L’incontro del 1219 nell’arte: una storia di otto secoli

L’incontro del 1219 nell’arte: una storia di otto secoli

Gli artisti hanno rappresentato lo storico incontro tra san Francesco e il sultano al-Malik al-Kamil fin dalla metà del Duecento. La storica dell’arte Rosa Giorgi, direttrice del Museo dei Cappuccini di Milano, pubblica con Edizioni Terra Santa il volume Francesco e il Sultano nell’arte, in cui propone un percorso nell’arte in occasione dell’ottavo centenario di quell’incontro avvenuto in Egitto nel 1219. Si avvale di una prefazione scritta dal Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, e di un saggio introduttivo di fra Cesare Vaiani, che è stato docente di Teologia spirituale e Spiritualità francescana in diversi atenei.

Scrive fra Patton: «Che cosa pensavano i contemporanei di Francesco d’Assisi del suo incontro con il sultano al-Malik al-Kamil? E cosa hanno voluto esprimere gli artisti che in questi ottocento anni hanno rappresentato questo episodio? E cosa pensiamo noi di quell’incontro, a distanza di otto secoli da allora?» Come spiega il Custode, «alla diversità di approccio e di interpretazione di questo avvenimento storico, ben documentato nelle fonti antiche interne ed esterne all’Ordine dei frati minori, dà in parte risposta il saggio introduttivo di fra Cesare Vaiani, che aiuta a cogliere i vari punti di vista, presenti nei resoconti dei frati, in quelli di Giacomo di Vitry e nelle cronache crociate. Alla diversità di approccio degli artisti, principalmente pittori, e dei loro committenti dà risposta il lungo e documentato testo di Rosa Giorgi, storica dell’arte esperta di iconografia cristiana, che passa in rassegna le raffigurazioni dell’incontro e ce ne offre una interpretazione».

Con lo sguardo attento su tavole, affreschi, miniature, tele, icone e, infine, anche il cinema che, in tempi diversi, hanno presentato questa vicenda, il libro aiuta a comprendere quale significato ha dato ogni epoca a un episodio che oggi consideriamo «senza precedenti». Si tratta dunque del tentativo di dare una risposta alla domanda: perché questo incontro fra due culture e religioni è stato rappresentato così? Nel tempo, infatti, insieme al naturale cambiamento di stile c’è stato un notevole cambiamento nei dettagli della narrazione. Fra Vaiani chiarisce l’importanza di questa ricerca: «ogni epoca ha il “suo” Francesco, che di solito riprende alcuni elementi del personaggio storico, mettendoli in particolare evidenza, e li inserisce in un quadro interpretativo che rispecchia la sensibilità dei diversi momenti storici».

Per ogni opera individuata, parte di una vasta ricerca che tocca ogni secolo, dal XIII al XXI, si è cercata la ragione che ha generato il diverso modo di accostarsi al tema, il vario modo di recepirlo e di riproporlo. Spiega l’Autrice nell’Introduzione: «A volte le rappresentazioni artistiche riescono a comunicare qualche cosa di più dei documenti o, meglio, riescono a comunicare quanto non si è più in grado di rintracciare attraverso le fonti scritte (perché perdute o lacunose, o forse anche perché a volte omettono e sottintendono elementi non più facilmente intuibili a secoli di distanza). È così che in certi casi il ricorso all’arte può essere di aiuto per formulare altre piste di indagine».

L’Autrice Rosa Giorgi (1965) è storica dell’arte, esperta di iconografia e iconologia cristiana. Dal 2006 è direttrice e conservatrice del Museo dei Cappuccini di Milano. Da diversi anni collabora come autrice con varie case editrici (Electa, Leonardo Arte, Mondadori, Edizioni Biblioteca Francescana), alternando tale attività con cicli di lezioni di storia dell’arte e, in particolare, di iconografia cristiana in collaborazione con musei, università, diocesi e centri culturali. Tra le sue pubblicazioni: Francesco. Storie della vita del Santo (Mondadori 2014), I santi e i loro simboli (Mondadori 2011); per la collana Dizionari dell’Arte (Electa): Simboli, protagonisti e storia della Chiesa (2004), Angeli e Demoni (2003), Santi (2002).

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