LE LACRIME DELLA DUSE Il patrimonio immateriale dell’attore

LE LACRIME DELLA DUSE

Il patrimonio immateriale dell’attore

Progetto a cura della Compagnia Mauri Sturno

finanziato dal MIC, con il supporto dell’Università di Roma La Sapienza

consulenza culturale del CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma,

diretto dal Prof. Guido di Palma.

Ultimo appuntamento con Artigiani di una tradizione vivente:

lunedì 4 dicembre ore 16.00 Lino Musella (Vetrerie Sciarra)

Si avvia al termine il ciclo di incontri Artigiani di una tradizione vivente nell’ambito del progetto Le lacrime della Duse – Il patrimonio immateriale dell’attore.

Il progetto – di grande valore artistico – nato per recuperare l’antica cultura artigiana del teatro che punta a preservare e valorizzare il patrimonio immateriale dei saperi teatrali, dopo il primo ciclo di formazione teatrale e drammaturgica per giovani attori under 35 curata da Glauco Mauri, inaugura ora il secondo step dedicato agli “Artigiani della tradizione vivente”, un ciclo di incontri con grandi attori e attrici della tradizione teatrale condotti da Guido Di Palma. Dopo gli appuntamenti con Umberto Orsini e Isa Danieli, e Gabriele Lavia e Alessandro Serra, Mimmo Cuticchio, l’ultimo appuntamento vede protagonista Lino Musella (4 dicembre ore 16:00 – Vetrerie Sciarra).

Lino Musella, classe 1980, nasce a Napoli dove si forma come attore e come tecnico. Si trasferisce poi a Milano e studia regia teatrale alla scuola Civica Paolo Grassi. Abituato a muoversi tra cinema e teatro, negli anni alterna l’attività di attore, a quelle di regista, tecnico e disegnatore luci. In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Mario Martone, Andrea De Rosa, Carlo Cerciello, Valter Malosti, Serena Sinigaglia, Andrea Baracco, Antonio Latella, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Daniel Veronese, Jan Fabre. Dal 2009 anima, con Paolo Mazzarelli, una propria compagnia che ha dato vita negli anni a numerosi spettacoli, che hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti. Tra i premi ricevuti, ricordiamo i più recenti: nel 2019 vince il Premio UBU per la sua interpretazione di The night writer con la regia di Jan Fabre e nel 2022 il Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior attore protagonista per Tavola tavola chiodo chiodo, uno spettacolo tratto da articoli corrispondenze carteggi di Eduardo De Filippo. Nel 2023 riceve il Premio San Ginesio all’Arte dell’Attore. In televisione ha fatto parte di Gomorra la serie e The Young Pope. Al cinema ha lavorato, tra gli altri, con Eduardo De Angelis, Francesca Staasch, Gianfranco Cabiddu, Valerio Mastandrea, Gianluca Iodice, Paolo Sorrentino, i fratelli D’Innocenzo, Mario Martone, Roberto Andò, Pupi Avati, Michael Mann.

Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore, curato dalla Compagnia Mauri Sturno, è un progetto finanziato dal MIC ed ha coinvolto l’Università di Roma La Sapienza che fornisce il supporto logistico e una consulenza culturale attraverso il CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma, diretto dal Prof. Guido di Palma.

Come nasce l’idea? Nel 1954 durante una tournée in Sud America Memo Benassi, allievo devoto della Duse che con lei interpretava Oswald negli Spettri di Ibsen, si accorse che il giovane Glauco Mauri, neo diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lo spiava dalle quinte. Qualche giorno dopo lo chiamò in camerino. Il vecchio attore che a 63 anni aveva appena interpretato Osvald disse al giovane attore: “Vorrei che tu tenessi questa giacca con cui recitavo Osvald. Ora non posso più indossarla, mi viene stretta”. Il giovane attore, stupito, ringrazia commosso ma sull’uscio della porta viene fermato. Benassi si alza e dice: “Tienila da conto. Vedi questa spalla? Qui la Duse versava le sue lacrime”. Era un gesto antico legato alla tradizione. Era il riconoscimento che l’invisibile artigianato del vecchio attore aveva trovato un erede. In una sorta di rituale di passaggio di consegne, la giacca è in seguito stata donata da Glauco Mauri a Roberto Sturno, scomparso il 22 settembre di quest’anno.

Le attività sono ad ingresso gratuito.

A questo link è possibile prenotare https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdCLfa2Pcjjr1hTjeGJ3so-AzUnWWK24AMqQBKsOShK-iH_zA/viewform?pli=

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