Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca

Teatro Arena del Sole,

via Indipendenza, 44 – Bologna

12 e 13 dicembre 2019 – Sala Leo de Berardinis

giovedì e venerdì, ore 21.00

Quando la vita ti viene a trovare

Dialogo tra Lucrezio e Seneca

di Ivano Dionigi

interpretazione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi

musiche originali Alessandro Cipriani

scene e costumi Mela Dell’Erba

video e luci Antonio Rinaldi

grafica Marco Smacchia

foto di scena Luca Del Pia

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

in collaborazione con Cooperativa Le tre corde-Compagnia Vetrano/Randisi, Ravenna Festival

un affettuoso ringraziamento a Giorgia Iolanda Barsotti, Enrico Battarra, Brigida Cesareo, Gabriele Ferrara, Marica Nicolai, Giulia Trivero

durata un’ora e 5 minuti

Enzo Vetrano e Stefano Randisi, tornano in scena all’Arena del Sole il 12 e 13 dicembre con Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca, una conversazione immaginata dal latinista Ivano Dionigi, tratta dall’omonimo libro edito da Laterza, spettacolo prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione. Uno scontro filosofico tra due maestri del pensiero classico per guardare a due diverse anime che abitano la cultura occidentale da secoli.

Vetrano e Randisi si confrontano e ragionano, vestendo i panni di Lucrezio e Seneca: autori necessari non solo perché hanno segnato la storia del pensiero europeo, ma soprattutto perché sono simboli di due concezioni contrapposte del mondo, rispettivamente l’epicureismo e lo stoicismo. Antagonisti su tutto: scegliere la politica o l’antipolitica? Rimanere soli a riva a osservare le tempeste della vita, oppure salire a bordo senza curarsi dei compagni di viaggio? Adottare le leggi del cosmo o le leggi dell’io? Di fronte a Dio e alla morte, credere o capire? Dalle loro risposte, seppur differenti, traspare un’assoluta “allergia” al pensiero unico.

Per rispettare e rispecchiare la loro “diversità”, “drammaticità” e “permanenza”, al latinista Ivano Dionigi è sembrato naturale farli incontrare nella forma ravvicinata e viva del dia-logo, dove la parola e la ragione (logos) dell’uno incrociano e attraversano (dia) la parola e la ragione dell’altro.

Perché un dialogo tra Lucrezio e Seneca

Lucrezio e Seneca: i due hanno scritto parole durature e guadagnato quella sopravvivenza che l’uno negava e l’altro desiderava. Per secoli hanno resistito contro oblio (Lucrezio, eclissato per tutto il Medioevo, sarà casualmente riscoperto nel 1417 da Poggio Bracciolini in un monastero non lontano da Costanza), condanne e congiure del silenzio: trascritti, tradotti, commentati, aspramente censurati o entusiasticamente elogiati. Entrambi segni di contraddizione, o semplicemente erma bifronte, immagine dell’homo duplex. Lucrezio e Seneca fanno ritorno ancora oggi sui banchi di scuola, nei festival di letteratura e filosofia, nelle ricerche e negli studi sulla realtà naturale e sull’anima. E fanno ritorno nella riflessione diurna e notturna di

ognuno di noi, soprattutto di chi li ha frequentati tutta una vita al punto da non distinguere più se la compagnia di questi “antiqui huomini” sia più passione o professione.

Ogni volta che ti schieri per l’uno ti assale il dubbio che la ragione stia con l’altro: perché entrambi hanno scritto per noi e di noi. Icone della bigamia del nostro pensiero e della nostra anima. Inutile chiedere loro pace, perché sono naturaliter antagonisti e interroganti. Sono methórioi, uomini di frontiera, che si sono spinti al di là del confine.

È la sfida che i cercatori del pensiero di ieri lanciano ai viaggiatori sedentari di oggi. Per rispettare e rispecchiare la loro “diversità”, “drammaticità” e “permanenza”, era necessario andare oltre i primi incontri giovanili, oltre i filtri delle ideologie, oltre gli occhiali della critica. Pertanto è sembrato naturale farli incontrare nella forma ravvicinata e viva del dia-logo, dove la parola e la ragione (logos) dell’uno incrociano e attraversano (dia-) la parola e la ragione dell’altro. E a volte mi è sembrato di sorprenderli parlare di questioni che ci riguardavano. I classici nascono postumi.

Ivano Dionigi

(tratto da Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi, Editori Laterza)

Enzo Vetrano e Stefano Randisi

Attori, autori e registi teatrali, lavorano insieme dal 1976. Col Teatro Daggide di Palermo, loro città d’origine, Vetrano e Randisi hanno condiviso l’esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso il teatro d’attore, l’improvvisazione e la drammaturgia collettiva. Dall’83 al 92 hanno formato una compagnia all’interno della Cooperativa Nuova Scena di Bologna, per la quale hanno scritto, diretto e interpretato diversi spettacoli, e hanno partecipato a vari lavori con Leo de Berardinis.

Nel 1995 hanno fondato l’Associazione Culturale Diablogues, che nel 2015 si è unita ad altre realtà del territorio nella Cooperativa Le Tre Corde, e che spazia da produzioni di spettacoli di ricerca teatrale e musicale alla didattica, da collaborazioni e consulenze artistiche alla progettazione e realizzazione di festival, rassegne ed eventi. Dal 1999 hanno avviato uno studio sui testi classici che ha fatto conoscere e apprezzare il loro lavoro anche in circuiti di teatro più tradizionale, distinguendosi per uno sguardo innovativo sui testi e gli autori affrontati, in particolare sul teatro di Pirandello.

Recentemente hanno affrontato con risultati emozionanti la drammaturgia di Franco Scaldati realizzando Ombre folli (2017) e per ERT Fondazione Totò e Vicé (2011) e Assassina (2017), finalista come Miglior spettacolo ai premi UBU e Hystrio Twister nel 2017. Sempre per ERT nel 2018 hanno messo in scena Riccardo3 di Francesco Niccolini, liberamente ispirato a Riccardo III di Shakespeare e ai crimini di Jean-Claude Romand; il testo è edito da Linea, collana editoriale di Luca Sossella editore ed Emilia Romagna Teatro Fondazione. A giugno 2019 hanno debuttato a Ravenna Festival con Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca.

Premi: Premio Annibale Ruccello nel 2014 per Totò e Vicé di Scaldati, Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2011 – Miglior spettacolo per I Giganti della Montagna, Premio Hystrio-Anct nel 2010 per il loro lavoro tra ricerca e tradizione, Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 – Miglior spettacolo per Le smanie per la villeggiatura, Premio Palermo per il Teatro 1988 con Mata Hari a Palermo.

Enzo Vetrano e Stefano Randisi sono presenti nel Dizionario dello Spettacolo del Novecento edito nel 1998 da Baldini e Castoldi.

Ivano Dionigi

Ricercatore e docente presso l’Università di Bologna fino al 1990, anno in cui è stato nominato Professore Straordinario della Cattedra di Letteratura Latina presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 1994 è stato chiamato come Professore Ordinario dalla Facoltà di Conservazione di Beni culturali di Ravenna e dal 1997 ha ricoperto la Cattedra di Letteratura Latina, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna.

La sua ricerca è orientata su diversi versanti: romano e greco, pagano e cristiano, classico e umanistico, latino e italiano, antico e moderno. L’indagine sui testi, sollecitata all’inizio (1973-1979) da interessi prevalentemente concettuali e filosofici (con particolare riguardo a epicureismo e stoicismo), si è successivamente incentrata sul piano linguistico-filologico e critico-testuale, nella convinzione che ricerca e critica debbano poggiare su un solido fondamento verbale.

Le ricerche più recenti lo vedono impegnato nello studio della fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea. Negli ultimi dieci anni Dionigi ha intrapreso una nuova e duplice direzione di ricerca: da un lato, l’interesse per i rapporti fra discipline umanistiche e scienze “esatte”, da inquadrare secondo un nuovo paradigma di congiunzione e alleanza, che superi la tradizionale impostazione delle “due culture”; dall’altra, un’intensa attività di divulgazione della cultura classica, perseguita attraverso il Centro Studi “La permanenza del Classico” di cui è fondatore e direttore dal 1999. Strettamente connesse all’attività del Centro Studi è la pubblicazione, presso la casa editrice Rizzoli, di una vera e propria collana dedicata alla fortuna dell’antico in numerosi aspetti della cultura contemporanea; impegno editoriale

inaugurato dal volume Di fronte ai classici del 2002. Oltre ad aver tenuto conferenze, relazioni e seminari in numerose Università italiane e straniere, siede nel Comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali (quale Eikasmos), è condirettore della collana editoriale “Testi e Manuali per l’Insegnamento Universitario del Latino” (Pàtron, Bologna) ed è membro effettivo di Centri Studi (Centro di Studi ciceroniani) e Accademie (Accademia delle Scienze di Bologna).

Tournée

14 e 15 dicembre 2019, Teatro Bonci – Cesena

dal 17 al 29 marzo 2020, Teatro delle Passioni – Modena

dal 5 al 10 maggio, Teatro Studio Melato – Milano

Informazioni:

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da €10 € a € 25 più prevendita biglietteria tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it, bologna.emiliaromagnateatro.com

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