di Franco Citterio

assistente alla scenografia Debora Coviello

con la partecipazione degli stagisti dell’Accademia di Brera

costumi di Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio

direzione tecnica di Tiziano Marcolegio

luci di Franco Citterio

regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin

i marionettisti

Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella,

Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco,

Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette apprendiste marionettiste Veronica Lattuada, Michela Mantegazza

voci recitanti (edizione registrata nel 2019)

Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio,

Lisa Mazzotti, Riccardo Peroni, Roberto Pompili, Gianni Quillico,

Franco Sangermano, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette,

Lorenzo Schiavolin

coordinamento voci Lisa Mazzotti

i musicisti

Riccardo Acciarino, Angelo Borroni, Luca Esposito, Daniele Moretto,

Ezio Rovetta, Marcella Schiavelli, Chiara Scucces, Luca Volonté

voce solista Donatella Amalia Lorenzini

direzione musicale di Daniele Sozzani Desperati

registrazione Borgo della Musica – Milano

tecnico del suono Paolo Sportelli

Nuova produzione 2019 ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI

Milano Comune di Milano – Teatro Convenzionato

da sabato 11 gennaio a domenica 2 febbraio 2020

sabato 11 gennaio ore 19.30

tutte le domeniche ore 16

dal 14 al 31 gennaio ore 10 per le scuole su prenotazione

sabato riposo

all’Atelier Carlo Colla & Figli

via Montegani, 35 / 1 – Milano

M 2 fermata Abbiategrasso – tram 3, 15

tel. prenotazioni: 02.89531301 e-mail: promozione@marionettecolla.org www.marionettecolla.org www.milanofestival.org

biglietti

euro 16,00 / possessori Carta Più Feltrinelli euro 12,00 / ragazzi euro 10,00 / anziani euro 8,00 / scuole euro 8,00 / Esselunga – A Teatro con Fidaty – biglietto verde

New Victory Theatre – New York dal 18 marzo al 29 marzo 2020

Eugenio Monti Colla, al momento della sua scomparsa, stava lavorando sul testo dell’Isola del tesoro, tratto dal romanzo di Stevenson, che la Compagnia aveva deciso di mettere in scena per poi presentarlo al New Victory Theater di New York.

Come sempre aveva accettato questa sfida con entusiasmo ma anche con umiltà. Confrontarsi con uno dei testi più classici della letteratura d’avventura, dopo aver scritto più di quaranta nuovi spettacoli nel corso della sua carriera marionettistica, rappresentava l’ennesima occasione per mostrare le potenzialità delle marionette e la loro capacità di diventare interpreti di grandi storie, quali I promessi sposi e Il giro del mondo in ottanta giorni.

Il mondo dei pirati, la ricerca del tesoro, un’isola da esplorare, gli intrighi e i tradimenti: questi sono i tipici ingredienti che vengono utilizzati dalle marionette per creare un mondo illusorio in cui il pubblico, dimenticandosi della materia di cui sono fatti gli attori “virtuali” in palcoscenico, viene trascinato e portato a immedesimarsi con i protagonisti. Il personaggio di John Silver, forse uno dei più controversi della storia della letteratura, che nella sua ambiguità non arriva mai a essere completamente buono o completamente cattivo, icona di libertà e spregiudicatezza, si affianca alla figura del giovane Jim, che nella storia affronta un percorso pieno di sfide e imprevisti che lo porterà dall’adolescenza alla maturità.

Le atmosfere dell’isola misteriosa, in cui si alternano combattimenti, tranelli, imprevisti e cambiamenti repentini di fronte e di alleanze fino al lieto fine che conclude la storia, permettono alle marionette di diventare, ancora una volta, le protagoniste di una grande avventura che vuole affascinare il pubblico di ogni età e di ogni provenienza. Il tutto sottolineato dalle musiche appositamente composte dal Maestro Danilo Lorenzini che partendo dal gusto delle orchestrine fin de siècle, già sperimentato nell’allestimento de Il giro del mondo in ottanta giorni del 1992, arriva ad atmosfere più sinfoniche, se pur interpretate da un piccolo organico strumentale, con richiami alla commedia musicale a cavallo fra l’opera lirica e il più leggero musical.

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