Festival delle Corrispondenze: quattro giorni di eventi per celebrare la bellezza della parola scritta

Mostre in anteprima nazionale, carteggi che hanno fatto la Storia del Paese, attualità e personalità di spicco della cultura italiana: a Monte del Lago un festival con appuntamenti davvero unici

Costume, società e la grande Storia nelle lettere di personaggi celebri e gente comune

In anteprima nazionale la mostra-evento Aldo Moro. Lettere nel tempo dedicata ai carteggi del grande statista. Dedicato a Moro anche il reading del direttore de L’Espresso Marco Damilano.

Si parlerà di censura e di autocensura, di Rete e di libertà d’espressione. Non mancherà l’intrattenimento con incontri dedicati all’arte e alla musica. Previsti laboratori per i bambini e tutte le sere la famosa sagra con il meglio delle tipicità locali

Torna con la sua VII edizione il Festival delle Corrispondenze, in programma a Monte del Lago – Magione, da venerdì 7 a domenica 9 settembre, con un’anteprima il giovedì 6. Un format unico, come non se ne vedono in giro per l’Italia, un borgo affascinante e tanti appuntamenti (con anteprime nazionali) che spaziano dal talk show, agli spettacoli, passando per convegni, musica e approfondimenti storici. Al centro gli scambi epistolari di uomini e donne che hanno fatto la storia del Paese o che, attraverso le proprie corrispondenze, ci hanno lasciato testimonianze e vissuti indimenticabili. Un evento che si è costruito negli anni una veste unica e che riesce a miscelare in maniera inedita dibattito sull’attualità, analisi storica e sociologica e letteratura attraverso le corrispondenze reali o immaginarie, coinvolgendo tutti gli spazi del borgo.

Il Festival delle Corrispondenze nasce nell’ambito del Premio nazionale Vittoria Aganoor Pompilj, giunto alla 20^ edizione. Un concorso guardato con interesse dalle piccole e grandi case editrici italiane, che comprende anche una seconda sezione riservata a componimenti in forma di lettera rivolti a scrittori o aspiranti.

Organizzato e promosso dal Comune di Magione – Ufficio cultura, l’evento si svolge, come da tradizione, nello splendido scenario naturale del borgo di Monte del Lago affacciato sul Trasimeno, con la Villa Aganoor, appartenuta alla celebre poetessa, quale location principale, insieme alle vie e alle piazze del paese.

I temi, gli incontri e gli ospiti del Festival delle Corrispondenze 2018

Giovedì 6 settembre è in programma l’anteprima della manifestazione con le lettere del grande artista rinascimentale Michelangelo Buonarroti tradotte in ‘lingua magionese-perugina’.

Il Festival entra nel vivo alle ore 16 di venerdì 7 settembre con la conferenza di apertura, da sempre legata al tema della mostra, dove interverranno Fernanda Cecchini, assessore alla cultura della Regione Umbria; Giacomo Chiodini, Sindaco di Magione; Vanni Ruggeri, Presidente del Consiglio Comunale di Magione con delega alla cultura; Giuliana Grego Bolli, Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia; Francesco Biscione, storico; Valentina Stazzi, archivista; Mario Squadroni, Università di Perugia. Al termine sarà inaugurata in anteprima nazionale la mostra-evento Aldo Moro. Lettere nel tempo, realizzata in collaborazione con l’Archivio Flamigni di Roma (che conserva le carte provenienti dall’archivio personale della famiglia Moro), interamente dedicata al grande statista, nell’anno in cui ricorrono i 40 anni dalla morte. In esposizione la corrispondenza originale di Aldo Moro nel corso della sua vita, documenti fotografici e multimediali, giornali e testimonianze, fino ad arrivare a una ricca e inedita collezione di lettere di solidarietà inviate da ogni angolo d’Italia alla famiglia Moro nei giorni della prigioni e successivamente nel corso degli anni.

Nel tardo pomeriggio la presentazione del libro del giornalista e scrittore Matteo Grandi Far web, il lato oscuro di internet. A dialogare con l’autore ci sarà, tra gli altri, Antonio Nicita, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). La prima giornata del Festival termina con lo spettacolo musicale della Banda Jorona “Dalla malavita romana al folk d’autore”; una ricerca sulle storie d’amore, carcere e coltello, caratterizzate dalla vena sanguigna e romantica della città di Roma.

La questione della censura e dell’autocensura nelle corrispondenze pubbliche e private, sarà il tema al centro del convegno in programma sabato 8, organizzato dall’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea (ISUC) e coordinato dal direttore Alberto Sorbini.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Magione Giacomo Chiodini e di Mario Tosti Presidente dell’Isuc, seguiranno gli interventi e le riflessioni di Fabio Caffarena dell’Università degli studi di Genova sul tema Combattere con le parole. Soldati e scrittura nella Grande Guerra; Mauro Canali dell’Università degli studi di Camerino su La censura durante il fascismo. L’Ovra, occhi e orecchi del regime; Giuseppe Moscati, presidente Fondazione centro studi Aldo Capitini, con Aldo Capitini intellettuale scomodo tra emarginazione e censura. Note dal suo epistolario; Giovanni Dozzini, giornalista e scrittore, affronterà il tema de I nuovi censori. Paradossi e freni inibitori nella corrispondenza digitale ai tempi dei social.

Si parlerà ancora di Rete, di libertà e di rinnovate censure in una tavola rotonda sulla comunicazione contemporanea insieme a Mario Morcellini, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), Massimo Arcangeli, linguista, sociologo della comunicazione, critico letterario e scrittore, Giovanni Boccia Artieri, sociologo, saggista e docente italiano. Tra i tantissimi appuntamenti di sabato anche un incontro dedicato alle 140.000 lettere ricevute da Gigliola Cinquetti dai suoi fan nel periodo del suo maggior successo, presentate in un originalissimo docu-film: Non ho l’età – Il ritornello che ha commosso una intera generazione di migranti. A parlarne ci saranno il regista Olmo Cerri insieme a Quinto Antonelli della Fondazione Museo Storico del Trentino. Nella mattinata è prevista una suggestiva passeggiata lungo le vie e le piazze di Monte del Lago alla scoperta di vite e storie attraverso le lettere, realizzata in collaborazione con la Compagnia teatrale Laboratorio del Martedì e la delegazione FAI Trasimeno. E ancora spazio alla musica con il concerto serale del pianista jazz Giovanni Guidi, reduce dal grande successo al teatro Morlacchi nell’edizione di Umbria Jazz 2018.

Un programma ricco di appuntamenti anche quello di domenica 9, giornata conclusiva del Festival. Si comincia alle 11 con la lectio magistralis del prof. Miguel Gotor, storico, politico e docente all’Università di Torino, autore di fondamentali studi sul “caso Moro” tra cui Il memoriale della Repubblica e Aldo Moro. Lettere dalla prigionia. Introduce Vanni Ruggeri, Presidente del Consiglio Comunale con delega alla cultura.

Alle 17.30 l’attesa cerimonia di premiazione della 20^ edizione del Premio nazionale Vittoria Aganoor Pompilj, l’unico premio in Italia dedicato esclusivamente a corrispondenze, carteggi ed epistole, finalizzato alla valorizzazione del lavoro di studiosi, archivisti e ricercatori oltre che a rinnovare e mantenere viva l’arte perduta di scrivere lettere.

Alle 19 la presentazione del libro Siate ribelli, praticate gentilezza: a parlarne l’autore Saverio Tommasi, giornalista e reporter di Fanpage.it, insieme al giornalista Michele Bellucci.

L’evento di chiusura del Festival si ricollega idealmente alla mostra allestita in Villa Aganoor ed è affidato al direttore de L’Espresso Marco Damilano con il reading Un atomo di verità. Che cosa ha perso l’Italia con la morte di Moro. Damilano torna alle nove del mattino del 16 marzo 1978, l’istante in cui il presidente della Dc fu rapito e gli uomini della sua scorta massacrati; l’inizio di un dramma nazionale e di una lunga rimozione. Quello del giornalista è un viaggio nella memoria personale e collettiva, nei luoghi, nelle correlazioni con altri protagonisti di quegli anni come Sciascia e Pasolini. Le carte personali di Moro rimaste finora inedite, le foto, i ritagli, gli scambi epistolari con politici, intellettuali, giornalisti, persone comuni. Il reading sarà introdotto da una presentazione di Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, centro di documentazione che conserva gran parte dei materiali utilizzati da Damilano per la sua ricerca.

Nelle giornate del Festival ci sarà spazio anche per i più piccoli con laboratori artistici dedicati ai bambini di tutte le età. Non mancherà neanche in questa edizione la convivialità del buon cibo in un ambiente condiviso con i piatti de la Zzurla: dal 6 al 9 settembre, dalle ore 19, protagonista la buona cucina tradizionale, da degustare a lume di candela nel giardino di Villa Aganoor, tra cui i famosi Zzurlini, piatto tipico della festa.

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