Gabriella Saab La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz

Gabriella Saab

La ragazza che

giocava a scacchi

ad Auschwitz

La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz è il romanzo d’esordio di Gabriella Saab. Grazie al suo lavoro di ricerca e alle preziose testimonianze recuperate, Gabriella Saab è riuscita a dar vita a una storia straordinaria, commovente e dolorosa che ha come protagonista un’adolescente catturata insieme alla sua famiglia per avere aiutato la resistenza polacca durante l’occupazione nazista di Varsavia.

«Perfetto per tutti coloro che amano le storie ambientate durante la seconda guerra mondiale, con protagoniste femminili forti e intelligenti.»
Publishers Weekly

«Ideale per chi ha amato Il tatuatore di Auschwitz e La regina degli scacchi.»
Library Journal

Maria fa parte della resistenza clandestina polacca nella Varsavia occupata dai nazisti. Per questo motivo, una volta scoperta, viene arrestata dalla Gestapo e deportata ad Auschwitz come prigioniera politica, mentre la sua famiglia viene giustiziata. Il destino di Maria sembrerebbe segnato, ma quando lo spietato vicecomandante del campo, Karl Fritzsch, viene a sapere del suo straordinario talento negli scacchi, decide di intrattenere i soldati del campo sfidandola a un estenuante e sadico torneo. E la posta in palio è la sua vita. Così, una mossa dopo l’altra, mentre gioca per salvarsi la vita, nonostante la mente sia affollata da pensieri di morte, rabbia e terrore, la ragazza comincia ad architettare un piano per vendicarsi del suo aguzzino. E proprio come in una complessa partita a scacchi, deve fare affidamento su sangue freddo e capacità di prevedere le reazioni dell’avversario, se vorrà riuscire a dare scacco matto all’uomo che ha sterminato la sua famiglia.

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Descrizione generata automaticamente

Gabriella Saab Si è laureata in Marketing alla Mississippi State University e vive in Alabama nella sua città natale, Mobile. La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz è il suo primo romanzo, e per documentarsi sull’ambientazione ha viaggiato a lungo a Varsavia e nei luoghi intorno al campo di concentramento nazista più tristemente noto. Grazie al suo lavoro di ricerca e alle preziose testimonianze recuperate, è riuscita a dar vita a una storia straordinaria, commovente e dolorosa.

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