LAVAZZA E LA TRIENNALE INSIEME PER FAR DIALOGARE UOMO E NATURA

Annunciata oggi la partnership tra Lavazza e la prestigiosa istituzione della cultura contemporanea internazionale. Al via la mostra di arte e scienza “La Nazione delle Piante”, che rivela l’intelligenza “diffusa” del mondo vegetale e tutto ciò che le piante possono insegnare agli uomini.

Milano, 27 febbraio 2019 – L’arte, la scienza, la natura: una miscela che può smuovere le persone, riconnettere gli uomini all’ambiente e provocare una sana preoccupazione per il futuro del pianeta. Nasce nel solco di un’arte positiva e sostenibile la partnership, annunciata oggi, tra Lavazza e la Triennale di Milano, una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo, che riunisce tutti i linguaggi artistici contemporanei, dal design alla fotografia, dalla moda all’architettura fino alle arti visive.

Così nella XXII Esposizione Internazionale, dall’1 marzo all’1 settembre, trova spazio la mostra “La Nazione delle Piante”: un’esposizione divulgativa scientifica di cui Lavazza è Main Partner e che, curata dallo studioso italiano Stefano Mancuso, una delle massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, rivela agli uomini l’intelligenza “diffusa” del mondo vegetale.

“Siamo orgogliosi di poter sostenere una delle massime istituzioni culturali italiane come la Triennale di Milano, che dal 1923 riunisce tutti i linguaggi artistici contemporanei, in un dialogo costruttivo tra arte e progettazione, creatività e tecnologia, tradizione e innovazione. Una partnership strategica per Lavazza, perché si inserisce con coerenza in un percorso di impegno nella promozione delle arti e dei luoghi dove la cultura prende vita. Una collaborazione a cui teniamo particolarmente, perché va nella direzione, che ci sta a cuore, di un’arte positiva e sostenibile, non fine a se stessa, ma in grado di lasciare un segno e di ispirare le persone a un impegno diretto per la salvaguardia della Terra”, ha dichiarato Francesca Lavazza, Board Member dell’Azienda. “In particolare, sono stata personalmente colpita e ispirata dalla mostra ‘La Nazione delle Piante’: un’esposizione non convenzionale, capace di rovesciare le prospettive, che mi ha fatto capire come in realtà non sono gli uomini a lasciare spazio alle piante, ma le piante – con la loro intelligenza diffusa e non predatoria – a lasciare spazio agli uomini”.

La Terra è dominata dalle piante, che costituiscono il 95% della biomassa e che – pur non avendo un cervello, ma milioni di recettori diffusi – si nutrono, crescono, riproducono e difendono con soluzioni intelligenti, energeticamente efficienti e non aggressive nei confronti dell’ecosistema. La mostra “La Nazione delle Piante” racconta con un’esperienza immersiva, installazioni e contenuti multimediali, la sorprendente intelligenza delle piante e tutto ciò che gli uomini avrebbero da imparare dal mondo vegetale.

Un curioso esempio di collaborazione tra il mondo vegetale e quello animale viene dalla pianta del caffè, che è capace di percepire l’abilità impollinatrice dell’insetto e di regolare di conseguenza la quantità di caffeina nel nettare. Più l’insetto è bravo e maggiore sarà la caffeina rilasciata dalla pianta, in modo da attivare il cervello del piccolo animale e di indurlo a ritornare.

Il connubio tra arte e natura, pensato per ricostruire il rapporto tra uomo e ambiente e per promuovere un impegno diretto nella salvaguardia della Terra, vede da anni Lavazza tra i più convinti sostenitori. Anche il Calendario Lavazza 2019 “Good to Earth” si colloca – con il suo linguaggio contemporaneo e non convenzionale – nel solco dell’arte positiva: gli scatti di Ami Vitale e le installazioni di nature art raccontano le buone notizie per la Terra, progetti virtuosi di riforestazioni, tutela delle biodiversità, conversioni di zone industriali in aree verdi che rappresentano esempi virtuosi di chi si impegna in prima persona nella tutela dell’ambiente.

La partnership con la Triennale arricchisce la “collezione artistica” di Lavazza e va ad aggiungersi alle collaborazioni con grandi istituzioni museali internazionali, come il Guggenheim Museum di New York, il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Civici Veneziani e il MUDEC (Museo delle Culture di Milano).

L’impegno di Lavazza nella promozione dell’arte e della cultura

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Fra i principali torrefattori mondiali, il Gruppo è oggi presente in oltre 90 Paesi attraverso consociate e distributori, con il 63% dei ricavi realizzato all’estero. Lavazza impiega complessivamente circa 3 mila persone, con un fatturato di 2 miliardi di euro nel 2017. Lavazza è da sempre impegnata nella promozione delle arti e nel sostegno ai luoghi dove la cultura prende vita, in una visione globale rafforzata dal legame con il proprio territorio. Dai primi passi compiuti con la rivoluzionaria campagna creata dall’indiscusso genio italiano della pubblicità Armando Testa, fino alla celebrazione della creatività artistica rappresentata dal Calendario, Lavazza si è sempre distinta come pioniera delle arti visive. Dalla fotografia al design passando per la grafica pubblicitaria, oggi Lavazza è partner di alcuni tra i principali musei d’arte internazionali, tra cui il Museo statale Ermitage di San Pietroburgo (Russia), il Museo Guggenheim di New York (USA), la Collezione Peggy Guggenheim (Venezia) e la Fondazione Musei Civici di Venezia. Lavazza sostiene anche il MUDEC (Museo delle Culture) di Milano, la Fondazione Merz, Camera (Centro Italiano per la Fotografia) e il Circolo dei Lettori di Torino, oltre ad alcuni dei maggiori eventi artistici e fotografici internazionali, incluse le mostre di Steve McCurry, autore delle serie fotografiche del progetto ¡Tierra! scattate in Honduras, Peru, Colombia, India, Brasile, Tanzania, Etiopia e Vietnam che accompagnano in un viaggio alla scoperta delle vie commerciali del caffè e comunicano tutta la passione e l’impegno profusi dalla Fondazione Lavazza verso le comunità di caficultores. A valorizzare il tutto, infine, oltre due decenni di collaborazioni con alcuni dei principali fotografi al mondo per realizzare i Calendari Lavazza, come Platon, Helmut Newton, Annie Leibovitz, David LaChapelle e Thierry Le Gouès, per citarne alcuni.

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