ISABELLA GIANNONE in “Le unghie”

Ass. Cult. Foxtrot Golf

Presenta

ISABELLA GIANNONE

in

“Le unghie”

di

VALENTINA FRATINI

Regia

FRANCESCO BRANCHETTI

Musiche

PINO CANGIALOSI

Un toccante viaggio nella follia di un’assassina

La sconvolgente storia di Anna, che da ragazzina problematica vittima di maltrattamenti in famiglia riesce a diventare la prostituta più ricercata di una prestigiosa casa di tolleranza. La protagonista racconta gli eventi della sua esistenza mettendoli in parallelo con la maniera in cui, fase dopo fase, si curava le unghie.

“Le unghie” è un monologo teatrale a tinte forti scritto da Valentina Fratini, diretto da Francesco Branchetti e interpretato da Isabella Giannone, le musiche sono di Pino Cangialosi .

Un’affascinate esplorazione del lato oscuro della mente femminile.

Rinchiusa dietro le sbarre di un carcere che ormai la imprigiona da troppo tempo, ANNA – bellissimo volto consumato dal dolore – ricorda le diverse fasi della sua vita.

Il racconto parte fin da quando, nei primi anni ’50, era una problematica ragazzina che si divorava le unghie. All’epoca androgina e già patologica nella sua voracità, veniva costretta dalla madre a lavorare duramente nella bottega di famiglia ancorché solo dodicenne.

Poi un giorno, per caso, Anna conosce un pianista che lavora in una casa chiusa e ci stringe amicizia. Lo soprannomina “Chopin”.

L’uomo è il primo che le dà l’attenzione che merita e Anna, ben presto, ne diventa dipendente. “Chopin” le insegna a curarsi le unghie, che diventeranno ben presto una metafora della vita della ragazzina.

Anna passa dunque attraverso cinque tipi di unghie che corrispondono ad altrettanti stati d’animo e comportamenti. Dapprima è una bambina che si divora le pellicine; poi un’adolescente che si cura unghie con lo smalto trasparente e che inizia ad

intravedere le sue sembianze di donna; nella fase in cui mette lo smalto rosso, Anna scopre la sua sensualità ed il potere che ha sugli uomini in quanto donna. La ragazza finisce poi per sconfinare nella sua maniacale volontà di controllo sugli altri quando usa le unghie finte ed arriva ad un eccesso che farà finire nella maniera più drammatica e feroce possibile la sua esperienza nella casa chiusa.

Alla fine del percorso, rimane solo un’ultima unghia, di cui Anna deve ancora raccontare: quella che è destinata a caderle. Perché? Perché la donna ha ormai deciso di mettere fine alla sua vita, e i morti non hanno unghie… o, almeno, non per molto. Farà l’insano gesto?

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