La Ballata del Carcere di Reading

Da martedì 14 aprile (ore 19.30) al Teatro India Umberto Orsini e Giovanna Marini si confrontano con i versi di Oscar Wilde, portando in scena La Ballata del Carcere di Reading per la regia di Elio De Capitani. Uno spettacolo che nasce dall’incontro di Umberto Orsini e Giovanna Marini in un altro spettacolo, Urlo di Pippo Delbono, dove Orsini ha portato la sapienza dei suoi frammenti di Wilde e Shakespeare, e Giovanna la sua antica esperienza del canto degli umili al confronto con la composizione del mondo disperato di Delbono e dei suoi fedeli compagni di viaggio. L’intervento di Elio De Capitani fa piazza pulita dei molti Wilde mitici per cercare quello reale, capace di prefigurare il secolo a venire anticipando l’arte come recita sociale e la vita come performance artistica. Per De Capitani, The ballad of Reading gaol si presta alla messinscena “perché in un certo senso lo è: è una messinscena complessa, ritualmente complicata, dove l’attrazione fisica si sublima in canto e il canto sublima la sofferenza in bellezza”.

 

Al centro di tutto, Oscar Wilde: la sua condizione di prigioniero e il corpo di un ragazzo, un giovane soldato, condannato alla forca per l’assassinio della sua amante, un Woyzeck inglese con la giubba rossa dei dragoni di sua maestà. Wilde lo ha solo visto nell’ora d’aria e trova una nuova vena che unisce i suoni, i colori, i pensieri, gli incubi e i corpi inappagati della galera con una certa luce di un amore trasfigurato. L’opera fu scritta da Oscar Wilde durante gli anni di detenzione presso la prigione di Reading, quando nel 1895, in seguito a una causa per diffamazione da lui intentata al Duca di Queesberry, venne accusato di sodomia e di comportamento contrario alla morale pubblica. Questa esperienza è all’origine della Ballata del carcere di Reading, un lamento poetico in due momenti per raccontare l’impiccagione di un giovane detenuto, il rituale assurdo e feroce dell’esecuzione, e la meditazione, profondamente religiosa, sul male e la redenzione.

 

Uno spettacolo che diventa un viaggio in forma di ballata attraverso il dolore e la denuncia, ma anche canto alla bellezza e all’amore. Così, Giovanna Marini ha scritto cinque ballate, componendo una musica che va dalla ballata irlandese fino a Schubert, passando anche per i Beatles. Umberto Orsini è Oscar Wilde, teso a cogliere solo il lato artistico‐estetico, la bellezza dei versi. Elio De Capitani immagina e studia una scrittura che sia “strategia di dislocazione sapiente delle forme e dei materiali da combinare con le parole cantate di Giovanna, con la sua  musica altrettanto ostinata e precisa”.

 

Dal 14 al 26 aprile al Teatro India di Roma

 

ballata_orsini e marini

da Oscar Wilde
regia Elio De Capitani
con Umberto Orsini e Giovanna Marini

musiche composte ed eseguite dal vivo da Giovanna Marini

 

Produzione Compagnia Umberto Orsini  

 

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